lunedì 30 giugno 2008

Buone usanze

Sapevo già dell'adorabile mamma del mio compagno di banco del liceo, la signora Marinella, che non manca di rispondere "grazie" all'"arrivederci" della macchinetta automatica del casello.

Ma sentire il moroso che d'abitudine saluta educatamente con ciao! i giornalisti alla fine del tg, fa ancora più tenerezza.

Abbiamo sbagliato tutto

"dove siamo?"
"abbiamo sbagliato tutto"
"ma c'è l'Offertorio adesso?"

Poteva essere un comunissimo dialogo fra musicisti non praticanti chiamati a suonare ad una funzione.

E invece erano il prete ed il diacono, ieri, nel celebrare un battesimo.

Trantor ha sentito tutto dall'organo della cantoria e, siccome è solitamente angosciata per la paura di attaccare a suonare nei momenti liturgici sbagliati, in questo frangente si è sentita una vera liturgista.

sabato 28 giugno 2008

Ostrrrrrriche

Io e il moroso mentre paghiamo scambiamo 2 chiacchiere col gestore del ristorante.

moroso: "le ostriche erano buonissime!"
Trantor: "sì infatti" *
gestore: "eh, ma questo non è il periodo migliore; sono più buone... Nei mesi con la R"
Trantor e moroso: "..."
gestore: "sì; infatti il massimo sarebbe mangiarle a febbraio, che ha due R"






* piccola precisazione. Trantor ha mangiato l'ostrica per la prima volta nella sua vita. Ha detto che le è piaciuta perchè è gentile, ma la sensazione strana di mangiare un grosso coso gelatinoso simile a una medusa dal sapore forte che sa di molo l'ha colpita un po'. Ed era anche di ottima qualità.
E' come per la bagnacauda, Trantor l'ha mangiata 10 anni fa e ancora non ne sente l'esigenza

Ah, uomini!

Chissà che hanno gli uomini quando stanno cercando una via e, ormai vaganti da ore nei vicoli più sperduti e soprattutto in senso vietato, si rifiutano categoricamente di chiedere informazioni...!

Un'altra situazione problematica, psichicamente inadatta alle menti maschili (o perlomeno a quelle degli organisti), non so se succede anche a voi, è spalmarsi il doposole.

Ieri sera Trantor ha visto con orrore che dopo la piscina di mercoledì il moroso ha i piedi completamente piagati e color bandiera di rifondazione ("no, non mi fa tanto male" è la versione di lui).
Anche Trantor si è scottata sul fianco, ma avendo messo il doposole non ha mai avuto male e ora è semplicemente di un simpatico color salsa rosa.

"vieni qui, ti metto la crema!"
"no no, dai, non serve"
"ma sei piagato"
"..."
"... ti faccio i massaggi ai piedi, vuoi?"
"Siiiiiiiiiiiiiiii"

L'unico modo per costringere il moroso a mettersi la crema sos doposole è stato aspettare che crollasse al termine della giornata (tempo 17,4 secondi), e spalmargliela sui piedi a tradimento.

Non se n'è neanche accorto.
Pensava gli stessi facendo i massaggi ai piedi.

giovedì 26 giugno 2008

Matrimoni felici

bere l'acqua dopo le noci (o i carciofi)

una giornata di pioggia e "Africa" dei Toto

essere felici e "Hush" dei Deep Purple

andare dal moroso e "Suicide Blonde" degli INXS (ehm, non certo per il testo ovvviamente )

rileggere una frase dopo averla scritta ed esserne più che soddisfatti

accaldati, immaginare il fresco dell'acqua sul bordo della piscina, un attimo prima di buttarsi

l'aria tiepida e fresca della sera sulla pelle

Se sto giudicando scusatemi ma la tristezza mi invade

Non so.
Non vorrei in questo modo far passare l'impressione di ritenermi migliore di altri.
Non vorrei mai sentirmi superiore, dopotutto non credo sia furbo: anche io ho i momenti in cui so di essere antipatica, in cui non resisto coscientemente al piacere di mettermi in mostra (per poi sentirmi in colpa), i momenti in cui sono infantile e vendicativa, i momenti in cui mi sento pienamente dalla parte del torto eppure aspetto a chiedere scusa, i momenti in cui diffido dell'altro senza motivo, i momenti in cui mi vergogno di giudicare eppure lo faccio lo stesso.

Tuttavia, questo è il mio blog felicemente autoreferenziale, e l'altro giorno mi ha colpita una scena in modo particolare.
Ero in un grande negozio di scarpe; mentre mi aggiro tra gli scaffali, vedo una coppia.
Entrambi tamarri allo stato puro; lei, mentre prova delle scarpe oserei dire 'eccessive', da cubista di locale di infimo ordine (con tutto il rispetto per le cubiste di locali di infimo ordine), piene di patacconi di plasticume sberluccicoso, continua a chiedere il parere al suo maschio: "ammò, ammò, ti piacciono? Ammoò! Eddai, ti piacciono?!".

Lui, truzzo, palestrato tipo taricone del grande fratello, pelle color biscotto lampados, tatuaggi in ogni dove, non la guarda neanche.
E' impegnato a mandare occhiate lussuriose a qualunque esemplare di genere femminile presente nel locale che non sia la sua lei; anche Trantor (pur essendo sbattuta da una giornata di guidainautostrada-studio-guidainautostrada, con ogni residuo trucco ormai sciolto, spettinata che neanche Margherita Hack), MA avendo la gonna, riceve un'occhiata viscida di lui, proprio mentre lei lo chiama "amore".

Non so, sembrerà poco, ma mi è venuta tristezza per loro.

mercoledì 25 giugno 2008

Trantor arrosto e tristezze

Oggi Trantor è nella sua simpatica versione "gamberetto".

E' stata infatti in piscina col moroso , si è divertita, ha goduto ampiamente dell'acqua tiepida eppure fresca, ha scherzato col suo uomo (il quale si è scottato i piedi), si è rilassata.

Nell'ombrellone accanto, arriva una donna si suppone musulmana, con figlio di età stimabile tra i 7 e gli 8 anni, e marito in carrozzina.
Come si può immaginare, lei è coperta dalla testa ai piedi.
Tutto intorno, un carnaio di gente in bikini e 52 gradi celsius; fa quindi ancora più impressione pernsarla sotto quei veli.
Lei aiuta a sistemarsi gli altri due. Prende i lettini. Tira su l'ombrellone. Aiuta il marito a posizionarsi nella posizione migliore.
Ad un certo punto lui si alza in piedi (!), bello bello, si cava giù la maglia, prende con sè il bambino e va a nuotare.
Lei, sulla sdraio, coperta da 57 veli, li guarda da lontano e aspetta.

martedì 24 giugno 2008

Ma perché? #2

Perché quando qualcuno fa una classifica europea e l'Italia fa sempre delle figure di m**** certi pavoni* si sentono in dovere di aggiungere "pensate, ci superano persino Spagna e Grecia!"?

Ora, capisco che agli occhi ariani dei pavoni nordisti stipendiati da rai2 Spagna e Grecia assomiglino a dittature sottosviluppate, ma forse è il caso di chiedersi dove cazzo viviamo noi.





* leggi "giornalisti"

Ma dai!!!

Trantor inizia a pensare che al tg2 vivano, razzolino e soprattutto scrivano i servizi dei pavoni.
Notoriamente, i pavoni sono animali stupidi.

Oggi (e ci tengo a precisare che NON ERA costume&società, bensì il tg """"normale""""):
"pensate, sta arrivando un nuovo videogioco basato sui Beatles. Sì, avete capito bene, sui Beatles. Ci saranno addirittura le storiche canzoni e i volti dei mitici 4 di Liverpool".

Ah.
Sono costernata.*
Ora vado a versarmi 35 gocce di lexotan.
Ho capito bene?
Ma dai.
Ma è tecnicamente possibile?
Non può essere.
Che rivoluzione, un videogioco sui Beatles.
Ma ci pensate?
E io che pensavo che l'uranio in iran fosse una notizia importante.



* Come direbbe Fabrizio, of course

lunedì 23 giugno 2008

Cronistoria concerto 4 - Forno a legna

Ieri sera, in quel di B., il coro di Trantor è andato in trasferta nelle auguste teVVe di maVia luigia per un concerto di beneficienza.
Come sempre, segue cronaca fedele.

martedì scorso - ore 22.30
Trantor e la corista Ainulindale, figlia dell'organizzatrice, si rendono conto con orrore che la sera scelta ormai da tempo per il concerto coincide con Italia-Spagna.
Le zone circostanti il paese si popolano di feste della mortadella, stand del gnocco fritto e maxischermi.
Non abbiamo speranze.

giorno del concerto - ore 19.20
La temperatura supera i 36 gradi centigradi.
La chiesa non è un forno normale, se mai uno a legna.

ore 20
Una congiura spazio-temporale tipo whormhole ha fatto sì che tutta la galassia decidesse PROPRIO OGGI di sposarsi e/o battezzare i propri figli.
Peccato che una percentuale relativamente alta di coristi nel coro fosse ospite delle suddette occasioni, arrivando quindi alle prove fortemente provati e saturi di cibo.
Tuttavia, non si sa se stiano meglio o peggio di quelli che non hanno mangiato, la cui pressione sanguigna è ormai sotto il livello del mar Morto.

ore 20.45
La temperatura raggiunge i 43 gradi centigradi.
L'afa assomiglia pericolosamente a quella rilevabile a Cremona.

ore 20.50
Si chiacchiera amichevolmente prima del concerto; chissà perchè l'argomento più gettonato è il polase.
Il medico ed il farmacista praticamente fanno già le ricette.

ore 20.55
C'è già chi ascolta la radio nel cellulare.
Il basso Fausto confida di aver portato la bandiera italiana e di averla riposta nella parte.

ore 21
Il concerto inizia; c'è qualcosa di strano: i coristi sudano, si allentano i colletti delle camicie, hanno gli occhi stravolti, ondeggiano pericolosamente, sono quasi spalmati sull'harmonium, a tratti svengono.
Trantor ha addosso uno stupidissimo coprispalle sintetico. Mentre dirige, meditazioni su "la prossima volta sto più fresca con la lana".

ore 21.37
La temperatura raggiunge i 51 gradi centigradi.
L'afa è ormai come quella di Cremona sulle rive del Po alle 14 del pomeriggio.
E siamo a metà programma.

ore 22
La fidanzata del basso Fausto, fotografa ufficiale del coro, mima a gesti mentre si canta l'andamento della partita.
Si medita di fotografare per ricordo i 25 valorosi presenti nel pubblico.

ore 23
A casa del contralto Ainulindale, per il rinfresco, possiamo finalmente B E R E.
Stravolti, ci rimangono solo le ultime forze per guardare i rigori.
Sigh.

venerdì 20 giugno 2008

Finalmente, la barca

Ieri sera Trantor e un manipolo di amici-coristi hanno consumato una buona cena al ristorante giapponese.


Finalmente Trantor si è sentita realizzata.
Finalmente è venuto il suo turno.
Finalmente, ha provato l'ebbrezza di essere lei "quella con la barca".
Da quando Trantor va in quel ristorante, c'è infatti sempre qualcun altro che ordina la gigantesca barca di legno piena di sushi sashimi maki ecc., noto vanto e orgoglio del locale.
Ieri sera quel qualcuno era il tavolo di Trantor, finalmente al centro dell'attenzione di tutti gli avventori, che dai tavoli lanciavano avide occhiate invidiose.
E' stato infinitamente bello pavoneggiarsi con gli altri clienti.

Diario di bordo e annotazioni:

1) la birra giapponese è praticamente acqua gialla, ma fa addirittura 5 gradi.
2) Trantor non ce la può fare a mangiare il wasabi.
3) il cameriere era appena uscito da un manga.
4) il riso ha la consistenza di polistirolo annegato nel vinavil, ma è buono.
5) è buffo mangiare quei bocconcini avvolti nel nastro isolante.
6) i reggiani non ce la possono fare con le bacchette.
7) con un medico ed un veterinario nella combriccola, non potevano mancare i consueti aneddoti chirurgici ed i consulti dermatologici / veterinari.
8) il sake è buono.
9) e soprattutto nella bottiglia ce n'è sempre più di quel che si pensa.
10) senza salsa di soia la cosa più saporita è il cetriolo, però ciò è bene.
11) ci si lascia con "però, vuoi mettere un piatto di tortelli??!!"
12) no, infatti nessuno vuole mettere. Come i tortelli non c'è niente

mercoledì 18 giugno 2008

Il cretino - AGGIORNATO

Ehm.
Post censurato su forti pressioni della mamma di Trantor, onde non incorrere nell'ira (...sperando si limiti a quella) del diretto interessato.

Ero abbastanza orgogliosa di questo post... Peccato, ma sopravviveremo.
D'altra parte, è molto più importante che la mamma di Trantor sia tranquilla.
In effetti, con certa gente non c'è da scherzare

La giustizia? Inutile

gasparri al tg1: "... con questo provvedimento diamo la precedenza ai processi più gravi, sospendendo quelli inutili".

Ah. Così punire chi compie reati, anche se "meno gravi", è inutile. Ora capisco.

caro gasparri,
complimenti per il tuo senso dello Stato e dell'onestà civile, qualità che indubbiamente abbondano anche nei tuoi allegri compagni di merende. dopotutto sono gli stessi che hanno premiato chi falsificava i bilanci e costruiva abusi edilizi.

cari giorna£i$ti,
complim€nti per lo $pirito critico € la prontezza con cui muovete i neuroni durante £e interviste.
mai sentito parlare della 'seconda domanda'?
no, stupida io a chiederlo.

Che paese del c****.



[scusate, ma stasera sono un po' così. Come sempre, le minuscole sono volute.]

Comunicare attraverso il cemento armato

Tutto il condominio ORA SA che Pirlo è bresciano.

Anche il papà di Trantor è bresciano.

E quando un bresciano fa gol...

martedì 17 giugno 2008

Nella mia facoltà

Nella mia facoltà la fotocopiatrice della biblioteca ha 57 anni, è grossa come una betoniera, si rompe ogni giovedì e ha personalità multiple.

Nella mia facoltà esiste un gruppo di studenti denominato "gruppo di studenti con l'orecchino di gomma".

Nella mia facoltà il bibliotecario capo ha una fobia dai risvolti assassini per quelli che fotocopiano i libri senza abbassare il coperchio.

Nella mia facoltà insegna Bud Spencer con accento savonese.

Nella mia facoltà i ristrutturatori hanno avuto la geniale idea di asfaltare il giardino interno che viveva lì beato fin dal primo Rinascimento.

Nella mia facoltà si sono accorti l'altro ieri che il primo piano della biblioteca per anni ha rischiato di crollare.
Quando se ne sono accorti, nella mia facoltà si studiava sotto i ponteggi dei muratori.

Nella mia facoltà c'è chi prepara le lezioni sulle bollette del gas.

Nella mia facoltà per consultare una tesi di laurea devi scomodare una burocrazia che in vaticano in confronto organizzano happy hour nell'archivio segreto.

Nella mia facoltà gli aiuto-bibliotecari non si sa bene a cosa servano.
Però, quando entri, ti salutano con "xao".

Nella mia facoltà esiste uno studente denominato "tutankhamon".

Nella mia facoltà non siamo normali.

Houston, abbiamo un problema

"buongiorno, dovrei incassare questi due assegni, uno dei quali emesso da voi"
"bene, ora controllo. Lei ha il conto qui?"
"i miei genitori"
"ok, bene, nessun problema"
"..."
"uhm"
"..."
"mi scusi, aspetti un attimo... Venga, l'accompagno dal direttore"
"?!!??!%&$£"

Mr Alligator, il direttore della filiale, ha intrattenuto Trantor per 25 allegri minuti e 458 sorrisi, nel vano e utopico tentativo di
1) spiegarle nozioni elementari di economia&finanza
2) convincerla ad aprire un conto da loro
3) spiegarle che (a quanto pare) non si potrebbero incassare assegni se uno non ha lì un conto, e che fino ad allora le hanno fatto solo dei gran piaceri
4) spiegarle quanto siano ignoranti i dipendenti delle poste in fatto di risparmi e conti correnti
5) convincerla ad aprire un conto da loro
6) spiegarle che gli assegni "sono solo pezzi di carta, oggigiorno i datori di lavoro non potrebbero neanche pagare con assegni"
7) convincerla ad aprire un conto da loro
8) avvisarla che "la prossima volta le cambiamo l'assegno ma... A patto che apra il conto da noi [sorriso alligatore]"

Per festeggiare, Trantor ha proseguito la giornata con 35 minuti di coda in posta.

lunedì 16 giugno 2008

Ho cambiato idea

Anno scolastico di pianoforte appena passato.
L'allieva L., studiosa, entusiasta e dotata, inizia le lezioni a metà anno; riesce a mettere su in sole 10 lezioni due brani relativamente impegnativi.
Siccome Trantor crede (l'ha imparato a sue spese) nell'importanza di suonare in pubblico ogni volta che ce ne sia l'occasione, tanto per impratichirsi, e soprattutto dato che l'allieva è grandicella, caldeggia con i genitori la prospettiva del saggio.
Come, del resto, per tutti i suoi allievi
.

Mamma di L.: "il saggioooo?! Ma no, ma come? Ha fatto solo 10 lezioni"
Trantor: "ma è brava, suona bene, e sono sicura che il saggio non solo sarà un'esperienza formativa ma che lo ricorderà anche con piacere"
Mamma di L.: [con mossetta altezzosa] "beh, credo che nella vita ci sia tempo per i saggi, non è il caso di avere fretta"
Trantor: "ma veramente lo fanno tutti gli allievi, anche quelli di 7-8 anni, e comunque se è per questo lo fanno anche quelli di 3 anni del corso 'musica in culla'"
Mamma di L.: "beh, vedremo; io comunque non sono d'accordo"

Poche settimane dopo, sull'onda dell'entusiasmo per lo strumento, L. decide di fare il saggio.
Il saggio viene benissimo: L. è una dei pochi miei allievi che riesce a non accelerare e ad eseguire anche i colori, nonostante sia al suo primo saggio.

Mamma di L.: "L. è stata bravissima!! ...Certo che però, forse lei [Trantor, ndr] lo poteva anche dire davanti a tutti che L. ha fatto solo 10 lezioni..."


I genitori degli allievi spesso snervano.

domenica 15 giugno 2008

Serenità

Trantor è sotto le coperte, a casa sua. A fianco ha il moroso che quella notte dorme da loro.
Mentre Trantor legge un libro, il moroso l'abbraccia e probabilmente dorme già.
Trantor ascolta il respiro regolare di lui e sente il calore del suo corpo contro il suo.
La luce è soffusa. Le uniche occupazioni di Trantor sono mettersi il burro di cacao, perdersi nello spazio con Elijah Baley* e accarezzare dolcemente la testa del moroso. I suoi di Trantor dormono, giù.
Ecco; in questi momenti Trantor è felice.
E ha l'impressione che nulla di brutto possa succederle.












* Insomma se vi ostinate a non leggere Asimov non capirete mai le citazioni di questo blog

Anche no #2

Alle spett.li e chiar.me redazioni pubblicitarie di condizionatori e pinguini delonghi

Vorremmo umilmente far presente che non è necessario continuare a inserire nelle Vs. pubblicità frasi come "questa sarà l'estate più calda del decennio", "per difendersi dall'arrivo del grande caldo", "c****, sta arrivando l'estate!!!", "aiuto, questa sarà una nuova estate2003" et similia.
Capiamo la sottile e raffinata ironia ma no, grazie, non è necessario.

In fede

Anche no

Alla spett.le e chiar.ma Redazione del TeleGiornale2

Vorremmo umilmente far presente che non è necessario collegarsi ogni giorno con il corrispondente da Londra, nonché inserire per forza un servizio su i reali inglesi e/o i piercing degli inglesi e/o gli autobus inglesi e/o i pub inglesi e/o i reali inglesi e/o carla bruni tra gli inglesi e/o i cappelli reali inglesi.
Apprezziamo tanto ma no, grazie, non è necessario.

In fede

giovedì 12 giugno 2008

ino ino ino

No scusate, non ce la faccio, devo chiedervelo: ma vi sembra normale scrivere in questo modo?

"bermudini a righine, attillatini, bianchi e beige scuro + magliettina elegantina in tessuto lucidino"
[da un forum di moda]

Mi dispiace per chi scrive, animata da buone intenzioni, ma mi viene proprio il latte alle ginocchia.
Peggio di quando gli adulti parlano nella lingua bibibobodudachirichirigigiò con i neonati.

Goliardia

Ieri sera il coro di Trantor, con un ensemble di amici musicologi/musicisti (tra l'altro di una bravura impressionante, Trantor e il suo coro sono ancora lì con la bava), ha fatto un concerto che più complicato di così non si poteva.
Musiche inedite del '500, ricostruzione della struttura liturgica della Compieta rinascimentale, processione e azioni liturgiche in costume, alternanza con il gregoriano, organo, arpa, brani solistici e per doppio coro, e chi ne ha più ne metta.
Sfiniti, una volta a casa da Trantor, che ospitava gli amici musicologi-cantori-strumentisti per la notte, il gruppo è riuscito a stare alzato fino ad orari improponibili per l'adrenalina a 1000 (e probabilmente a causa di una strana tisana che Trantor si è trovata in casa).

Dall'una alle 5 (sì, alle 5 ) i musicologi si sono ridancianamente confrontati sulla vita accademica cremonese.
Oltre alle grasse risate (che sicuramente costeranno a Trantor un cartellino giallo da parte dell'amministratore condominiale) ed alle inquietanti proposte dell'organista di iniziare partite a Machiavelli, i Nostri hanno passato in rassegna vita morte miracoli boiate di ogni tipo e soprattutto aneddoti scabrosi riguardo a qualsivoglia essere vivente della facoltà, siano professori studenti bibliotecari segretarie bidelle ex allievi rettori dottorandi luminari tizi dell'ufficio bibliografico passanti gatti e cani.
Trantor adora le rimpatriate goliardo-accademiche tra colleghi universitari.

PS ovviamente, poi ci dovevamo alzare alle 7.30 per prendere il treno. Penso possiate immaginare lo stato psichico degli astanti al risveglio.

lunedì 9 giugno 2008

Non voglio venderle niente

Era una delle domande che più assillavano Trantor fin da quando ha iniziato a pensare in modo vagamente sequenziale (se mai ha iniziato).
La domanda, per 154600 euro, è questa: perchè con tutti i sondaggi che ci propinano nè Trantor, nè la sua famiglia, sono mai stati intervistati?

Ebbene, oggi pomeriggio Trantor ha avuto la risposta.
O meglio, è stata chiamata per un sondaggio.
Non di quelli che salvano il mondo, sia chiaro; si trattava di "dormire e riposare", per il centro studi di Bressanone (? Ah.).

Sfortunatamente, Trantor era in uno di quei purtroppo poco frequenti momenti in cui è infervorata di studio, girando di qua e di là, confrontando saggi e messali, mettendo spasmodicamente miriadi di note a piè di pagina nella tesi, consultando febbrilmente il Grove Music Dictionary, commentando ormai invasata partiture di ogni tipo.
Ha dovuto dire "no, grazie, ora non ho tempo" alla gentile intervistatrice.
Peccato.

Ah, già che siamo qui: Trantor vorrebbe conferire pubblicamente il suo più sentito ringraziamento all'Uomo Che Ha Inventato Le Graffette.


PS: lo so che tutti gli accenti delle E sono sbagliati, ma è indubbiamente più comodo schiacciare il tasto così com'è senza shift, sono una donna pigra

sabato 7 giugno 2008

on the way to Skopelos

"Hoxadaun!"
"Phil Collins featuring Paola Turci"
"Enader uan baist to dast! ...bait uan dast! ... baist de trast! ... Ma sì insomma, quella che vuol dire 'un'altra piccola cosa da raccogliere'!"
"oh ma chi cazzo c'è nella canzone, i cani??!"
"beeeeeep Staruei tu even, ma vieni, tu non eri neanche nato che io già avevo dato la rispostaaaa un punto per me!
"i Clash!! ... Sì lo so che non li hai sull'ipod, ma comunque sono i Clash!"
"cos'è, una delle tue robe del '500?"
"Samfing eppen on de uei tu Skopelos" *

Giocare a "sarabanda" col mio ipod avendo Sabo e Pipes come concorrenti può essere, a tratti, un'esperienza mistica, nel senso che dopo troppe risate uno inizia a vedere cose strane.

Traduzioni:
- Upside down di Diana Ross
- Wouldn't it be good di Nick Kershaw
- Another one bites the dust dei Queen ("un altro che morde la polvere")
- Hush dei Deep Purple
- Stairway to heaven dei Led Zeppelin, 3 nanosecondi dopo la prima nota della chitarra
- una qualsiasi ma non dei Clash, dato che non li ho sull'ipod
- una qualsiasi che inizia più lenta del solito
- Something happened on the way to heaven di Phil Collins
* (a quel tempo eravamo in Grecia, aaah, bei ricordi)

I musicologi ogni tanto mi sforzo ma non li capisco

Antefatto: qualche settimana prima dei saggi di pianoforte, avviene questo carteggio mail fra Trantor ed un suo allievo di 10 anni al suo primo anno, molto dotato e studioso.

Mail Trantor
Buongiorno, allego due pagine del nuovo brano per pianoforte. La prossima lezione sarà lunedì 31 marzo. Il saggio di pianoforte è invece stato fissato per mercoledì 21 maggio alle 18.
Rinnovo a tutti gli auguri di buona Pasqua!
Trantor


Re: Allievo
Io non vorrei fare il saggio


Re:Re: Trantor
Come mai? Sei bravo!!
Suoni bene e verrà benissimo. Non devi preoccuparti, anzi è una bella occasione per far sentire quello che abbiamo fatto...!


Re:Re:Re: Allievo
Ma quanta gente ci sarà? Nn mi  piace stare al centro dell’attenzione


Re:Re:Re:Re: Trantor
Non lo so, ci saranno i genitori di tutti i miei alunni (ne ho 12), i tuoi, qualche amico.
Non ti devi preoccupare comunque, andrà bene! Te lo dico perchè vedo come suoni, e soprattutto che progressi hai fatto. In ogni caso non deve essere nè diventare un problema, se ti senti davvero troppo a disagio ne parliamo lunedì a lezione, ok?

Allievo

[nessuna risposta]



Alla fine l'allievo ha fatto il saggio e ha suonato bene, anche se tremava come una foglia ed era così agitato da fregare il turno ad un altro bambino, stravolgendo a sorpresa la scaletta (questa in effetti non mi era mai capitata).
Raccontai pochi giorni dopo, en passant, l'accaduto ad un mio amico musicologo, che peraltro stimo notevolmente per simpatia, preparazione e competenza.

Trantor: "sì insomma, era agitatissimo, povero!"
Musicologo: "ma come...? Agitatissimo? Ma allora che musicista è?"


No, insomma, a me sembrava ovvio: un bambino di 10 anni al suo primo saggio non è un musicista, è un bambino di 10 anni al suo primo saggio.
O no?

giovedì 5 giugno 2008

luadel

Da piccola Trantor mangiava pochissimo; nata già sottopeso, è sempre stata magra come un chiodo, e non si è mai ingozzata di un cibo in particolare.
Non ha mai amato i dolci. Se mai, nutriva una passione segreta per le patatine fritte, che comunque ha sempre mangiato di rado.
Ricorda di essere pure andata in ospedale, da piccola, per problemi legati all'inappetenza (non è che si ricordi molto, ma tutti le dicevano "mangia": allora Trantor non capiva il perchè di tutto questo agitarsi).

Ora, Trantor pesa 43 kg.
L'altra sera, col moroso, Trantor ha mangiato tortelli verdi e di zucca affogati nel burro, spalla cotta che si scioglie in bocca e pane luadel entrambi caldi, patate al forno croccanti all'esterno, un intero piatto di degustazione di formaggi di tutti i tipi con mostarda mantovana, e un buon caffè.
Lasciando i piatti apparentemente più puliti di quando erano usciti dalla lavastoviglie, esattamente come faceva il suo cagnolino Otto quando leccava i piatti in cui avevamo mangiato, Trantor si è appoggiata satolla alla sedia e ha
proprio pensato che è bello, mangiare.


martedì 3 giugno 2008

meme

Trantor odia:

strinarsi la lingua con il cibo bollente
i dj in radio che petorniano con la voce
la voce di max novaresi a R101, che fa di tutto per assomigliare a Yoghi psicopatico*
quando finisce la batteria del portatile
le collane che fanno venire mal di testa
non trovare i sinonimi

Trantor adora:

sentire lo zic zic delle unghie dei cani quando camminano
svegliarsi al mattino e non avere mal di testa
uscire di sera e sentire l'estate (la verzura è fresca e il cemento è caldino)
mangiare la pasta cruda del pane di sua mamma
sfogliare a caso l'atlante
per qualche assurdo motivo, la pubblicità dell'ururu sarara, con le gocce che cantano e suonano il sax
sapere che al mondo esiste una cosa come "la festa del cane meticcio"


* però adora il deficiente che canta Star Trek, quello sì che fa ridere

domenica 1 giugno 2008

Cronistoria concerto 3 - Forlì

Il coro di Trantor ieri (sabato 31 maggio) è andato in trasferta a Forlì per un concerto per la Società Teosofica.
Come sempre, segue resoconto fedele.

Ore 10.00
Partenza; per un solo giorno di spostamento Trantor sembra un albero di Natale, con leggio abito parti tastierina portatile giacca zaino spartiti dei Beatles cappello borsa registratore navigatore.
Carichissimi, in tutti i sensi, entriamo in autostrada nel nuovo, fiammeggiante casello tra S. e T.

Ore 10.45
Coda.
Avendo saputo di un incidente con coda in aumento poco dopo il casello di Reggio, la macchina con Trantor decide astutamente di uscire e fare la via Emilia normale per rientrare a Modena Nord.
Non l'avesse mai fatto; gli altri, che prima erano bloccati in coda, appena l'auto di Trantor ha imboccato e si è arenata in coda sulla via Emilia le comunicano che sull'autostrada "ora la coda è risolta".

Ore 11.00
L'auto con Trantor entra a Modena Nord.
Come si arriva davanti al macchinino coi biglietti, i biglietti finiscono.
Dopo 5 minuti di attesa, misteriosamente un biglietto viene sputato fuori e i Nostri ripartono.

Ore 11.25
Coda.

Ore 11.46
Coda.

Ore 12.03
Coda.

Ore 12.14
Coda.

Ore 12.30
Fermi ormai da eoni nell'anello di Bologna, Trantor ha finalmente capito cosa vuol dire partire in direzione della riviera in un giorno da "bollino rosso".

Ore 12.45
Trantor cerca di chiamare l'organizzatrice, che li aspetta già a Castrocaro a tavola per il pranzo offerto, ma scopre di non avere più il suo numero sul cellulare; Trantor si sente un'idiota poco furba.
Si prova quindi l'ebbrezza di chiamare il 1240 per contattare il ristorante.
La sigla "12 40 suona fischia e canta" rimarrà in testa agli astanti per circa 6 ore.
Trantor capirà un'ora dopo di avere effettivamente memorizzato il numero, ma sotto il secondo cognome dell'organizzatrice.

Ore 13.30
I Nostri escono al casello di Faenza; il navigatore, probabilmente programmato da un burlone, li guida alla volta di Castrocaro ritenendo indispensabile farli passare per tutte le stradine imboscate della più bassa campagna forlivese.

Ore 14.00
Si arriva a Castrocaro. Pranzo offerto dai Teosofici rigorosamente vegetariano.
I camerieri sembrano non apprezzare l'ironia dei coristi sul fatto di essere arrivati un po' in ritardo.

Ore 15.30 - 17.30
L'intero repertorio dei Beatles e delle canzoni italiane più note viene rispolverato nel parco delle terme di Castrocaro, grazie alla chitarra del basso Fausto.
Sentendoci in colpa all'idea di non cantarli, non possono mancare "C'era un ragazzo", "Alba chiara", "Hey Jude" e "Let it be".

Ore 18.00
Alla ricerca della chiesa, i Nostri riescono a percorrere per 5, dico 5 (e vi giuro che non esagero) volte una specie di anello labirintico nella circonvallazione di Forlì, grazie 
1) al vago senso di orientamento di Trantor
2) al navigatore burlone di Max
3) al navigatore burlone di Trantor
4) al "mi sembrava di avere visto una traversa... Accedenti no è tutto un senso unico"
5) alla totale mancanza, a quanto pare, di strade a doppio senso in quel di Forlì, nonchè di cartelli con le indicazioni.

Ore 18.30
Si arriva nella bellissima basilica di S. Mercuriale.
Dopo il pranzo teosofico-vegetariano, i Nostri pregustano la piadina alla porchetta / nutella / salame che consumeranno dopo, poiché  "essendo in Romagna, una piada non può mancare!"

Ore 19.15
Prova generale. L'acustica è buona; la sensazione di cantare in un'immensa chiesa romanica è bellissima.

Ore 21.00
Il concerto inizia, e va benissimo; Trantor mentre presenta non resiste e usa la solita storiella "è la prima volta che ascoltate questi pezzi da 500 anni", pare notevolmente apprezzata dal pubblico.*

Ore 21.23
Durante un pezzo di Victoria, con un piccolo infarto a Trantor viene in mente di essersi dimenticata di registrare. Peccato.

Ore 22.30
Il Teosofici non solo consegnano a Trantor un lauto rimborso-spese di cui nessuno sapeva l'esistenza, ma anche un mazzo di gigli bellissimi di cui Trantor va subito orgogliosa e un fermacarte in argento (!) con il loro simbolo, vagamente massonico, ad ogni corista.
C'è chi già medita di esporre il fermacarte con simbolo massonico in ufficio, onde suscitare timore nei colleghi.

Ore 22.35
Usciti dalla canonica, il coro incontra il parroco: "Ah, siete stati bravissimi... C'è stato solo un problema, mi sono addormentato in sagrestia. ... Sì insomma, ero stanco... Però voi siete stati bravissimi"

Ore 22.40
Convinti che sia la cosa più facile del mondo, essendo in Romagna, il coro cerca una piadineria.
Dopo ricerche vane, dei passanti informano tutti che "no, qui piadinerie non ce ne sono... Al limite una vicino all'autostrada [che non abbiamo mai trovato, ndr], se no dovete andare al mare".
In compenso, se il coro amasse il kebab, avremmo potuto mangiarne intere casse.

Ore 23.00
Delusi dalla mancanza della piadina (voglio dire, a Reggio la fanno in tutti i bar), i Nostri ripiegano sul menu rustichella dell'autogrill.
Si riparte, stanchi ma soddisfatti.


* Trantor ci tiene a sottolineare che la cosa sarebbe assolutamente vera, SE il coro non avesse già fatto in questi mesi altri concerti identici