domenica 1 marzo 2009

Fenomenologia dello spettatore da concerto #2

Il Melomane

Il Melomane è un allegro signore tra i 50 ed il 75 anni, in pensione, di norma a casa a fare un c****.

Nella sala da concerto/teatro Il Melomane è in primo luogo convintissimo di essere una specie di padrone di casa; quando entrate in sala, nonostante lui sia uno spettatore sostanzialmente del tutto uguale a voi e nessuno, ma proprio nessuno gli abbia pagato in biglietto solo perchè lui è lui, immancabilmente si comporta come se fosse il presidente del CDA del teatro, mirigliani a miss italia o uno degli orchestrali: vi accoglie entusiasta, vi controlla il biglietto, vi mostra cerimoniosamente il vostro posto e vi spiega dettagliatamente dov'è il bagno. 


Se in più avete un diploma di conservatorio, o se comunque suonate qualcosa, non appena vi vede Il Melomane urlerà senz'altro "MAESTRO!!", per far sapere a tutti che conosce un musicista.

Nel chiacchierare con lui sarebbe d'uopo esimervi dal fare qualsiasi commento sui cantanti, poiché Il Melomane è convinto di costituire una infallibile bibbia al riguardo, in virtù delle migliaia di concerti a cui ha assistito.
[Come se voi diceste che siete a capo della Mondadori perchè avete letto tutti i libri di Asimov. Comunque.]


Se però finite a parlare della stagione concertistica, immancabilmente vi confiderà che "sai, ho fatto l'abbonamento solo per sentire due o tre cose, domani sono a Milano lunedì a Bayreuth e martedì a Sidney, mi hanno chiesto di andare sentire Carmen e ho dovuto accettare".

Il vero pericolo costituito dal Melomane non risiede, tuttavia, nella sua opinione sui cantanti russi, o su quella indimenticabile notte al Metropolitan in cui la Callas fece 15 bis, o su quanto non comprenda il senso della musica pre-Rossini, poichè se siete bravi potete sempre dargli ragione con un sufficiente margine di realismo e lui, in cambio, vi offrirà un caffè.

No: il vero pericolo è costituito dai tentativi con cui il Melomane cercherà ad ogni costo di portarvi a casa sua, onde passare una indimenticabile serata nella "stanza dedicata a Pavarotti", nell'armadio dei cimeli rimembrando Di Stefano, ad ascoltare vecchi dischi con gli introvabili recital di Domingo nelle repubbliche baltiche e ove, obbligati a sangue, dovrete accompagnarlo al pianoforte mentre cerca di intonare "La donna è mobile".

8 commenti:

  1. Ussignur! E ce ne sono tanti di tipi così? Mi auguro di no!

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  2. da nessun'altra parte come nella "stanza dedicata a Pavarotti", la donna è mobile.

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  3. E' pieno, è pieno! Ma il melomane è molto meno pericolo della pazza della stampella

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  4. OT. l'altras era, mentre prendevo un paritivo in centro, è passato uno con un tabarro da competizione. sono certo che se avessi accennato un'aria di Rossini lui l'avrebbe completata.

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  5. vabbuo'. ho scritto ALTRAS e PERITIVO. sono ufficialmente un babbeo. mo esco e mi compro un tabarro.

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  6. Avresti dovuto fotografarlo! hai fatto bene a non accennare niente, sai che casino poi se inizia a parlare di Carreras...!

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  7. ma non esiste più la cara vecchia collezione di farfalle?ma è normale accettare l'invito di uno che vuole farti vedere la stanza di pavarotti?

    credo che tutte le manie siano potenzialmente pericolose....

    passavo per caso:-) mi piace il tuo stile!

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