martedì 31 gennaio 2012

e alla fine piango, piango sui libri e sulla carta turchina di Parma, sui maestri di conservatorio, su tutto quello che ascolto, sui coristi mentre li dirigo e sui coristi mentre mangiamo le torte, piango mentre rido insieme agli amici e piango mentre mi chiudo al buio con la lampada di Wood e discuto delle varianti di una antica edizione, piango mentre pago, mentre telefono e mentre ordino i tortelli, piango mentre collegaV mi guarda e sorride perchè conosce ogni cosa e piango mentre fuori nevica ma non è vera neve, piango mentre trascrivo e mentre catturo, mentre ho paura di perdere tutto, mentre bacio i miei vecchi allievi e mentre guardo qualcosa per l'ultima volta e mentre mi detesto, piango, e alcuni di voi sanno che anche se non ci sono lacrime è come se piangessi lo stesso.

La musica fa la sua parte, certamente e come sempre, a volte mi salva la giornata, a volte mi scivola addosso, e lascio che lo faccia perchè non posso sempre pretendere che sia lei ad alleviare le cose, e dopotutto non sto morendo, nessuno sta morendo, però c'è qualcun altro che piange, e allora mi viene in mente che aveva ragione arthur cravan, che forse avevo ragione io, e che forse aveva ragione anche quello che sta piangendo nell'ufficio vicino al mio.

Avevamo tutti ragione, adesso piango ma alla fine starò bene, lui starà bene, e non desidero altro, ma staremo bene, in tutti i casi.

lunedì 30 gennaio 2012

Troppe certezze

Nella biblioteca dell'Augusta Città di X, dove io e #CollegaF cataloghiamo i libri antichi nello scantinato.

(No, non è veramente uno scantinato).

Al bar.

#collegaF: "barista ciao. Vedo qui sul menu che ci sono le scaloppine ai carciofi, il cestino di polenta con funghi e il tortino di formaggio e bietole, giusto?"
barista: "giusto"
"ma devo prendere tutto insieme o posso scegliere? Perchè vorrei il tortino di bietole ma con poco formaggio, le scaloppine ma non il cestino di polenta, i funghi però se puoi mettili lo stesso, e magari prenderei quei pomodori ripieni di acciughe che mi hai fatto martedì scorso e anzi facciamo così, sì i pomodori ma niente tortino di bietole perchè se mai lo assaggio giovedì e sì i funghi trifolati insieme alla carne - ma a parte"
"...bene."
io: "sembra Harry ti presento Sally"
"eh eh! ... E cos'è?"


[Silenzio]
[Rumore di tazzine sullo sfondo]
[Lei sviene]

venerdì 27 gennaio 2012

Strrrranissimo!

#collegaV: "Trantor"
"sì?"
"devo dirti una cosa. Sai quando ci siamo conosciuti?"
"sì, anche se non ricordo il momento esatto"
"nemmeno io"
"tipo nel 2005, o 2004"
"mi pare. Facevamo insieme i corsi di notazione"
"già"
"non offenderti"
"eh?"
"sai, mi avevi dato il tuo numero"
"..."
"lo memorizzai sul cellulare con il tuo cognome sbagliato"
"...niente di strano. Sbagliano tutti, è da quando sono nata che la gente scrive #cognomestranissimo con due err..."
"no, è che è rimasto così un sacco di tempo, prima che correggessi."
"tipo fino a quando?"
"anche quando sapevo benissimo come ti chiamavi e che ci tieni"
"tipo?"
"e non l'ho mai sistemato"
"tipo?"
"anche se sono un paleografo e un filologo e i refusi mi fanno star male e le due R sono una lectio facilior"
"tipo?!"
"novembre."
"novembre 2005?"
"novembre 2011"

E' da quando #cognomestranissimo esiste (almeno dal '700) che la gente si sbaglia, e non è un problema, chissenefrega, è un modo per ridere di qualcosa, ma anche negli uffici e in anagrafe e sugli attestati e sui diplomi e nella mail e ca***, com'è che io riesco a pronunciare una R sola e le altre consonanti giustamente doppie e (quasi) tutti gli altri no? Come quando la gente dice "accellerare" o "credavamo" o "propio" e poi infatti te li trovi scritti sulle pagine dei giornali, e...

"quest'estate andiamo a fare un giro a Nottingham?"
"Nottingham?!"
"in luglio c'è un convegno di musicologia, potremmo farci un giro e sentirci finalmente un convegno come Dio comanda"

Una massa informe di immagini e associazioni libere prende possesso della mia mente, cavalli forzieri spade cattedrali polifonia Le jeu de Robin et Marion ponti levatoi gli scacchi il gotico Costner boschi sassoni ne rimarrà solo uno e sono quasi sicura che le ultime due siano state Mel Brooks e le scogliere di Dov

"stai cercando di recuperare?"
"[ride]"
"certo che vengo! Me lo chiedi anche?"
"bene! Andremo qui e lì, e poi ci facciamo un giro là, e poi mangeremo laggiù e ti porterò a vedere #cattedraleBellissima e canteremo bicinia inglesi e..."

Comunque #cognomestranissimo si scrive con una R.

(Come Sherwood, Dover, Londra, Robin, Connery, Ryan, air.)

martedì 24 gennaio 2012

28 38 48 53 58 63 68

"salve, anche lei è qui per..."
"sì"
"perchè siete qui fuori? Siete tutti in coda?"
"sì"
"deve entrare, dare il documento e prendere il numero, signorina!"
"grazie. Non lo sapevo. E' la prima volta che..."

rinnovo la patente.

E sarà l'ultima in cui potrò usare questa battuta.

Comunque entro, mi siedo e aspetto.

Dopo 25 secondi mi assale il timore irrazionale di non riuscire a leggere le lettere indicate dall'oculista.
Non è normale, lo so.

Passo il resto del tempo stringendo ossessivamente gli occhi nel tentativo di decifrare delle cazzo di circolari amministrative appese alle pareti, per fare esercizio. 22 minuti così.

Altri 16 minuti passati a identificare in silenzio probabili vecchie compagne di scuola elementare ora irriconoscibili - anche loro hanno 28 anni, cazzo - e a definirne il grado di invecchiamento.

Altri 18 minuti passati a tentare di convincermi che io li porto meglio.

Altri 5 minuti passati a interrogarmi su "potrei salutarle ma se non mi riconoscono più forse-non-è-un-buon-segno e poi sarebbe imbarazzante dover ricordare loro chi sono davanti a tutta questa gente di 38 48 53 58 63 68 anni quindi probabilmente il problema si risolve non salutandole affatto d'altra parte è pur vero che anche se non ho alcuna voglia di sapere se loro mi riconoscono o no ebbene se le ho riconosciute io ma non mi riconoscono loro è evidente che li porto peggio io e questa cosa non mi finisce e quindi potrei salutarle apposta e fare di tutto affinchè mi riconoscano ricordando random aneddoti sopiti da quasi vent'anni e così illudendomi che mi abbiano riconosciuta subito oppure spiare comunque la loro reazione e sapere la verità dai loro occhi ma è altrettanto vero che se invece mi riconoscono sì e io pure le ho riconosciute poi mi tocca far conversazione e riassumere la mia vita in 7 secondi prima che insomma non ne ho proprio alcuna voglia cazzo"

Altri 11 minuti passati a cercare di smettere di ripetere mentalmente la battuta di Luttazzi "è morto deng xiao ping, affittava il suo nome per le tabelle oculistiche".

Altri 4 minuti passati ad ascoltare #compaesanoUbriaco mentre pontifica sulla sua cantina colma di salami.

Mi viene fame, poi entro e pago 85 euro.
0,74 euro al secondo, per una firma una N una T una X e la garanzia "no, non ho malattie gravi non bevo non mi drogo" scritta nel vento e nell'acqua che scorre veloce.

Neanche questo è normale.
Inoltre so che non mi arriverà mai a casa il bollino (mi ha instillato il tarlo un'utonta in biblioteca, l'altro giorno).

lunedì 23 gennaio 2012

Mein Liebling! noch einmal

Beh.
Già non pensavo di poterne ricevere uno, ma due!
Allora grazie, Shunrei. :)





Mi piaceva il tedesco dell'altro premio (così qualcuno ha finalmente potuto chiamarmi Frau), qui cromaticamente siamo più in tema alternativo-biodinamico ma le regole non le rispetto lo stesso.

Sarebbero dovute essere queste: scrivere 7 cose di me e poi assegnare il premio ad altri 15 blog meritevoli. Cazzo, 15, la prossima volta devo anche consegnare le coppe di snooker? (sarebbe una scusa per tornare in Inghilterra).

Ich bin faul: per sapere 7 cose di me basta leggere 7 post scritti da me.

Ma se ci tenete, riassumo: divido i bocconcini di sushi con le bacchette e poi ricompongo proporzionalmente pesce e riso per poterli mangiare senza rovesciare ovunque soya (la soya poi la rovescio lo stesso, ma in questo modo evito che fra i due eventi sia intervenuto un rapporto di causa-effetto, ci tengo), passo metà della vita a rileggere rivedere e riascoltare cose (anche se alla fine arriva sempre qualcuno che mi tira fuori dal loop portandomi dove non sono mai stata), non mi mimetizzo affatto, non vivrei senza avverbi, ballo solo la dance anni '70-'80, a volte non finisco le frasi, divento rossa e adoro gli opossum. Ma quello più che altro per il nome.

Consigli diversi dal post precedente (maledettamente pigra!):

L'Arthur Cravan: scrive su con rumore segreto, da leggere, non so come ho fatto a dimenticarmene l'altra volta.
Una volta scriveva anche su lovebone, blog che leggevo quasi con la stessa adorazione con cui ora leggo chinaski e che contiene 48633 fulminanti battute molto cattive su politica e chiesa (una al giorno e si vive meglio. Si ride amaramente, ma almeno sai che c'è qualcuno che la pensa esattamente come te - e in più ha trovato le parole per dirlo).

Come Harold e Maude
Delizioso, spontaneo.

Finalmente l'orologiaio frustrato di Clerks si è trasferito su blogspot, con tutti i suoi clienti che esigono la pila subito e quelli McGyver che pretendono di saper aprire e riparare gli orologi da soli.

E santo cielo, avete letto tutto kitterlegnosky (segnalo l'aforisma del 5 aprile 2011 e lunedì, 18 gennaio 2010) prima che splinder chiuda? Avete 8 (otto) giorni!