venerdì 19 ottobre 2012

Del tagliare i rami, e lasciar crescere gli altri

Quando avevo 17 anni iniziai a studiare canto.

L'insegnante, #grandissima cantante specializzata nel barocco, venne scelta anche perché per anni aveva abitato sotto i miei genitori, nello stesso condominio, e loro la conoscevano bene.

Quando avevo 20 anni #grandissima cantante mi propose di fare un corso di musica antica sperso nelle langhe piemontesi, un posto assurdo, ma tanto assurdo che probabilmente non esiste più.

Insieme a me sarebbe venuta l'altra sua allieva Caterina, che allora non conoscevo.
Allora partimmo insieme, io e Caterina, sull'A21, per rimanere nelle langhe piemontesi due settimane.

La casa in cui ci ospitarono comprendeva altri due musicisti, giapponesi.

Yasutoki e Mamiko furono i primi orientali che conobbi veramente; ci divertimmo molto, loro cucinarono la carbonara più buona che abbia mai mangiato, Caterina cucinò il risotto ai peperoni più buono che abbia mai mangiato, io cucinai delle zucchine trifolate assolutamente ordinarie, io spaccai i maroni per avere quante più informazioni possibili sul loro alfabeto, loro ci raccontarono della leggenda di quel coniglio che fa continuamente delle robe con un'incudine sulla luna (Valeren urlerebbe ma che quarzo...!?), suonammo e cantammo insieme, infine ci salutammo con nostalgia.

L'anno dopo riandammo tutti al corso nelle sperdute langhe, e di nuovo carbonara, peperoni, zucchine, coniglio (ma cucinato), musica insieme.

Era il 2004, ma quando Yasutoki e Mamiko tornarono in Italia, anni dopo, li ospitai e feci in modo di organizzare per loro due concerti.
Loro mi regalarono delle trottole giapponesi, io una pagina di codice miniato.

Ci scrivemmo subito quando venne il terremoto là, quando venne lo tsunami là, quando venne il terremoto qui, quando venne il terremoto là, quando venne il terremoto là, quando venne il terremoto là, quando fu semplicemente capodanno.

Caterina intanto era divenuta parte del coro degli sparaventose (nel quale pure io cantavo prima di dirigerlo trasformarlo in una manica di debosciati), e nel quale conobbi l'Allora Moroso, che è stato parte della mia vita per quasi sei anni.
(adesso basta).

Caterina poi smise di cantare con noi perché andò ad abitare relativamente vicino - ma sufficientemente lontano -, ma due volte all'anno io e lei mangiamo ancora il suo risotto ai peperoni, preparato bruciandoli sulla fiamma viva del fornello e borbottando "nessuno conoscerà mai la ricetta di mia madreeeeehh!".

L'altro ieri Yasutoki e Mamiko sono tornati in Italia per un concerto nella città gota da cui provengo, e io e Caterina siamo andate a sentirli, nel giorno in cui metà dell'A22 venne chiusa al traffico ma ai benzinai veneti bisognava tirar fuori le parole di bocca con un attizzatoio di sinistra per farselo confermare.

Giornata gota, cena gota, casoncelli, rimpatriata, concerto e constatazione di come i rami buoni mantengano le persone uguali a ciò che ricordiamo nonostante gli anni, più o meno come i fiori di ciliegio.


Tutto questo per dire che 1) ho un aggancio per andare a Tokyo, 2) le zucchine trifolate mi vengono ancora così, 3) non ho mai saputo la ricetta del risotto ai peperoni, 4) quando i veneti fanno così mi vien voglia di prenderli a badilate, 5) quella dei fiori di ciliegio è stata inserita solo perché volevo nominarli almeno una volta se no non è Oriente, e Borges sostiene che l'Oriente è il giardino che ho perché il... lasciamo perdere, 6) e che se non sono molto brava a tagliare i rami secchi o quelli che mi fanno soffrire adoro però tenere vivi gli altri.

Ora vado a giocare a trottola (7).

E Borges ha sempre ragione.

24 commenti:

  1. Tu lo sai che quando andrai a Tokyo mi dovrai per forza invitare altrimenti mi offenderò tantissimo, vero? Vero? Vero? :D

    Comunque è bellissimo quando si riescono a creare e mantenere queste amicizie (che nascono un po' per caso) nonostante la distanza e le diversità.
    Tutto sommato la vita è veramente bella, allora :)

    PS: odio ai veneti!

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    1. Sì, il bello (ma è anche vertiginoso come l'angoscia che provi nello sporgerti da un dirupo) è che nascono per caso. La mia vita sarebbe stata completamente diversa, senza quell'insegnante di canto.
      Mi piace ripensare a tutte le concatenazioni fortuite che ci hanno portato dove siamo.

      Ma certo. Io e te ci andiamo insieme.
      V non verrà, sai che odia l'Oriente.
      Valeren e AM (la sua) invece verrebbero subito, immagino...?

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    2. Bè spero di sì! Un viaggio del genere sarebbe estremamente interessante e divertente :)

      Fa davvero venire le vertigini pensare alla serie di coincidenze, di scelte, di bivi che ci hanno portato qui, ora.

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    3. Sì, a volte è meglio non pensarci, altrimenti inizi a farti troppe domande sulle scelte che vuoi/potresti fare

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    4. Oltre che farsi venire dubbi religiosi e/o sul libero arbitrio (per chi è credente).

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    5. Sì, questo post si sarebbe potuto intitolare Sliding doors.

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  2. Vertigini!? Che cosa sono? ;D

    Io ci devo andare a Tokyo, e poi Kyoto, e la fioritura... il manzo di Kobe... devo...
    Anche solo per assaggiate questo... non hai idea da quanto lo aspetto...
    http://vimeo.com/18355727

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    1. Mi hai fatto venire fame!
      Dai andiamo in gita tutti insieme. Tu sai pilotare un aereo?
      ;)

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    2. No, sorry... ma posso imparare ;)

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  3. Uellààà!!

    Scusa ma... io che sono veneta (orrore! HAHAHAH) trapiantata nelle langhe (oddio!! HAHAHAHAH) voglio assolutamente sapere in quale cittadina avete studiato musica antica!
    VOGLIO!
    VOGLIO!
    VOGLIO!
    SAPERE!!

    DIMMELO!!!!!

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    1. Era in provincia di Cuneo, il paese del... pane pronto ;)

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    2. Per quanto ne so io, esiste ancora, per quanto assurdo possa essere... ;)

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  4. I Veneti hanno una "consegna" rigidissima, pena la deportazione forzata in Friuli ai confini con austria o slovenia senza acqua, luce, gas, adsl e i cellulari non agganciano NESSUNA portante niente TV di qualsiasi natura:

    Nessuna informazione al nemico, ed essendo tu di la del Po e amante del parmiggiano reggiano....

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    1. Già, i veneti sanno essere ridigi come i dobbiachesi, se vogliono. Stessa spada di Damocle della deportazione forzata in Friuli e poi, mio Dio, mangiano grana.

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    2. Ti ho beccato Trantor: cosa vorresti dire con "mangiano grana"?!

      Da metà friulano posso dire che é una bellissima terra, nella quale i veneti sarebbero benvenuti, ma potrebbe spettagli solo qualche sperduta valle della Carnia dove suonano musica come http://youtu.be/L8xkicG_s54 .

      Ah, io amo il Friuli.

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    3. Eh eh!
      Dai scherzo, anche se la superiorità del Parmigiano Reggiano è indiscutibile.

      Grande Trio Pakai.

      Io *adoro* il Friuli.

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    4. ...conoscete il trio Pakai?

      questa poi...

      (ridendo e scherzando la descrizione corrisponde: a casa mia metano, acquedotto e fogne sono arrivate solo 2 anni fa, per l'adsl non c'è speranza... e non sono sperduto tra le valli ma in pienissima pianura!)

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    5. Mah è lui che conosce queste cose, e poi me le passa :)

      Però il Friuli ha un sapore unico!

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  5. Hahaha vedo che l'attizzatoio è piaciuto :P

    Comunque sono d'accordo, è bello avere amici all'estero, e soprattutto mantenerli! Io negli anni ho conosciuto parecchi stranieri, ed ogni volta si finiva con "Sì, dai, ci vedremo di sicuro, noi veniamo da voi, voi da noi e tutti insieme a divertirci", e poi, purtroppo...

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    1. Già, è così anche per me: ma se il legame deve rimanere, rimane :)

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  6. Come veneto devo risentirmi ? Mi risulta che il veneto sia tra le prime regioni per associazioni e numero di volontariato, per dire.

    Anonimo SQ

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  7. Per tagliare i rami non c'è niente di meglio di una motosega.

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    1. Hai ragione, mi farò consigliare dal mio amico Pipes che le vende.

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