Siccome quello #pugliese e quello #calabro non bastano questa è la storia di #pianistaRomano.
E' riccio come #pugliese, più basso di #calabro e meno compagnone. Non è bello.
Non l'ho mai visto senza camicia, ha gli occhi intelligenti, gli piace raccontare.
E' il terzo giovane pianista migliore al mondo, ha 26 anni e insegna in conservatorio in #grande isola; ha vissuto in Olanda, fa concerti in tutto il mondo e non sta matematicamente più di 5 giorni nello stesso posto.
Ogni volta che viaggia dimentica un capo di vestiario in un taxi, o nella mia auto.
Siccome ha perso un aereo, è dalle mie parti e vuole approfittare della mattinata per studiare su di un pianoforte mezza coda alle 22.34 del 30 aprile mi telefona, chiedendomi se posso aprirgli la scuola di musica il mattino dopo.
"certo, amico mio. A che ora arrivi a #mioPaesucolo?"
"9."
"...hh."
"scusa."
"tranquillo."
"ti rovino il Primo maggio"
"non importa, tranquillo. Alle 11 faccio comunque lezione"
"bel Primo maggio"
"già. A che ora vai via?"
"riparto alle 15.41 per Milano"
"ok, io e #cugina Lurker Lucy - che è ospite da me - prendiamo lo stesso treno e ci fermiamo a #città per un giro. Dove hai l'aereo?"
"boh."
"come boh?"
"o Linate o Malpensa, chi si ricorda"
"proprio uguale"
"no, ma tranquilla. Vedrò domani, ho tempo. Mi arrangio."
"..."
Insomma la mattina dopo arriva, il treno è in ritardo io sono in ritardo quindi lo rintraccio faticosamente al bar "Puccio" della via della stazione con la sua camicia a quadretti, un bombolone e 7 baffi di cioccolato sulle guance mentre è impegnato in amabile conversazione con accento romano con il coloratissimo gestore campano "Sabatino".
Lo lascio quindi al suo destino al mezza coda della scuola in vista di non so quale concerto importantissimo in Russia, corro a far lezione di solfeggio e alle 12 torno da #cugina Lurker Lucy, la quale nel frattempo ha potuto godere dei privilegi di una di quelle giornate in cui gli altri di solito riposano. Tipo dormire.
Ore 15.20, in macchina, io #romano e Lurker Lucy andiamo tutti in stazione
"sei riuscito a studiare bene?"
"sì benissimo, grazie Trantor"
"e quindi sei proprio pianista di lavoro?"
"sì, infatti"
"che bravo. Quindi avrai studiato solo quello"
"mah, ho anche una lauretta, ma robetta"
"ah dai! Complimenti, cavolo!"
"no, è robetta. Solo una triennale, niente di che."
"a me veramente risulta che tu sia laureato con la lode"
"sì, ma niente di che, davvero!"
"beh, e in cosa ti sei laureato?"
"fisica."
"..."
Ore 15.30, siamo sul binario
"ho fame. Vado a prendermi un trancio di pizza al bar qui nella via"
"..."
"il treno è ai 40, lo sai, vero?"
"sì sì, non preoccuparti. Torno subito."
"ok."
"ok."
Ore 15.35
np.
Ore 15.36
np.
Ore 15.37
Il treno per la prima volta nella storia della repubblica viene annunciato in orario.
Ore 15.38
"ma dove cazzo è"
"ma cosa...""ma, e le sue valigie?!"
"se lo perde che facciamo?"
"ha un aereo a Milano Dio santo"
"se lo perde salta il concerto in Russia"
"non sa neanche se a Linate o Malpensa"
"il prossimo treno è tra un'ora"
"dove cazzo…"
"ma cazzo!"
"cazzo!"
e simili.
Alle 15.39 e 35 secondi un puntino riccio con un oscuro cartone bianco di dimensioni approssimate 40x40x7 cm in mano compare alla distanza di circa 700 metri in avvicinamento a velocità costante.
Alle 15.40 e 22 secondi, proprio mentre il treno ferma al binario, mentre Lurker Lucy sta ridendo di gusto e mentre io sono divorata dall'ansia #romano sudatissimo si butta sul binario, raccoglie al volo il trolley e salta sul predellino, contemporaneamente ringraziando perché gli sto tenendo il maglione e la borsa e commentando stupito "quello che non capisco è perché non ha fischiatooo!".
2 minuti e 4 settimane di vita in meno dopo, sul treno.
Lui apre il cartone con la pizza fumante con lo sguardo di Yoghi davanti a un cestino del pranzo dimenticato da un senatore democratico in una radura di Yellowstone, Lurker Lucy lo guarda sorniona e io non ho ancora deciso se sciogliermi i capelli.
"credevo che fischiasse, cazzo"
"?"
"..."
"facevo affidamento su quello, se avesse fischiato avrei saputo che stava entrando in stazione"
"mica sempre fischia, sai"
"ma poi scusa, anche se avesse fischiato entrando in stazione non avresti comunque avuto il tempo di prendere la pizza e fare 700 metri di corsa"
"era psicologico"
"ah."
"..."
"alle 15.30 vado al bar, alle 15.31 ordino, alle 15.32 Sabati' inizia a fare la pizza, alle 15.36 è pronta, alle 15.37 pago, alle 15.38 corro, alle 15.40 il treno fischia rassicurandomi mentre arrivo sul binario e saliamo tutti e 3 sul regionale come da programma"
"sei proprio un fisico"
"lo so"
"non mi aspettavo ti facesse la pizza vera, però."
"e io che non fischiasse."
E' ancora il Primo maggio, dopotutto. Guardo fuori dal finestrino e stringo gli occhi per la luce.
"il treno ha fischiato, Pirandello"
[#romano sbocconcella la margherita con gusto ma più educatamente del previsto] "mmh?"
"Il treno ha fischiato, è una novella di Pirandello"
"ah."
"..."
"solo che lui non viaggiava mai"
"eh?"
"il protagonista. Stava sempre chiuso in casa o in ufficio, e non viaggiava mai"
"poi una sera sente il fischio del treno e cambia tutto"
"e poi esce?"
"no."
"..."
"il contrario di te"
"il contrario di me"
"il contrario di te."
Sorridiamo come tre idioti seduti in un frutteto dello Utah.
Lui alle 15.46 è già a metà della margherita, sorride soddisfatto ma gli si sente cervello ronzare.
"insomma, io pensavo che fischiasse."