sabato 26 ottobre 2013

La ztl di Gotham City ora è salva!, aka Fenomenologia dell'Utonto Facebook #4

Bene, è giunta l'ora di continuare con la dolorosa ma necessaria disamina sull'utonto facebook.
So che vorreste evitare questi tristi momenti, ma dobbiamo, capite?
Dobbiamo.
Qui le puntate precedenti.

(Segnalate altri casi, miei fidi, e possibilmente prima sparate a vista, così siam tranquilli.)


I gattari

Sì, certo, i gatti sono tesori.
I cani sono meglio perché sono tesorissimi, ma comunque certo che sono tesori anche i gatti.

Sì, certo.
Piacciono anche a me, i gatti.
Sì, una due tre foto le faccio sempre anch'io, ai gatti.
Bellissimi, i gatti.
Grazie per i gatti, sono belli i gatti.
Meno male che esistono, certo.
Sì.

Però ecco, c'è un limite.

I gattari, e potrei tranquillamente piantarla di usare il maschile e rivolgermi solo ad un nugolo di fighe decerebrate, passano il tempo osannando gatti scattando foto, condividendo foto, creando vignette, condividendo vignette alla frequenza di 6458953 elementi al minuto, insomma il tutto con questo buffissimo tono con cui si esaltano i gatti nel contempo adulandoli come se a non farlo loro si offendessero e boh, tipo minacciassero di rifiutare il cibo - il gatto intanto è uscito dal balcone a trombarsi una.

Insomma prima compaiono condivisioni ossessive di ironicissime vignette tipo questa, un vero graffiante capolavoro di satira ("non scordare di perdere pelo ovunque!", e tutte le bambine dell'asilo riunite intorno al libro cartonato giù a ridere, eheheh uhuhu yeeee!), o magari questa (sì, la protagonista è una donna, guarda te); poi ecco le foto di gatti sorpresi a fare cose che solo voi umani, solo voi umani nel senso che essendo gatti le hanno fatte per caso - come questa, dove l'imbarazzante didascalia è BUONGIORNO A-MICI... =^.^= !!!!! <3, oppure questa, drammatico esempio di come un ignaro discendente del leone venga piegato agli oscuri bisogni della setta PAG-GATTO - o magari questa, dove dopo un diabete e un picco iperglicemico sorprendete gente (aka donne) commentare buongiorno tenerezza <3, dai torna a fare la nanna che hai gli occhietti che ti si chiudono da soli, smaaak tesssoro pucci pucci pù (esatto, gente che a km di distanza attraverso un social network con sede in California mentre tecnicamente è al lavoro percependo uno stipendio parla con un gatto che sembra stia lavorando al computer esattamente come loro che sono davanti al computer [oooh!] ma che - il gatto - è stato messo lì apposta da qualcuno che nel frattempo è uscito a chiavarsi una, il gatto non lo so).

COROLLARIO
Un corollario interessante della gattara su facebook è poi la gattara da smartphone.

Ella per prima cosa si compra uno smartphone, poi installa whatsapp, successivamente vi individua dopo mesi che non vi sente ed è allora che - prima ancora di dire ciao - inizia a inviarvi foto di gatti sugli alberi, gatti nella lavatrice, gatti in un tombino, gatti con golfini, gatti a Nuova Delhi, gatti sulla neve, gatti nel water, gatti con gatti, gatti dentro i cestini dell'uva (ce li han messi, non è che ci vanno da soli), gatti messi in modo da far sembrare che facciano gesti umani quando in realtà stanno [omissis].

Guardate, non è grave, solo che dopo 7 foto di gatti e nessun come va cancellate il numero.

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nomecognomephotography aka Prisencolinensinainciusol

Quelli che mettono nomecognomephotography in ogni foto (aka Prisencolinensinainciusol, segnalati da Fabio13fanno tenerezza.

Caaari, loro.
Piiccoli!
Oh! <3

Sì perché sapete, tutti quando facciamo foto carine e poi le mettiamo su facebook scriviamo il nome in filigrana, ma certo.
Solo che loro, oh, che tesori. Oppalalai, adorabili loro, cuuuccioli!
Ma picci, tutti impegnati lì a mettere la filigrana nomecognomephotography come scolaretti di terza elementare, caari!

Anche perché certo, non vorrete mica rovinare tutto svelando che non è che se scrivono "PierferdinandoCaccamoPhotography" invece di "foto di Pierferdinando Caccamo" la foto è più figa e sembra di Getty, eh?
Ma vergognatevi, bbrrutti kattivi!
Via, sciò, e a letto senza cena!

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Quelli che paventano la perdita di privacy impegnati stile Watergate 

Quelli che paventano la perdita di privacy impegnati stile Watergate, che d'ora in poi chiameremo amichevolmente I Watergate, sono i nuovi paladini della libertà di stampa, delle libertà civili, del diritto di opinione, dei diritti dei tonni del Baltico e della ztl di Gotham City.

I Watergate innanzitutto vennero con voi, in quanto amici comuni, in una ridente gita fuori porta a cui voi faceste varie fotografie.
Fotografie di amici che fanno gli stupidi e anche no, cose piuttosto comuni, al grido di "mettiamole su facebook!".

Dato che i vostri amici sono tutti su facebook e è da circa il '74 che venite subissato da messaggi quali "metti le foto su faceboooook" ebbene, un bel giorno mettete le foto su facebook.

Tempo 24 ore ed è allora che scatta il bat-segnale de I Watergate!, i quali vi scrivono immediatamente una lunga mail dall'oggetto NO NOSTRE FOTO SU FACEBOOK.

Buffo, perché I Watergate sono su facebook. Comunque.

Ad ogni modo seguono 45 righe di "nononono facebook è cattivo", "sai che facebook tiene in memoria le foto e non le cancellano più dai loro server per milioni di anni??!?!", "dovresti iniziare a pensare alle conseguenze di azioni come queblablablabla", "brrr, Instagram!", "moriremo", "vogliamo comunque le foto", "uffi".

Certo che è buffo, perché I Watergate sono su facebook. Comunque.

Fumando un maalox cancellate quelle stramaledette foto e rispondete alla gentile bat-email de I Watergate, scusandovi per il disguido a causa del quale Zuckerberg, finalmente in possesso della foto di Lei de I Watergate con un cappello blu mentre indica Lui de I Watergate facendo una boccaccia davanti ad una pizza, si arricchirà oltre ogni immaginazione sterminando i pacifici Na'vi e chiudendo il centro storico di Cirò Marina, e chiedendo come quindi inviare queste *cazzo di foto*, proponendo - ad esempio - dropbox:

"dropbox"
"nunununu ma scherzi?! Gneeee preferiremmo non usare dropbox, non mi fido :P" [giuro]
"e allora cosa"
"chiavetta, porta il computer il giorno x"
"ma fottiti il giorno x non ci sono. ciao."
"mpf."

Ta-nanananà!
La ztl di Gotham City ora è salva!

lunedì 21 ottobre 2013

Quelli che I commercianti

Ci si stupisce del perché certi negozi chiudano, ma insomma.

#1

Sabato sera, enoteca fighetta della #cittàdicuinontrovoilcentro, siamo io, Zicchi, #coristaSirCornista, #coristaRinascimentale e un collega di musicologia (CM).

[Tralascio il fatto che nel primo locale in cui eravamo entrati c'era un tavolo libero e quando abbiamo chiesto di sederci ci hanno risposto dispiasenti "eh no è tutto pieno", giustamente un po' scocciati perché volevamo proprio essere clienti loro invece di andare da un'altra parte, ma certo, eh.]

Insomma quindi entriamo in #enotecafighissima e il collega di musicologia ordina "un passito con cantucci".
Gli portano un passito e una ciotolina con cinque cantucci cinque, di cui uno mangiato da lui e 4 sbafati da me e #coristaSirCornista a passito finito.

Al momento del conto ci fa lo scontrino un cinquantenne lampadato magrissimo capello grigio al vento che vuol fare il giovane imprenditore delle enoteche milanesi nei quartieri fighi, solo che nessuno gli ha detto che non siamo a Milano e che se mai ha la bocca a culo di gallina.

Culo di Gallina (CG): "sono 78 euro."
"pagheremmo separati"
"no qui purtroppo noi non lo facciamo", con voce finto-affettata e come se avessimo chiesto un'eliografia di 15 metri x 20 ad un venditore di carote.

Comunque interdetti mettiamo sul bancone la nostra parte mentre lui ci guarda ancora credendosi milanese dei navigli quando invece ha solo la bocca a culo di gallina.

"senta, ma qui sono segnati due piatti di formaggi ma noi ne abbiamo preso uno"
CG: "ah. ... [chiede alla cameriera] va beh, allora sono 68."
"ok. ... [scorriamo la lista e qualcosa non torna] senta, ma come 'passito con cantucci' 10 euro? La tartare di carne costa 9 e il passito con cantucci 10?!"
CM: "io avevo ordinato un passito che costava 5 euro, pensavo che i cantucci fossero inclusi!"
[scocciatissimo] "no beh allora dovremmo smettere di far l'enoteca, eh!"

Nessuno coglie il senso logico della frase, CM protesta perché la cosa non era chiara (non so, 1 euro a cantuccio, e io per lezioni di solfeggio dovrei prendere 600 euro l'ora), CG si altera.

Paghiamo per farla breve e usciamo sentendoci salutare con un "ma guarda che roba" di Culo di Gallina quando i primi ad aver sbagliato i conti erano loro, ma vabbè.

#coristaRinascimentale, che vive in quella città lì, decide definitivamente di trasferirsi in un'altra provincia.


#2

Stamattina vado in città per cercare un fotografo che mi stampi una foto.

Il primo è registrato su google senza aver indicato gli orari ma una volta lì scopro che tiene chiuso tutto il lunedì, un genio.

Il secondo (un bugigattolo che non viene pulito dal '74 tappezzato di belle stampe fotografiche) è aperto ma è deserto.
Alle 12.08 entro; sul bancone campeggia un cartello "SUONARE" scritto probabilmente da un utente di asilo nido destro costretto a scrivere con la sinistra, io aspetto buona buona e da brava suono il campanello, fiduciosa nel mondo e nel futuro.

Passa un minuto, risuono.
Ore 12.13, risuono.
Ore 12.14, suono.
Ore 12.15, suono.
Ore 12.17, suono tenendo premuto per un cazzo di eone.
Ore 12.18, prendo il numero di telefono del negozio e chiamo il negozio da dentro il negozio.
Il telefono squilla da qualche parte in un comodino al piano di sopra, nessuna risposta.

Potrei prendere quel Nikon 50 1.4 e andarmene, ma dato che sono stupida suono di nuovo.

Ore 12.20, sento scalpicciare e arriva un tizio sciupatissimo con un cappello da pescatore in testa che alle 12.20 di un lunedì mattina mi dice "buonasera", io faccio "buongiorno, dovrei stampare questa fo..." "eh noi non facciamo stampe" "ma co..." "vada da #altroFotografo" "ok".

Allora esco e chiamo #altroFotografo (una donna che si rivelerà una bertuccia grassa con felpa di pile infeltrita e il negozio tappezzato esclusivamente di foto di prime comunioni contenenti cinni sdentati) per assicurarmi che alle 12.23 sia ancora aperto e mi aspetti.

"eh prontooo."
"ehm, pronto, è il fotografo?"
[stupita] "sì, perché?"

La prenderei e la soffocherei nell'acido della camera oscura.

"beh, chiedevo. Siete ancora aperti? Quando chiudete?"
"beh all'una, no?"
"all'una un cazzo, tutti chiudono alle 12.30 e se tu chiudi all'una dimmi per quale cazzo di motivo io dovrei darlo per sicuro maledetta sfigata devota bene. Dove siete esattamente, che vengo subito?"
[sempre scocciata come se chiedessi in che anno siamo] "prima del ponte X, no?"
"senta, non ci sono mai stata e chiedevo, ok?"
"..."
"vabbé, arrivo subito"
"..."
"BUONGIORNO"
"...sì."

Giuro.
Insomma sarei andata lì solo per ucciderla nell'acido bevendo passito mentre muore nel contempo riprendendo la scena con una full frame in vetrina che avrei successivamente rubato - e poi ovviamente andare a farmi fare la stampa da qualcun altro -, solo che avevo fretta.

Dopo 5 minuti passati dietro una punto euro 0 guidata da un mediorientale che sgasa andando avanti indietro ad un incrocio senza togliersi dai maroni bloccando il traffico da lì a Piacenza (lui l'avrei ucciso collegandolo alla batteria, ma dopo avrei comunque usato l'acido), parcheggio ed entro in questo cazzo di FOTTUTO NEGOZIO.

Vengo accolta dalla bertuccia cosparsa di croci e dalle 6 milioni di foto di prime comunioni, allora le passo la pennetta con su la foto e commetto l'errore di chiedere "mi dica lei, che ha occhio, se magari è da sistemare un po' prima di stamparla".
Mi guarda come se avessi detto "sono di scientology e ora le spacco tutta la vetrina per il gusto di farlo" e risponde farfugliando qualcosa di completamente illogico, una roba tipo "fsgfhse voleva il formato 35x40 doveva dirlo", che oggettivamente non c'entra un cazzo.

Insomma, dopo 10 minuti ho in mano questa CAZZO DI FOTO e torno a casa.
Nessuno si stupisca se poi certa gente chiude.
End.

sabato 12 ottobre 2013

Comunque io pessicurezza guaddo sempre addestra e assinistra

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio.
Sapete, ricominciano i corsi e le gabbie si aprono.

#1 pizza mafia mandolino

Entra #utontoCantanteLirico, uomo, bianco, phisique du role del tenore lirico, capello sciolto al vento, età 25, cantante lirico, ripeto: cantante lirico.

"ciao, possiamo aiutarti?"
"sì, vorrei prorogare questo libro."
"uhm. ... Non posso, mi spiace, è scaduto. Le proroghe sono vietate per gli scaduti"
"quindi?"
"...quindi lo devi riconsegnare e lo puoi riprendere fra minimo una settimana"
"ah."

Mi guarda interdetto, poi fa un sorriso piacione.

"beh vabbé, ma non è che non riesci proprio a farla, no?" [occhiolino]
"in che senso?"
"il programma te lo fa fare, se vuoi" [occhiolino]
"..."
"cioè, non è che proprio non puoi" [occhiolino e sorriso da macaco che seduce la bertuccia]
"se voglio posso, ma non voglio"
"ma mi conoscete da tanto!"
"sì, ma c'è una regola cazzo!"
[offeso] "ma io sono un cliente di lunga data"
"utente, se mai, comunque se c'è una regola c'è una regola"
"ma insomma, io sono #cantanteLirico!"
"e io non voglio creare un precedente"
"uffiii"
"scusa, ma se tutti facessero così?"
"umpf."


#2 Io pessicurezza guaddo addestra, assinistra e verso il sole perché potrebbe arrivare Armageddon

Entra Pierferdinando Catrame, sì, esatto, quello che credeva non mi ricordassi di aver diretto #grande coro del Nord Italia e che pensava di aver ragione lui, esatto.

"ciao ragazze"
"ciao, Pierferdinando"
#collegaF: "ciao, Pierferdinando."
"ciao. Ecchemipozzomettere alla pottazzione intennet?" [parla così]
"certo, Pierferdinando" [lo chiede ogni santa volta, non ci sarebbe bisogno ma almeno è educato]
"bene. Oh certo che qui a #cittàsenzafiume guidano tutti male, eh"
"guideranno bene nella tua ah, ma davvero?"
"essì nessuno sa usa' le rotonde!"
"vabbé, su questo concordo"
[urla] "io non capisco, non capisco, non capiscononcapiscoNONCAPI"
"Pierferdinando, sssh! Siamo in biblioteca!"
"aggià, scussa. No ma non capisco, laggente non le sa usablablablablabla patente ritiblablabla e io già alla prima lezione di zcuolagguida mi hanno insegnato a dare la precedenza addestra, e assinistra!"
"ma cosa..."
"come a destra e a sinistra"
"essì, addestra, e assinistra, nelle rotonde!"
"ma nelle rotonde vengono tutti solo da sinistra"

Silenzio.
Rimane a bocca aperta, con gli occhi di un totano smorto.

"... ... ..."
"nelle rotonde è senso unico, no?"
"... ..."
"sai, le roto..."
"mannò, mannò, nelle rotonde pozzono arrivare da qualsiasi patte!"
"...guarda, non so che rotonde hai visto ma fìdati, no"
[scocciato e saputello] "essì vi dico, nelle rotoblablablablabl..."
"basta"
"insomma ti dico di no, cazzo!"
"...lablablablavabbéh. Comunque io pessicurezza guardo addestra e assinistra. Anche addestra. E assinistra. Ecco."
"vabbé."
"buon pro ti faccia"
"ok."


Tralascio il fatto che nel frattempo sono entrati anche #maestroIntolleranza70 (il settantenne idiota che voleva fare il direttore d'orchestra ma che alla prima occasione buona litigò con l'orchestra), il quale da due ore scatarra nella sala di là e #utonta che si sta ascoltando un cd nello stereo con le cuffie e ci canta sopra imitando un theremin, come quando ti distrai un attimo e due o più dingo entrano in cucina dalla porticina del gatto a razziare il frigo, ecco, allora entra #maestro 911.

(Ricordate, la pazza che dovrebbe seriamente aver diritto ad un TSO ma che grazie al marito avvocato è stata reintegrata come insegnante di pianoforte di ruolo, stile taormina che difende la franzoni solo che qui poi suo marito ha vinto.)

"ehi salveeeee!"
"salve, maestro 911. Posso aiut"
"oh ma che bel vestitooooo"
"eh, grazie. Posso aiut"
[urla] "ooooh ma che fastidio questi nuovi smarfon, mio marito me ne ha regalato uno ma io non lo usoooo"
"ma che pecca..."
"no ma sa. Sa cosa? Sa cosa? Eh? Sa, pesa un chilo e mezzo. E' pesante, in borsetta."
"un chilo e mezzo? Ma è sicu"
"beh ma poi non capisco mica io come si fa a scrivere lì, è SCOMODISSIMO"
"io ci rie"
"eh ma lei non è mica pianistaaaa!"

Silenzio, la guardo.
Lei mi guarda a sua volta come se stesse dicendo "eh ma 2+2 fa 4" ad un bambino che continua a dire 5.

"veramente io sono pianista. Cioè, lo sono sta..."
"eh ma mica concertista che suona in tutta Europa!!!"

Mi sfugge il profondo senso logico della questione.

"scusi, ma proprio perché uno sa usare le dita, come lei, dovrebbe riuscire a digitare sulla tastie..."
"eh ma vabbé io non c'ho mica tempo!"
"senta, ma lei non è mica qui per un prestito?"
"'sti smarfon secondo me non li usa nessuno."
"eh? Ma che sta dicendo!"
"mai visti in giro, io."
"guardi che ce l'hanno tutti."
"nononononononono, nononono, ah nonono, mica vero. Ah poi i pianisti, secondo me non è fatto per i pianisti, proprio. Ah no."
"ma non è che solo perché lei non lo sa usa..."
"ah nonono nessun pianista li usa, soprattutto se girano il mondo. Non c'han mica tempo i pianisti, eh, per queste cose, sa signorina? Altroché signorina!"
"ma io ne conosco centina..."
"beh adesso ho lezione scappo salveeee bel vestitooooo!!!"
"..."

Avete capito?
Gli smarfon sono scomodi, pesano un chilo e mezzo e intralciano le tournée dei pianisti in giro per il mondo (per questo loro non li usano, mentre i sassofonisti sì), e poi nelle rotonde arriva gente da destra perché sono clienti da un sacco.
Non so come ho fatto a vivere fino ad ora.
Datemi il cordless di Michael Douglas, presto.

mercoledì 9 ottobre 2013

Devi guardare la madre

Chat su facebook fra tre direttrici di coro.

Io, Puffetta e Ape Maia.

"carissime Trantor e Ape Maia, vorrei organizzare un concerto-rassegna con i nostri tre cori il giorno X. Ci sareste?"
"certo!"
"yeah!"
"bene. Mi darete poi l'elenco dei pezzi. Dobbiamo pensare al minutaggio totale. Inoltre dovremo decidere l'ordine. Poi serviranno locandina e programma di sala, ma ci pensiamo. Ah, poi mettiamo l'evento su facebook e scriviamo ai giornali. Servirà il comunicato stampa, ma c'è tempo. Mi direte anche se vi serve il pianista e quanto pagarlo. Ci vestiamo tutti uguali? Vabbé, ne parleremo. Ah, ma chi registra? Comunque mancano due mesi. Nel frattempo, organizziamo il rinfresco?"
"sìììì"
"sono sicura che i miei coristi non avranno problemi a preparare tor..."
"sìììì!"
"sìììì"
"sìììì!"
"sìììì"

[ad libitum]
[intervallo temporale di circa 36 ore] 

"ciao a tutte, scusatemi, ma in sostanza chi fa la locandina?"

[nessuna risposta]
[intervallo temporale di circa 3 giorni]

"rieccomiii. Ho prenotato il pullman, e tutti sanno del rinfresco!"
"yea!"
"yea!"
"yea!"
"yea!"
"yea. Però ecco, se decidessimo tipo la scaletta."
"..."
"..."
"nel senso, noi faremmo 5 pezzi, X Y Z W e J"

[nessuna risposta]
[intervallo temporale di 53 ore]

"vi mando foto di mia figlia a 2 mesi, è trooooppo bellaaaaa"
"ma cosa f*ttuto cazzo sì, bella."
"uuu che amore!!! Cucciolaaaaaah"
"guarda quest'altra foto! Con la cuffietta azzurrina sul litoralino del laghetto di Como!!"
"cucciolaaaaah!"
"e guarda questa mentre sbauscia sul passeggino sul vialetto della casetta delle fatine!"
"nuuu cucciolaaaaah!"
"e guarda que"
"scusate se interrompo, ma il pianista c'è o no?"
"noi porteremo del salame milanese!"
"ho già contattato i miei contralti, avremo delle torte salate"
"sì, ma dovrei saperlo perché a me serve il pianista se non tutti i pezzi sono a cappella"
"beh meglio portare anche torte dolci, se no c'è solo salato"
"OVVIO"
"anche piccoli panini"
"dolci"
"dolci e salati"
"ottimo, ottimo."
"sì, ma il pianista."
"vabbé al massimo suona mio marito"
"figo, tuo marito!!!"
";) ;) ;) ;)"
"uuu ma hai anche il filmino del matrimonio??"
"sìììì!"
"sìììì!"
"sìììì!"
"adoro i filmini dei matrimoniii!"
"sìììì!"
"..."

Non lo so, ho come il sospetto che anni di direzione di coro alla lunga non facciano bene.


(chi indovina chi dei tre direttori sarà l'autore di locandina comunicato stampa programma di sala scaletta fotocopie mail ai giornalisti registrazione audio ed evento su facebook vince un kindle)

mercoledì 2 ottobre 2013

Vorrei una ragazza con gli occhi verdi (aka Grosso guaio a Chinatown)

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, Festival della Logica V edizione (oppure Un mondo di idioti, come meglio si intona ai vostri occhi).

Splendido carteggio via mail fresco fresco fra l'utente #Ibrahim Achzem'g'hamal (o quello che è) e le mie colleghe.

mail 1 da Ibrahim:

"Salve un'informazione per entrare alla conferenza del 5 ottobre corrisponde un cifra per entrare oppure basta solo la presenza e la passione"

[proprio così, senza punto interrogativo, come a Roma antica]

risposta da #collegaT:

"Gentile utente,
l'incontro di sabato 5 è a ingresso gratuito.
La aspettiamo. Cordialmente, 
#collegaT."

risposta da Ibrahim:

"Lei sa dirmi come si chiama la bibliotecaria con gli occhi azzurri vicino alla signora mora"

risposta da #collegaF:

"Ma WTF Gentile utente,
non abbiamo tra il nostro personale una collega dagli occhi azzurri. Per sua informazione riguardo ai nominativi del personale può far riferimento alla relativa pagina all'interno del sito della biblioteca.
Cordialmente, #collegaF"

risposta da Ibrahim:

"Mi scusi la curiosità allora non volevo violare nessuna per via del nome e cognome in senso di privacy spero quindi non ne abbiate avuto a male visto il mio ricordo circa una ragazza le pongo le mie scuse e la ringrazio per l'informazione e i requisiti per i consigli da lei proposti nei miei confronti"


Ora, le colleghe sono convintissime che intendesse me (occhi castano sporco-verdi, ma i più chiari di tutti).

Dopo il Pazzo con la Paglietta che continua imperterrito a donare DVD di teatro e ascolta i vinili mettendosi la cuffia sopra il cappello (prossima puntata) li attiro tutti io, mi pare di capire.
Se il 5 non torno entro mezzanotte chiamate il presidente (o Jack Burton - o Bauer - o entrambi, non ho mai deciso bene quale sposare).