mercoledì 27 novembre 2013

Sotto il cappottino rosa


Al telefono con #AdorabileCollegaBibliotecaria di Paesucolo Boscoso.

"ehi cara! come stai?"
"bene, anche se la mia collega pazza è fissata con i porno con gli animali."
"... come, ma quella pazza col cappottino rosa?"
"esatto."
"quella che dice che va fuori #in altro ufficio e poi la trovi in paese che sta provando delle scarpe in un negozio?"
"quella."
"non quella registrata come sordomuta che fa finta di essere sorda"
"no, quella che scroccava i caffé a #collegaM."
"ma quella che porta la parrucca?"
"esatto, quella che si scopa il suo ginecologo."
"ok. Porno con animali"
"porno con animali."
"ma wtf."
"mi sono anche informata, si chiama zoorastia"
"e ha il cappottino rosa."
"il cappottino rosa, sì."
"sì."
"..."
"..."
"..."
"senti, vieni via di lì"
"non posso"
"vabbé, ma almeno facci un post"
"ok."


L'attendiamo, eh.

venerdì 22 novembre 2013

Il Pazzo Della Paglietta (aka Il Grande Equivoco)

Bene, ora che ci conosciamo è giusto che sappiate che nella biblioteca dei pazzi di conservatorio in cui lavoro più o meno due volte all'anno abbiamo in visita Il Pazzo Della Paglietta.

Il decorso è tipo herpes, che ti viene due volte l'anno / una e nel frattempo tu te ne dimentichi, ma quando ce l'hai bestemmi finché non viene già una delle statue di S. Pietro.

Il tutto comincia la sera del famoso folle concerto delle palline (un panettone speciale a chi si ricorda), nell'ormai lontano giugno 2012.


sera del concerto delle palline, ore 23.10

Al termine del concerto delle palline, nel quale ho diretto uno dei miei cori in situazioni improbabili, mentre smonto i leggii e gli ultimi spettatori lasciano la sala (i coristi superstiti sono già al rinfresco a gozzovigliare da 75 anni) mi avvicina un tizio con una paglietta, apparentemente normale, bianco, italiano, tipo 45 anni, un po' timido stile uomo che non ha mai avuto una donna: è il PDP.

PDP: "complimenti, molto bello"
"grazie, molto gentile!"
"che bello, veramente. Lei è bravissima."
"ma grazie!"
"ancora complimenti, davvero."
"...lei è davvero gentilissimo"
"siete voi che siete bravi"
"io, beh. Grazie" [sorrido - PRIMO GROSSO ERRORE]
"che bravi, che brava. Quando cantate ancora?"
"presto, tenga d'occhio il sito internet del coro e..."
"ma non mandate mailing list?"
"mi dimentico a causa della mole di cose da fare purtroppo non riesco mai a..."
"sa che sono regista?"
"ah dai, complimenti, interessa..." [SECONDO GROSSO ERRORE]
"mi piacerebbe molto tornare a sentirvi."
"sì, per questo le dicevo, abbiamo il sito aggiornato e la pagina faceb"
"devo rivedervi."
"sì, sul sito trova tutte le date."
"bisogna assolutamente che io vi riascolti!"
"... sì, ok. Ma il sito. Sul sito ci sono le date, ok?"
"facciamo una cosa. Lei - bravissima! - mi dia il suo cellulare, così io la chiamo quando voglio sapere se fate un concerto."
"come, prego?"
"mi dia il suo numero. Poi sa, se mi dà - mi dai - massì, mi dai - diamoci del tu! ;) - dunque se tu mi dai il tuo numero di cellulare io ti chiamo così puoi venirmi a vedere quando faccio teatro."
"..."

Non mi lascia più la mano (è anche sudaticcio) e io la sfilo via immediatamente.
Non accenna a togliersi dai maroni e mia madre, allarmata, si avvicina.

"non do il mio numero di telefono così, e poi è sufficiente che lei controlli sul nostro sito se vuole risentirci."
"allora dammi il tuo numero di casa"
"cosa?! Ma proprio no, ok?"
"ma allora come fai a sapere quando io faccio uno spetta..."
"MI INFORMO IO, se mai. Grazie e arrivederci."

Mi volto e torno a chiudere i leggii mentre mia madre dice ad alta voce "Trantor ora andiamo", più chiaro di così si muore ma lui no.

Sta ancora lì mezzo minuto incerto sul da farsi a mezzo metro da me, io e mia madre raccogliamo tutto e ce ne andiamo di fretta.
Lui ci segue lentamente a coda bassa.

Raggiungiamo la macchina guardandoci le spalle.


Il giorno dopo, ore 10.31, nella biblioteca dei pazzi di conservatorio

Entra qualcuno, alzo gli o...

PDP: "salve buongiorno!"
"... ...ma cosa..."
"ho chiesto a #maestroBifono [l'organizzatore del concerto] dove lavoravi e lui mi ha detto che lavori qua."

Lo guardo.
Somiglia ad un cane che ha appena riportato il fagiano e aspetta tremolando una pacca sulla testa, mentre io farei volentieri fare la fine del fagiano a #maestroBifono e butterei il PDP nel radon.

"sì, a quanto pare lavoro qua. Posso aiutarla?"

Non sorrido più, se no questo chissà cosa capisce.
Bofonchia due tre nomi di compositori estinti nel Rinascimento moldavo e alla fine si fissa su di una song di Purcell, bellissima eh la song di Purcell solo che ovviamente l'abbiamo solo in vinile e quelli non li prestiamo.

Ora, di solito questa cosa del vinile scoraggia gli utenti: noi diciamo "glielo cerco in cd in un'altra biblioteca" e loro si rassegnano, e nessuno chiede di ascoltare i vinili in biblioteca.

Ovviamente lui sì.

#collegaF vede che lui mi fissa insistentemente e allora lo serve lei, gli accende piastra e impianto, mette su il vinile con questa benedettissima song di Purcell e gli dà delle grosse cuffie lasciandolo al suo destino.

Alle 10.44 il PDP si mette le cuffie SOPRA LA PAGLIETTA.

Non si toglie nemmeno la giacca, non so se mi spiego.
Ogni tanto guarda verso il nostro front office, mentre noi riprendiamo a catalogare con un'occhiata di intesa.

Tempo 3 minuti e l'importantissima song di Purcell è finita, quindi torna da me e si ferma davanti al front office, fissandomi col vinile in mano.

"ha fatto? Tutto a posto?"
"sì. ..." 

Bofonchia qualcosa e inizia a tirare fuori dal borsone un cartoccio tipo Louis Winthorpe III decaduto che tira fuori il salmone dalla giubba sporca.

"..."
"ecco, questo. L'ho preso per voi. Ne volete?"

Tenta di darmi in mano il cartoccio con una vistosa macchia di unto trasudato e sia io che #collegaF ci ritraiamo istintivamente, "è un bombolone" "ma sta scherzando?!" "...no, grazie." "...ah.".

Se ne va mentre diciamo "arrivederci", molto mogio.

Un po' spiace ma santo cielo, questo mica è un bar dove ci provi con la tipa scosciata che beve whisky da sola offrendole la tartina salmonata - che poi vorrei dire a tutti che non succede mai, in Emilia, 'sta cosa del bar americano.


dicembre 2012

Come l'herpes torna, sei mesi dopo.
Entra in biblioteca, mi vede e fa un sorrisone che fa quasi pena, io saluto e mentre sto parl--

"ti ho portato 4 dvd miei in cui faccio le regie!"
"... ah. Ma chissenefrega. Beh, grazie, li controlliamo e se sono conformi al nostro patrimonio o di interesse musicale li inseriamo nel catalogo della biblioteca"
"no, li avevo portati per te. Li guardi e poi mi dici cosa ti sem..."
"mi spiace ma non sono interessata, e poi non ho tempo. Grazie per il dono alla biblioteca dei pazzi di conservatorio, arrivederci."
"nmflh."


giugno 2013

Come l'herpes torna, sei mesi dopo.

Per fortuna io sono in ferie e se lo sciroppano le colleghe per tipo 5 giorni di fila, povere.

giorno 1, entra, non mi vede, chiede quando ci sono e se ho guardato i dvd dell'anno scorso.
giorno 2, chiede quando ci sono.
giorno 3, chiede quando ci sono.
giorno 4, chiede quando ci sono e se le colleghe hanno guardato i dvd dell'anno scorso.
giorno 5, dona altri dvd a me alla biblioteca.
giorno 6, entra ma non chiede niente. Poi non resiste e chiede quando ci sono. Le colleghe mi scrivono allarmate mentre io sono a Rodi. Io dico di buttare i dvd nel vulcano di Mordor. Lui esce, mogio.


nowadays

Fra 8 giorni è dicembre e tornerà, me lo sento.

Ora, diciamolo tutti in coro (Mika, so che mi capisci): voglio che il Grande Equivoco venga finalmente chiarito, che diamine!

Su, tutti in coro! Pronti? Via!

Caro PDP e cari Analoghi di Cui è Pieno il Mondo (Ad-CEPIM), non è che se sono gentile in conseguenza al fatto che voi siete stati gentili, o meglio non è che se io sono di mio civilmente cortese SIGNIFICA CHE VI AUTORIZZO A PROVARCI INSISTENTEMENTE QUANDO ANCHE UN BOTOLO DEL BORNEO CAPIREBBE CHE NON E' NE' IL CASO NE' LA SITUAZIONE NE' VOI PROBABILMENTE MI INTERESSATE, OK?

Tutti in coro, su, da bravi, ancora una volta per scrupolo. Caro PDP eccetera, one more time!
Ecco, bravissimi.

Il Grande Equivoco ha stracciato il cazzo.





(non ero morta, ma ho un concerto importante con gli sparaventose domani e gli impegni si sommano sempre di più. Ma torno, eh. Non andate via!)

martedì 5 novembre 2013

Con la porta aperta

Il piemontese #collegaM è un amico.

Fu un santo l'anno scorso quando per lavoro condividevamo un appartamento freddo, spoglio e pieno di mobili anni '60 molto brutti a #PaesucoloBoscoso.

Io piangevo, allora bevevamo china martini e ascoltavamo Rachmaninov.

Adesso sto bene, e lui mi è venuto a trovare nella biblioteca dei pazzi di conservatorio della #città senza fiume, che non aveva mai visitato.

Né la biblioteca né la città, dico.

Innanzitutto appena entrato in biblioteca si becca l'epica scena di #UtontaPassenger che ha architettato un elaboratissimo piano il cui scopo finale era non portare la tessera della biblioteca rovistando in cambio fra tutti gli scatoloni del trasloco per mostrarmi il passaporto

("ciao, posso aiutarti?"
"ciao sì vogliofareunprestitomanonholatessera perché l'ho dimenticata a casa mentre gli alieni rapivano la sbiriguda e speedy gonzales mangiava la [fuffa a piacere] ma poi il mogwai ha ruttato sticazzi e bla." 
"vabbé, te lo faccio lo ste..."
"nonononomaaspetta!, per dimostrare che sono intelligente ci ho pensato davvero proprio un sacco perciò ti ho portato il passaporto." 
"il passaporto?!"
"il passaporto, sì. Pensavo andasse bene anche un altro documento, poi però ho pensato che col passaporto ero più tranquilla. Sì." 
"ma che cazzo c'entra sì ma mica siamo un'agenzia di viaggi, bastava la carta d'"
"no ma prendilo il mio passaporto, ti do il mio passaporto eccoilmiopassaporto!, il mio passaporto, eccolo, voglio che tu lo tenga lì così sono più tranquilla. Prendilo, il mio passaporto. Passaporto. Ecco. Passaporto." 
"ok ma guarda che ho già visto che sei tu" [vuole a tutti i costi che prenda in mano il passaporto]
"nu. Ti ho chiesto prendi il mio passapo"
"ADESSO BASTA"
"pff.").


Dopodiché, mentre #M è impegnato a vomitare risate in un cassetto dello schedario, entra #maestro911 - non sto qui a ripetervi la solita scenetta demenziale di lei che blatera a vanvera mentre nel frattempo percepisce 3 volte quello che prendo io per fare esattamente un terzo delle ore mie, nel contempo fregiandosi del titolo di "maestro di conservatorio" che boh, prima o poi bisognerà pur vietare a chi usufruisce di un TSO, non credete?

#M si accartoccia nel cestino mentre 911 mi fa tirare giù tutte le opere di Chopin per poi prendere quelle di Beethoven e poi va in bagno (le due cose credo siano collegate).

Dopo 5 minuti #M ritorna dal bagno tutto rosso come una iena col singhiozzo.

"non ci credo, avevi dannatamente ragione!"
"su cosa, mio caro?"
"su 911!"
"sì, beh. Lo so."
"non capisci, sono andato in bagno e l'ho trovata che stava facendo pipì con la porta spalancata! Con la porta spalancata, capisci?!"
"oddio. Sì, capisco."
"come l'ho vista ha anche fatto tutta la scena che uuh un uomo l'aveva vista e qui e là eccetera, e poi si è chiusa la porta come avessi cercato di filmarla"
"non ho parole"
"che schifo"
"hai visto com'è lavorare al pubblico?"
"e io che non ci credevo"
"dovremmo istituire delle visite guidate, qui, stile diorama educativo"
"sì, come esempi negativi, tipo i diorami dei campi di concentramento"
"sarebbe giusto"
"sarebbe il minimo"
"non ci sono parole"
"e io che non ci credevo"
"non ci sono parole"
"non ci sono parole."

Quando volete venire apriamo le visite guidate: l'ingresso è gratuito, è sufficiente depositare gli ombrelli fuori dalla biblioteca, non dare confidenza al CRC e ciappi a #maestro911 e portare il passaporto.

Vi aspetto.


(ero sparita, ma ogni tanto vado in Svizzera a spendere soldi alle terme di Vals - soldi maledettamente ben spesi, sapevatelo!)