venerdì 20 marzo 2015

Escher (bobine dentro altre bobine)

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio.

Nell'attesa di scrivere il post richiestomi da Autumn in quanto miglior solutrice del rebus del 1897, rinfranchiamo lo spirito (e il pancreas).

Propongo di sostituire il tormentone mmmmbuti con bbbbobine.


#1 dagherrotipi & magnetofoni

"pronto, Biblioteca."
"pronto, pronto, pronto, sì dunque volevo sapere, c'è il volume 3 di #cazzo di metodo per viola? Eh?"
"dunque, buongiorno. Un attimo che cerco. ... mm no purtroppo, abbiamo solo il volume 1"
"eh? Ma dico il volume 3, quello con le bobine"
"le bobine? Ma cosa..."
"ma sì, le bobine, le bobine! Quei nastri, sa...!"
"... le AUDIOCASSETTE"
"sì, eh, ecco, quelle, le bobine. Allora ce l'avete?"
"no. Le ho detto infatti che, in tutti i casi, abbiamo solo l'1"
"ah peccato. Ma è sicura"
"cazzo sì"
"ha capito quale intendo"
"ma sì, il #cazzo di metodo per viola"
"ecco, quindi non l'avete"
"NO"
"ok, ok."
clic.


#2 scheletro della coda di paglia nascosto nell'armadio

Utonto Fresco Di Patente: "xao"
"ciao buongiorno, dimmi, posso aiutarti?"
"sì. Vorrei la Quinta di Beethoven."
"ok. CD, partitura...?"
"CD, CD."
"hai delle preferenze sugli esecutori?"
[mi guarda come se l'avessi beccato a rubare] "nonononono, guardi che mi ha soltanto detto il maestro di prenderla!"
"..."
"..."
"... sì, ok. Ma io con quella frase ti chiedevo se preferivi un CD eseguito da tizio piuttosto che un altro."
"ah, no, no."
"..."
 

#3 protesi di complotto (cit.)

oggi, ore 9.21

"pronto, biblioteca dei pazzi di conservato..."
Rompicazzo Anziano Romano: "biblioteca??"
"beh, sì"
"ah ecco. Che edizioni avete del Requiem di Verdi di Mozart."
"mi perdoni, ma le chiederei la cortesia di richiamare gentilmente fra 10 minuti quando avremo acceso i cataloghi visto che la biblioteca formalmente apre alle 9 e tre--"
[scoglionatissimo] "beh e chi è che arriva alle 9.30?!"
"... nessuno, porca puttana. Ci sono già io, ma devo aspettare che questa merda di pc si accenda e carichi tutte le cartelle"
"mi faccia parlare col direttore!"
"eh? La responsabile della biblioteca, se mai, #dottoressaX, non è in ufficio al mome..."
"HA! [trionfante incazzato] chissà perché quando vi telefono a voi dei conservatori tutti i direttori sono sempre fuori ufficio!!!"
"... senta. Questa è una biblioteca. Le sto solo chiedendo di chiamare fra DIECI MINUTI. Ok?"
clic.


#4 magnetofoni & dagherrotipi

"pronto, biblioteca?"
"ecco sì biblioteca, sì ecco, avevo chiamato qualche giorno fa, si ricorda?"
"... scusi, ma come posso ricordare se non mi dice il no..."
"beh volevo sapere se nel frattempo avete preso quel volume con le bobine."
"..."
"..."
"intende le audiocassette."
"eh, le bobine"
"no, le audiocassette. No, sono passati solo 3 giorni e no, non l'avevamo ordinato e comunque no, non fanno più AUDIOCASSETTE allegate ai volumi, se mai cd. E comunque guardi no, non ce l'abbiamo"
"ah."
"mi spiace."
"ah beh niente"
"eh, se lo può se mai compra..."
"è sicura"
"SI'"
"ok, ok."
"..."


#5 londonoilemburg

oggi, ore 11.45

"pronto, biblioteca, buongio--"
Rompicazzo Anziano Romano: "biblioteca??"
""
"ECCOVI"
"sì, siamo qua, come le dicevo."
"che edizioni avete del Requiem di Verdi di Mozart."
"di Verdi o di Mozart"
"di Mozart!"
"ah, eh, ha detto Verdi. Comunque abbiamo X, Y, Z, W..."
"no ma guardi che a me serve la Oilemburg [Eulenburg, ndr]"
"eh allora se me lo diceva. Comunque sì, ce l'abbiamo, solo in partitura piccola"
"in parti staccate?"
"no, ho detto solo in partitura piccola."
"ho chiamato Londra [oh sì come no!] e mi hanno detto che devo sentire Bärenreiter per avere le parti singole"
"... ecco, allora chiami Bärenreiter"
"eh ma non ho il numero."
"ok, glielo cerco su google, un attimo"
"su che?"
"google. Lo potrebbe comunque fare anche lei"
"io e intennette no, no"
"ah. Beh non c'è l'ufficio italiano, il numero di Bärenreiter tedesca è zero tr--"
"no ma BREITKOPF, BREITKOPF, non Bärenreiter!"
"ma lei ha detto Bärenre..."
"BREITKOPF"
"[googlo] senta, il numero è 044 #numero, ufficio di Londra"
"ho già parlato con Londra."
"sì ma questo è Breitkopf"
"ma ho già parlato con Londra Oilemburg, mi hanno detto [AHAHAHAHAHAHAHAHAH, ndr] di cercare le parti d'orchestra Bärenreiter"
"voglio morire mi spiace ma non possiamo fare altro, questa è una biblioteca"
"ah, occhei."
"arrive---"
clic.

Vaffanculo.

mercoledì 18 marzo 2015

Pagina 46

Ed eccoci, scusate il ritardo, siete curiosi, eh? eh? eeh?

Sapete che ultimamente questo blog viene aggiornato con tempistiche a caso, ma ogni promessa è debito (anche la storia della corista col porto d'armi, sì).

Prima che vi buttiate sulla soluzione sono felice di annunciare che la vincitrice del contest di cui al precedente post è AUTUMN!

Questa la sua proposta di soluzione arrivatami per mail:

"Pel novel anno esprimere
io vo... (e qui presumo sia vorrei) con tutt'el core
possan sol gaudir di esistere (e qui c'è di sicuro qualche errore)
per te gentil lettore"


Innanzitutto complimenti a tutti perché io mi ero arenata ben prima di voi, fissando con occhio smorto i disegnini e il cervello nel solito runtime error di quando guardo un rebus.

Inoltre complimenti per aver salvaguardato la rima anche con il tuo commento fra parentesi ;)

In realtà anche sapendo la soluzione bisogna un po' lambiccarsi per capire come quegli strani uomini di fine secolo ci potessero arrivare senza cocaina, ma vista la bellezza della N fatta di tibie credo che possiamo perdonare proprio tutto a questa sagoma di periodico del 1897.

Autumn, a questo punto decidi l'argomento di un mio prossimo post e (a meno che non verta su carpenteria, brugola, ingegneria gestionale, legge, anatomia patologica, spore, muffe o funghi) posso provarmici.

Non so, magari odi una categoria di persone in particolare e scopriamo che le odio anch'io, sarebbe davvero bellissimo.
Non so, robe così.

Buon 1897 a tutti!

lunedì 9 marzo 2015

Ah ma non è capodanno


Allora, visto che ho aperto la sezione mirabilia (qui) oggi vi auguro buon anno (cosa che non avevo obiettivamente fatto) con un rebus trovato su di una rivista di fine '800.

Non erano normali (infatti si curavano con le sanguisughe).

Io non ho mai amato i rebus (preferisco gli altri giochi di classica, e qui non ho risolto quasi un cazzo), ma è oggettivamente difficile per il nostro modo di pensare. Tuttavia molto divertente.

Mi piace molto la lettera disegnata con le ossa.

Chi indovina la porzione più estesa del rebus vince qualcosa, non so ancora cosa, boh, una registrazione audio di qualche utonto pazzo, come 911? Scegliere la categoria del prossimo post e quindi sfidarmi?
Può essere; ne riparliamo. 

Potete mandare le soluzioni per email (Alan, non l'ho ancora aperta, io odio gmail e tendo a far finta che non esista) a mionomeakanomedelpianeta titolodelblog (entrambi attaccati senza punti o trattini) at caselladipostacheodio dot com. (La soluzione vera ce l'ho, eh.)

Gli altri commentino con me quanto sono carine le ossa della N.
Buon 2015.


(La soluzione è a p. 46)

lunedì 2 marzo 2015

147 shades of balls


Come sapete fra le cose che mi sono care al mondo c'è anche il biliardo, e nella fattispecie lo snooker.

Ho cominciato da piccola guardando in tv Zito e altri campioni italiani con mio padre, facendo tardi la sera, e al momento la situazione non è cambiata di molto; solo che adesso guardiamo lo snooker, le cui regole sembrano ideate da un pazzo sadico nerd (un inglese), ma che quando le sai e lo vedi giocare sono fottutamente belle, provare per credere (su Eurosport, di solito la sera tarda insieme a documentari su Shakespeare, musica classica e inchieste sul Petrolchimico).

Se c'è una cosa che mi ha sempre affascinato è vedere fino a dove può arrivare l'Inghilterra, e cosa invece succede da noi (don't miss a link!).

Chissà chi vince.

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L'arbitro

Inghilterra

L'arbitro del biliardo, il referee, in Inghilterra è una donna snella, acuta, elegante.
Sa stare in società ma anche al suo posto; è spiritosa, di classe, non ci si accorge di lei ma è figa lo stesso.

Se è un uomo sembra uscito da Quel che resta del giorno, ma meno loquace.
Il completo è di Versace e poi chiaro, porta guanti bianchi.

Peraltro, stupirà ma in Inghilterra il giocatore può essere strafigo.

Italia

Il giudice è un simpatico pensionato (Lambertini Velio, cit.), noto esperto consumatore di pasta con le sarde.

Già campione di bocce a Febbio nel marzo del '43, dal 1977 concilia con successo le sue due passioni principali (criticare il biliardo e arbitrare i cantieri), entrambe stabilmente basate sul fatto di avere camicie stirate di fresco dalla moglie Iole e sul severo esercizio quotidiano di logico pensiero critico e infallibile razionalità pratica.

E' un uomo vero lui, fa tutto a mani nude, mica guanti e cazzate varie da femminuccia inglese!
E non risparmia maschi avvisi in sala, col suo piglio da ex-alpino-della-SAT: che uomo!

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Il pubblico

Inghilterra

In pubblico inglese è come minimo in giacca e cravatta.

Sì, ci sono giovani in felpa, perdonati solo perché giovani (la notizia in realtà è che ci sono giovani), e poi - so che sembra incredibile, ma mi dicono che sì - donne (le mogli dei campioni strafighi inglesi di solito non solo li vanno a vedere, ma portano anche stole di lusso).

Non è proprio come andare ad Ascott, ma mediamente è come girare da noi per Milano 2 alle 11, o a Brescia 2 alle 9, o alla Défense alla 10.

Dalle balconate brillano flash; i commentatori, invitati in studio da giornaliste della BBC, vestono in gessato; i concorrenti entrano in scena come astronauti di Armageddon, per l'occasione fasciati in delicati gilet di raso.

Italia

Da noi il pubblico si compone di una esaltante variatio mendeliana di giubbini da pescatore, camicie a righe appena stirate dalla moglie Sandra, renne scamosciate, noti campioni di freccette al Bar Sport di Fontanaluccia stagione 1978/79, autisti di ape car a cui è stata ritirata la patente, pensionati esperti in barolo, briscola ed elmetti della guerra 15-18, uomini col borsello e mio dio, uomini con i sopraocchiali da sole (rarissimi).

Non una donna, mai.
Se accadesse il sole andrebbe in runtime error e moriremmo tutti subito, quindi capite bene che non conviene portarle. Punto.

Ok, sì, voi direte, ok, e i commentatori? Dove li mettiamo i commentatori?
Anche da noi mettono la cravatta, eh, mica pizza e fichi!

Certo che mettono la cravatta cribbio, cravatta, cuffie, microfono, impianto, scrivania box stampa monitor e mixer, solo che poi parlano direttamente ai giocatori dalla comoda distanza di metri 1 (Rompere la quarta parete, Einaudi, vol. 1).
Molto più pratico.

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Il luogo

Inghilterra

Il luogo in cui si gioca in Inghilterra è spesso il Barbican Centre, Silk street, London, United Kingdom, oppure il Crucible Theatre, in the city centre of Sheffield, South Yorkshire, England.

Il tutto è gestito dalla The World Professional Billiards & Snooker Association Limited (WPBSA), founded in 1968 and based in Bristol.
(Scusate, ma si fa proprio fatica a dire le cose diversamente.)

Credo non serva specificare che la voce di wikipedia Italia di The World Professional Billiards & Snooker Association Limited non esiste, mentre chiaramente c'è in finlandese, polacco e in quella lingua buffa con i cuori e gli occhialetti stilizzati, love!

Italia

Il luogo da noi è il "Centro Sportivo Manzi-Chiapulin" di Barletta (http://youtu.be/t2QSj21YwNU?t=1s, giuro).

Se va bene siamo invece nell'elegante Bocciodromo di Castelmaggiore, che detto così è tutta un'altra cosa ma poi in sottofondo c'è la titolare che lava le tazzine - rovinare tutto.

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La tv

Ma è sulle sigle che finalmente il primato italico, radicato nella tradizione del melodramma e ancor prima del recitar cantando fiorentino seicentesco emerge con chiarezza:

Inghilterra ("BBC original theme")

https://www.youtube.com/watch?v=7GkgoeKHsXI

Italia ("Tredicalcio"):

https://www.youtube.com/watch?v=1dF4m9RHX14&list=PLocZtGtUZXt2PtMOw9Z-N0eLPz4FF9P01&index=10
(tirate almeno fino a 0.21)

Anche se qui ("TelePiù 2") si sono impegnati cazzo, se li vedono all'Expo li assumono:
https://www.youtube.com/watch?v=ZPW2zitryos&list=PLocZtGtUZXt2dzEog5XFB0pu-4xTC9JSH


In conclusione, per riassumere, Inghilterra-Italia 0-1.

Là nessuno porta i rarissimi sopraocchiali da sole in un bocciodromo coi neon.