sabato 25 ottobre 2008

... possono nulla

E' stato un onore.
E' stato devastante.
E' stato da brivido.
Oggi ci sarà il concerto vero e proprio, ma già la prova generale di ieri in forma di concerto del Te Deum di Berlioz diretto da Abbado è stata fantastica; nel coro di 600 voci bianche, provenienti da tutta l'Emilia Romagna, c'era anche quello diretto da Frau Blucher e Trantor.
Un cosa veramente incredibile, 900 esecutori e musica strepitosa.
Sono ancora ubriaca.

In ogni caso, dato che questo blog è dedicato a "contro la stupidità neanche gli dei possono nulla", lascio immaginare a voi il 94,8% dei ricordi positivi di questa esperienza per dedicarmi ora al 5,2% delle somme idiozie a cui ho assistito.

5° posto - "non ce la posso fare"
Il concetto "vestite i bambini semplicemente con scarpe nere, braghe o gonna nera e maglietta del colore che volete, tanto gliene mettiamo su una uguale per tutti" si è drammaticamente rivelato troppo complesso per la mente del genitore medio.
C'erano bambini con minigonne inguinali e anfibi borchiati, bambini con collant usciti dallo studio di Jackson Pollock, e una bambina povera cara con le scarpe viola acceso.
Comunque, questo è niente.

4° posto - "polemically-addicted come solo noi insegnanti possiamo essere"
Perché voi, o insegnanti di musica, se state partecipando con il vostro coro di bambini alle prove dirette da Claudio Abbado in vista di un concerto strepitoso, molto complesso e ripreso dalla RAI, che avverrà davanti a migliaia di persone (e soprattutto quelle prove sono LE ULTIME PRIMA DEL CONCERTO), perché dunque ritenete di fondamentale importanza inca***rvi e inveire sputacchiando rabbiosamente perché uno dei più grandi direttori del mondo decide di fare mezz'ora in più di prove rispetto all'orario stabilito?
Siete scemi?

3° posto - "no, decisamente non ci arrivo"
Vedi, simpatico genitore proteiforme, se tutti gli insegnanti dei cori ti hanno tassativamente vietato di salutare ossessivamente tuo figlio sul palco distante 60 metri da te, vedi, FORSE un motivo ci sarà.
FORSE l'idea era di evitare che 600 bambini si mettessero a salutare tutti insieme verso un punto imprecisato della galassia durante il concerto credendo di riconoscerti, ma d'altra parte è ovvio, tu questo non lo puoi capire.

2° posto - "la mia mente risiede in un universo le cui leggi fisiche non coincidono con quelle terrestri"
Insomma boh, se tu direttore generale del coro dei 600 bambini, in mezzo ad un casino immondo, volessi spiegare qualcosa a loro e fossi contornata da 364 microfoni, non ne prenderesti forse uno per farti capire?
No, probabilmente riterresti più valida la strategia di parlare per 10 minuti senza microfono, ovviamente inca***ndoti perchè nessuno dei 600 bambini capisce niente.
A questo punto deduco che neanche tu ce la possa fare.

1° posto - "sono un genio"
Mi stavo beatamente godendo il concerto dalle gradinate (vicino ai bambini ci poteva stare solo Frau Blucher), quando, in corrispondenza del movimento più delicato e con pianissimi del Te Deum, sento un fastidioso CIAC CIAC CIAC CIAC CIAC CIAC CIAC CIAC.
Mi volto e si presenta la seguente scena.
Esemplare di "nessuno-mi-crede-ma-io-SO-di-essere-gabriella-carlucci" vestita da gente di un certo livello (la stessa che ha già fatto cadere la bottiglietta piena d'acqua due volte dall'altezza di 1,5 metri, ndr) tiene sdraiata sulle ginocchia sua figlia, una nanerottola di 10 anni circa, e le sbatte ridente la collana di perle sui denti (CIAC CIAC CIAC CIAC CIAC CIAAAAC) giocando a "prova ad afferrarla con la bocca se ci riesci".
La cosa va avanti per almeno 7 minuti, nonostante molti si voltino inviperiti, finchè non finisce il Te Deum.
Incommentabile.

lunedì 20 ottobre 2008

Testamento biologico

All'uscita della scuola elementare, dove Trantor e l'organizzatissimaspiritosissimagrintosissimanoncertoimbranataescantatissima Frau Blucher fanno lezione di coro, si presentava oggi, addì venti ottobre anno Domini duemilaotto, il seguente spettacolo.

28 mamme, di cui

n° 2 che non conoscono ancora il significato sociale del termine "saluto";

n° 4 che pensano che Trantor si chiami "EHI TU, PER SCUOLA DI CORO, SEI TU CHE PRENDI I SOLDI?";

n° 1 che ok sì vabbè stava allattando un neonato paonazzo, ma per farmi una firma sulla ricevuta ci sono voluti 3 "oddio oddio ufffff non ce la faccio pant pant", 5 "sono sempre da sola, lei capisce, devo fare tutto io", 9 "ammore, ammore, aspetta mò che faccio la firmettina a questa tata tanto buona buona e poi ammore arrivo", 7 "signora, eeeehh lei non può capire, io sono sempre uffff da sola" e 14 "ammoreeee, arrivo ammorreeee, un secondino di pazienzina alla tua mammina";

n° 18 in braghe slabbrate della tuta, e

n° 6 vestite come se stessero andando in discoteca da briatore;

n° 23 che hanno dovuto farsi ripetere per l'ennesima volta "sì, per il concerto braghe o gonna nera, camicia bianca, scarpe nere", e soprattutto

n° 28 che hanno pigolato tutte insieme con voce molesta "ma la deborahhhh non ha le scarpe nere!!!", "ma io le metto le scarpe da ginnastica bianche, chissenefrega, chi vuoi che le veda [sul palcoscenico al concerto diretto da Abbado a Bologna davanti a 2000 persone, ndr]?!", "INSOMMA IO DEVO SAPERLO SUBITO SE SERVONO GLI STIVALI O LE SCARPE CHIUSE NON HO MAI TEMPO DI ANDARE PER NEGOZI IO!!" , "ma a me la mamma della cugina del fidanzato dell'ex fornaio gay di piersilvio ha detto che i pantaloni non vanno bene, siete sicure?", "perchè camicia bianca? Noi non l'abbiamo, è un'ingiustizia sociale!!", "ok ricapitolo io per tutte, scarpe argento pantaloni corti e camicia rossa, giusto?".


Vi prego.
Se divento così, sopprimetemi e donate gli organi.

Clausola

Classi separate di italiano per stranieri?

Sì, ma solo se ci vanno anche i giornalisti.

sabato 18 ottobre 2008

Aggiornamento da CVD

Mega aggiornamento sul "genitore ansiogeno pesante come il plutonio MA troppo gentile con voi per essere scortesi"!

Premetto che sono finalmente riuscita a far iscrivere la amena figlioletta di anni 6 ormai 7 a scuola di musica e soprattutto al corso propedeutico, del quale ha un bisogno estremo, invece di farla venire insieme al papà-pesante-come-il-plutonio a casa mia il SABATO all'ora di PRANZO; quindi venerdì abbiamo fatto lezione a scuola.

L'orario era 17.45-18.15, con a seguire l'ora di propedeutico.

ORA, loro sapevano benissimo di dover venire a un quarto alle 6, anche perché io prima ho un altro impegno; disgrazia ha voluto che arrivassi a scuola già alle 17.30, e io ingenua mi pregustavo un quarto d'ora libero per fare delle fotocopie e arrangiare un pezzo prima dell'arrivo dell'amena figlioletta.

Alle 17.31 sto per accendere il portatile, e sento:

"Trantor? Trantor? Eccoci siamo noi, ti abbiamo vista che eri già arrivata nel parcheggio (!) e siamo subito venuti!! Bene, allora ciao amena figlioletta di anni 6 ormai 7, ti vengo a prendere alle sette, saluti!"



Accidenti, io sono pagata per fare lezione dalle 17.45, tu vedi che PER MOTIVI MIEI arrivo prima e mi porti la bambina per iniziare prima lezione??! Ma sei scemo? E' chiaro che non muore nessuno per un quarto d'ora in più di lezione, ma non sarebbe morto nessuno neanche se tu, stramaledetto genitore radiattivo, fossi partito un quarto d'ora dopo da casa ciucciandoti TU la tua amena figlioletta per un quarto d'ora in più, invece di parcheggiarla da me per poi essere libero, c@#$%!

"Ehm, sì, la prossima volta però non venite così presto, è stato un caso che sia arrivata prim..."
"ah sì sì certo, ciao amena figlioletta, buona lezione, divertiti!"

Come Volevasi Dimostrare.

giovedì 16 ottobre 2008

Almeno quello

haider, per il quale mi rifiuto di aumentare l'entropia dell'universo schiacciando il caps lock, apparteneva a tre delle categorie di "persone" che democraticamente estirperei dalla faccia della terra.

xenofobo, revisionista sul nazismo e ubriaco al volante.

Come ho avuto modo di scrivere altrove, ha avuto il buon gusto di morire da solo, dato che di solito i suoi compari che si ubriacano e poi vanno allegramente a falciare qualcuno rimangono illesi.



Ah, e complimenti a borghezio, che al funerale si mischierà giulivo ai nostalgici delle SS e al figlio di gheddafi.

Ah, e complimenti a quelli che già dicono "è stato assassinato, ma quale razzista, era un difensore della famiglia".
Io dico che se l'ubriaco al volante fosse stato un rumeno, tutti avrebbero immediatamente gridato al linciaggio.
Ora è diverso?

martedì 14 ottobre 2008

Misteri

Insomma, tu arrotoli con cura il filo dell'auricolare e lo appoggi tranquillo su una mensola, oppure (ancora peggio) lo lasci lì da solo disteso per il lungo, poi ti volti un attimo, e lo ritrovi ingarbugliato con 13 nodi da marinaio!

sabato 11 ottobre 2008

Riflessioni #2

Non credo ci sia niente di più molesto dei bambini nelle pubblicità.

venerdì 10 ottobre 2008

Siete ospiti barilla?

Ieri sera Trantor e l'amica musicologa Frau D. si sono immerse in quel calderone di parma-bene, industriali, vestiti di cavalli, melomani, TvPevma, buatori esibizionisti fondamentalmente idioti e "il mio Dio sono le lampados" che è il teatro regio di parma.
In programma il Rigoletto.

Ora, per entrare nel foyer del regio ci sono tipo tre porte (il numero esatto non lo ricordo, ma andiamo avanti); ovviamente, entrare dall'una o dall'altra non cambia, perché non appena varcata la soglia ci si trova invariabilmente, drammaticamente e inusitatatemente mescolati a tutti quelli che sono entrati dalle altre porte (eh non l'avreste mai detto, vero?).

Ebbene:

"Frau D., entriamo di qua"
"ok Trantor"
"ehemehm, loro sono ospiti barilla?"
"... no"
"... no"
"allora scusino, ma dovete entrare dalla porta qui di fianco"


Capito? Se siete "ospiti barilla", anche se dopo il mistico varco potreste ritrovarvi mescolati a gente senza borse di vuitton, al popolino, al terzo stato, a semplici appasionati con le scarpe di pittarello, a lavoratori dipendenti casalinghe studenti e musicologi ossessionati dallo shantung, avete però diritto ad entrare dalla porta 1.

Quale vanto, quale privilegio, quale prerogativa!
Eh sì, i soldi fanno davvero la felicità.

Beati voi, che potete entrare dalla porta 1.

martedì 7 ottobre 2008

Tanto non le vede nessuno

"Trantor, ti ho comprato delle calze da portare in casa, sono pesanti"
"grazie mamma! Ah, ma queste vanno benissimo anche per le scarpe da ginnastica...! Le metto domani per andare in università"
" ma veramente hanno una fantasia un po' ehm improponibile... Davvero forse non è il caso..."
"non preoccuparti mamma, sotto i jeans non le vede nessuno!"


Università, il giorno dopo.
Biblioteca, 5 minuti prima dell'orario di chiusura.

"amici bibliotecari, vado in bagno... occhio a non chiudere la biblioteca mentre sono dentro!"
"tranquilla Trantor, non ti chiudiamo dentro. Al limite, prendi con te il cellulare e chiami"
"ah ah ah"
"ah ah ah"

[...]

"ecco fatto, non mi avete chiuso dentro, grazie "
"eh eh no!... Ehm... Ma Trantor, che calze hai???"
"... AAAH! Ehm no, è che mi tiro sempre su un po' i pantaloni quando vado in bagno... Non voglio pulire il pavimento con l'orlo... Ehm ora mi sistemo..."
" [mpfhnh] sì sì certo... [mfhphngnh]... Buona giornata, Trantor... [mhuafphn]"



Beh, non c'è niente di male a far vedere per sbaglio le calze a bibliotecari che ti conoscono ormai da 6 anni.
Il punto è che non volevo farlo proprio oggi.
La prossima volta c'è il rischio che non ti prendano sul serio.

venerdì 3 ottobre 2008

Una giornata in università - Highlights


Regionale Fidenza – Cremona.

Un tizio legge “Paperi galattici”.


Biblioteca di facoltà.

bibliotecaria: “ma oggi pioooveeeee?”
Trantor: “no… per ora no”
bibliotecaria: “beeeene… Perché non ho l’ombreeelloo!”

(moltiplicare la scenetta per 365 giorni l’anno, tolti Natale e Pasqua)


Biblioteca di facoltà.

Tre amene studentesse si interrogano ad alta voce ridacchiando per 14 minuti su “ma interferire regge con, tra, o in?”, senza sospettare di essere divenute oltremodo moleste già dopo i primi 45 secondi.


Stazione di Fidenza.

Esemplare di “anna tatangelo dei poveri” sfoglia una rivista riuscendo ad essere più rumorosa di un reattore e, non paga, mastica la cicca a bocca aperta.

Al telefono: “amò.. so’ a Fidenza. Sono in ritardo… hoppperso la coincidenza… Evvero, ci devi cràdere, non ti sto mentendo!” (festival della fiducia reciproca XV edizione).


Regionale Fidenza – Parma.

Avvistato temuto esemplare di “scimmia urlatrice quarantenne sine erre” (signora quarantenne di Fidenza che urla al cellulare con volume a 598 decibel e soprattutto con accento fidentino, brrrrr vabbvividiamo).


La scimmia urlatrice apostrofa con volume 598 decibel Trantor, l'unico essere umano del vagone (inclusa la scimmia), che sta beatamente studiando:

"seeenta, qual'è la pvossima fevmata??!"
"AAAH!! [infarto miocardico]... Mi ha spaventata.. Beh, siamo dopo Fidenza e Castelguelfo, è Parma"
"ah... Ma seeeenta, è allova pevchè il tveno è fevmo?"
"boh.. ci sarà un semaforo rosso!"
"Eh? Ah..." [faccia di sufficienza come per dire "fiii, ma che stupidaggini, figuvati se esistono semafovi qui sui binavi"]


A fine giornata l’unico che ha ancora la mia approvazione è il tizio che legge “paperi galattici”.