mercoledì 15 luglio 2009

Scimmia, Ramarro, Obesa

Oggi, reduce da un viaggio meraviglioso a Londra / Cambridge da cui sono tornata ieri, mi sono imbarcata alla volta di quel di Milano, gettandomi nelle braccia di trenitalia.
Pessima idea.

Comunque, la giornata è cominciata con la sveglia che è suonata alle 7 invece che alle pattuite 6.
Il treno era alle 7.20.
Indovinate chi ha dimenticato di riportare il cellulare all'orario italiano da quello di Londra.

Al ritorno, a parte il fatto che sono più pesante di cinque atti di convegni di 500 pagine l'uno presi gratis al convegno di musicologia, l'intercity che devo prendere non sarebbe un intercity se non avesse almeno 20 minuti di ritardo.
E infatti.

Nell'attesa, il numero di malvestiti/e che intercetto in stazione supera forse il numero di quelli visti a Londra.
Ci sono 40 gradi a Milano oggi, e ben due italiane hanno avuto la geniale idea di mettersi i collant neri coprenti. Eppure non siamo alla Malpensa, agli arrivi da Edimburgo. Mah.

Comunque, il mio cesso-city arriva in ritardo mentre la voce di trenitalia annuncia che "il treno alta-velocità-freccia-rossa-siamo-fighi-perchè-andiamo-a-50-milioni-di-chilometri-orari ha 150 minuti di ritardo" ed è fermo a Parma, rotto. Ma complimenti.

Noto con gioia che mio scompartimento è vuoto, ma poi arrivano 3 brasiliani la cui peculiarità risiede nell'articolare 56 parole al secondo, con un simpaticissimo volume di 975 decibel ciascuno.

La brasiliana isterica che ho di fianco, che per brevità chiameremo Scimmia, trova buffissimo urlare come una caricatura cretina di una brasiliana isterica col brasiliano di fronte, che a quanto pare ha conosciuto proprio in questo istante e che per brevità chiameremo Ramarro.

Dopo 2 minuti e 45 secondi i due si scambiano i numeri di telefono.

In compenso la brasiliana di fronte a me, che per brevità chiameremo Obesa, continua a toccarsi la pancia e a biascicare con una smorfia di autocommiserazione "je soiii insciiintaaaa".
Cerco di stabilire se ciò corrisponda effettivamente a verità, o se si tratti piuttosto di rotoli di ciccia.

Comunque dev'essere per quello che ritiene evidentemente irrinunciabile stendere tutte le gambe contro le mie impedendomi di mantenere una postura umana
Sei incinta? Cazzo, te lo sei voluta da sola. Io, fino a prova contraria, non c'entro.

Dopo 12 secondi mi riesce pressochè impossibile concentrarmi sul manoscritto Modena alfa.11.F.
Oriento dunque i miei pensieri sul dilemma se sia meglio viaggiare con Scimmia, Ramarro e Obesa o con 3 signore urlatrici di Fidenza con l'erre moscia.
Non riesco a decidermi.

Scimmia ama particolarmente pronunciare ad intermittenza la locuzione "aaaah! Che calorreeee!!".
Inutile tentare di spiegarle che smettere di sbracciarsi di qua e di là buttandomi in faccia il biglietto come una scimmia ammaestrata potrebbe contribuire a ridurre l'entropia dell'universo.

Oddio, adesso si toglie pure le scarpe.

Scimmia dimostra ulteriore classe nell'aprirsi con raffinatezza la maglia, apparentemente per schiacciarsi dei brufoli sul seno.
Sospetto invece voglia far vedere le sue incommensurabili grazie a Ramarro, che comunque al momento rappresenta la forma di vita più civile dello scompartimento, se escludiamo i cinque atti di convegni e se consideriamo che io sono ormai sostanzialmente uno straccio semovente.

Ad un tratto, ho un'illuminazione: forse...
Sbircio sul loro biglietto.
Cazzo no, scendono a Rimini.

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PS: dopo 20 minuti ovviamente ho cambiato carrozza