mercoledì 29 febbraio 2012

Lo strano caso di Pippo Braccobaldo e di #maestroIntolleranza70

Uno dei risvolti belli del mio lavoro in biblioteca è essere a contatto con la gente, che mi piace.

L'altro, pessimo, è che un pomeriggio su due viene in biblioteca #maestroIntolleranza70, un deficiente.

Maschio, bianco, ultrasessantacinquenne, burbero, ex compositore in pensione, convinto di essere stato ad un certo punto famoso come Stockhausen, sgarbato e improvvisamente accomodante solo con la nipotina, una pestifera cinna del c. con la faccia di quella che ti ha sempre invariabilmente fatto un dispetto ma riesce a farla franca correndo sotto la gonna della mamma.

Ogni volta la stessa storia, lui entra con fare melodrammatico e vocione urlando "cari giovani amici!" a me e collega, un misto di scherno, superiorità e qualcos'altro di fastidioso che nella sua testa vorrebbe essere irresistibile ironia, poi si siede nella postazione per la ricerca sul catalogo online della biblioteca; la nostra unica difesa com'è ovvio è ignorarlo, escogitando ogni possibile occupazione inutile pur di lasciarlo nel suo brodo.

Dopo 10 minuti comincia ad agitarsi, stringe gli occhi, sbatte nervosamente il mouse sul tappetino e borbotta improperi in mezzo tedesco.

Il tutto avviene come nella commedia dell'arte, solo che qui nessuno ride.


Canovaccio #1

"signorina! Ma insomma, qui ho scritto 'Furtwaengler' e non si trova niente di niente, è mai possibile che in una biblioteca di conservatorio non ci siano cd diretti da lui?!"
"maestro. Furtwängler si scrive con la Umlaut, e quindi nel catalogo deve semplicemente inserire Furtwangler, senza e, perchè il carattere è quello, [come ti ho fottutamente e quotidianamente spiegato da aprile a questa parte]"
"ah! Lei signorina forse non sa che le Umlaut si trascrivono co..."
"so perfettamente come si trascrivono le Umlaut senza caratteri speciali, ma questa non è una lettera forbita scritta a mano, è un catalogo automatizzato. Se lei inserisce una vocale di troppo il computer non trova niente"
"ma come!"
"si fidi."
"ma i..."
"si fidi e basta."
"m..."
"e basta, ho detto."


Canovaccio #2

"SIGNORINA! Non è possibile che in questa biblioteca manchino spartiti del quaderno di Anna Magdalena Bach, dio santo!"
"ma come ha cercato?"

Guardo, e nel campo titolo ha scritto un'accozzaglia di roba tipo "spartito pianoforte del libro di anna magdalena bwv bach edizione henle".

"maestro, il campo titolo è fatto per cercare parole che effettivamente si trovano nel titolo del libro catalogato. Nessun libro ha sul frontespizio un titolo fatto di tutte queste paro..."
"lei si sbaglia"
"no. Il punto è che questo non è google."
"ah."



Canovaccio #3

"signorina, santo cielo! Com'è possibile che qui non ci siano i libri di estetica musicale di Pippo Braccobaldo?!"
"vediamo subito, mi faccia cercare. Braccoba..."
"B-R-A-C-C-O-B-A-L-D-O P-I-P-P-O, un mio caro amico compositore di quando ero famoso in tutta Europa come Stockhausen, ha capito, signorina?"
"sì, ho capito"
"allora c'è?!"
"è sicuro del cognome? Qui abbiamo Ciccio Marcovaldo, non Pippo Braccobaldo"
"se le dico che è Pippo Braccobaldo è Pippo Braccobaldo, il grande Pippo Braccobaldo!, e sappia che io ho conosciuto Pippo Braccobaldo, abbiamo studiato insieme io e Pippo Braccobaldo, e le assicuro che lui si chiama Pippo Braccobaldo, Braccobaldo, d'accordo?!"
"...d'accordo. [vado a scaffale] Uhm, vediamo un po', forse il libro è questo?"
"ma sì, eccolo! Glielo dicevo, io, che era Pippo Braccoba..."
"allora perchè sulla copertina c'è scritto Ciccio Marcovaldo?"
"AH. ehm. uhm, sì. Braccobaldo, Marcovaldo. Beh."
"forse ha cambiato nome dopo averla conosciuta, maestro."
"sgrunf."

martedì 28 febbraio 2012

E' che mi disegnano, così

Bene, sull'onda di simili e recenti post di Valeren e Mika non posso esimermi dallo scrivere anch'io qualcosa sulle tette.

Le mie.

Ammesso che si possano definire così.

La prima cosa importante è che grazie a questa * di parola assisterò sicuramente ad un'erezione di referrer, la seconda è che il caso ha voluto che questa conversazione in stile puntata dei Monty Python avvenisse proprio pochi giorni fa, dopo aver letto Mika e Valeren.

Siamo nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, io sono in turno con #collegaV, entra l'amica utente (si noti l'assenza della O e della A, perchè lei è diversa) 7di9, simpatica, spigliata e fornita di una bella terza.

"cazzo, beata te 7di9, io ho una cazzo di prima"
"non essere volgare come tuo solito!"
"tu taci."
"ma Trantor, tu stai bene così!"
"ma va là, smettila."
"ma no, stai bene. Sei fatta così. Porti la 38, pesi 42, hai il 35, sei magra. Ha un [coff] senso così."
"stavi per dire un sen..."
"tu taci."
"credimi, la tua prima va bene così"
"hai il diritto di rimanere in silenzio, hai diritto ad un avvocato e tutto ciò che dirai potrà essere usato contro di te in bibliote..."
"se avessi più tette saresti... Sproporzionata!"
"...uhm"
"saresti... Sbilanciata!"
"...uhm"
"saresti... Disarmonica!"
"...uhm"
"saresti..."
"gnocca"

sabato 25 febbraio 2012

Il Milione

Mio padre, orchestrale da una vita, in pensione da un mese, ha pensato bene di concludere la carriera col botto, cioè con la tournée dell'orchestra in Cina.

Praticamente il mio sogno, visto che non ci sono mai stata e ho un'idea dell'Oriente così squisitamente letteraria che darei ogni cosa per andarci, o lì o in Cambogia o in Giappone.

Comunque grazie ai suoi messaggi e ad approssimativamente [numero che esce dalla calcolatrice] fotografie un'idea me la sono fatta.

Il Milione di mio padre inizia a Natale (due giorni prima della partenza) quando Alessandro, il percussionista figo dell'orchestra - cioè, lì di percussionisti fighi ce ne sono almeno due ma questo è quello moro - sente l'esigenza di farmi gli auguri per sms specificando che ha messo in valigia una punta di parmigiano.

Non so perchè dirlo a me, ma la cosa non mi stupisce più di tanto perchè a pensarci bene io farei uguale, e il percussionista figo dell'orchestra quasi sicuramente lo sa.

Il Milione continua con infinite raccomandazioni mie e di mia madre (compraci dello shantung!), ma sì, lo shantung, come cos'è, santissimo cielo, oddio bisogna proprio insegnarti tutto, toh te ne diamo un campione e basta che ne compri un po', dio vedi tu quanto, un po', e possibilmente fai in modo che sia blu, ok?, ah e comunque - ma ricordati lo shantung! - prendi su la guida del touring, sì, te l'ho messa in valigia, sì, il passaporto ce l'hai?, sì, ma stai attento a quei vicoli in cui sicuramente vendono milioni di sacchi di shantung, e blu, sai tipo blu china?, ecco vedi si chiama blu proprio per un motivo!, e poi, in ultimo - shantung! - cerca se puoi ma assolutamente - blu - quando vai in giro - vicoli - di non essere da solo - milioni di blu in sacchi di vicoli! - e quindi, soprattutto, in ultimo, fondamentalmente, stai attento. (shantung!)

Il Milione continua con 5 voli interni e piazza Tienanmen, la fotografia di mao e 6 concerti in 3 giorni, statue antichissime e strade a troppe corsie, auditorium (auditoria?) galattici e vicoli poverissimi con orti costruiti sui balconi, cibi incredibili e volti sorridenti - ah, l'Oriente!

Continua con la festa di capodanno (il nostro) dell'orchestra, per la quale le donne hanno girato tutta Shenzhen a caccia di favolosi abiti di foggia cinese (invidia blu) e nella quale tutti improvvisano sul proprio strumento, virando sul blues, sul vino e su qualcosa di molto, molto poco ortodosso (le foto a questo punto diventano confuse).

Continua con un giardino labirintico - ah, Borges! - in cui tutti gli orchestrali si perdono immediatamente come un nugolo di settenni dentro l'ikea, e con l'ultimo albergo della tournée, il migliore, piccolo e tradizionale, con lanterne rosse appese in ogni dove.

Continua con una cena in cui mio padre e altri due cercano di ordinare questo e ricevono questo, percussionista figo che da 10 giorni si nutre con scaglie di parmigiano e una inammissibile, desolante e ingiustificata assenza di qualsiasi venditore di shantung ovvero analogo tipo di seta grezza brillante ovvero qualsiasivoglia materiale anche solo giudicabile come similare.

(Questa è la versione che ci è pervenuta a casa, ancora al vaglio degli inquirenti. Più o meno come i cinocefali di Marco Polo, solo che lì per un po' gli hanno creduto).

Ma finisce con mio padre che compra altre 8 mila sete, non shantung, non blu ma bellissime, un rotolo verticale con ideogrammi e foglie di bambù (il. mio. sogno.), circa 50 tra fogli di velina cinese decorati con tutto quello che secondo me è l'Oriente e un raccapricciante ma ormai storico retaggio del passato, una roba schifosa che però non vendono più da nessuna parte e che tra 60 anni potrebbe valere milioni di dracme, di fatto spingendo due violoncelli, il fagotto, il primo flauto e il presidente a fare lo stesso.

E soprattutto finisce con una orchestrale che al check-in viene fermata dalla polizia aeroportuale perchè nel bagaglio a mano aveva messo dei fuochi d'artificio - ditemi voi se questo non è puro genio!

La morale di tutto questo, comunque, è che non oso pensare a cosa sarebbe successo se ci avessi portato i coristi.

giovedì 23 febbraio 2012

Chi cercava cosa

E' tanto bello e l'hanno fatto pure i giornalisti della città col fiume, quindi lo rifaccio pure io, ecco!

L'altra volta al mattino Catherine Deneuve mangiava la pizza, vediamo adesso cosa avete digitato per arrivare qui.


immagini della madonna da stampare
Ragioniamo: sei arrivato qui perchè prendevo in giro la Madonna paragonando un suo poster a Yoda con le spade laser. (Curioso, io ho usato la maiuscola e tu no.)
Ma I'm sorry, darling, come avrai visto questo è un covo di agnostici atei e informatici.
Coristi, a volte. Ma quelli hanno altro per la testa, fidati.
Ti venderebbero senza pensarci due volte per una manciata di salatini e una pistola giocattolo con cui bersagliare S. Antonio, quindi fuggi, fuggi lontano!

codici bizantini del x secolo italia
Sono tua

scartare la caramella al concerto
Muori.
(*)

luadel
C'è una sola cosa che si può rispondere. Tu non cercavi me, e sicuramente sei rimasto deluso, ma forse se mi hai trovata e hai magari perso 65 secondi per leggermi hai avuto la conferma che le tue intuizioni erano giuste e le intenzioni migliori, perchè lì, cazzo, lì ci devi proprio andare.
E io tornare.

analfabetismo in inghilterra
Eh. E' una piaga diffusa. Soprattutto là, figurati qua; qui ormai nessuno sa più che esiste il punto e virgola, non parliamo dell'uso dell'apostrofo.
Vabbè, è tutto trito e ritrito, ma mi incazzo lo stesso.
Tu fa' così, vai in Inghilterra e restaci, almeno tu.
Io cercherò di raggiungere Parigi, un giorno ci incontreremo a Calais.

analfabeti in inghilterra 2011
Ancora?

analfabetismo inghilterra 2012
Tipo basta? 

flauto dei matti
Molto interessante.
Questa la butto lì a coro mercoledì e vediamo cosa ne esce (potrebbe finire tutto in un'orgia, oppure in un colossale titolo sulla gazzetta, non so, tipo "FINISCE IN TRAGEDIA SERATA FRA CORISTI", boh, vedremo. Io tifo per l'orgia.)
 
"per esempio, analizziamo i messaggi di posta elettronica per identificare gli elementi chiave di significato e classifichiamo poi tali informazioni per poterle utilizzare nell'immediato futuro"
Non sono avvocato.

input wordpress document is not valid xml!!
Oh darling!

vecchia obesa
Né vecchia né obesa

porno.uh
Uh! Ma che razza di dominio sarebbe, scusa? Utah? Al limite porno e basta!
Bah, meno male che poi si torna alla normalità con 

aneddoti porno
ecco, ora sì, e anche con

figa gratis
che comunque qui da me online non la trovi, al limite te la puoi guadagnare tentando di assomigliare a Kiefer Sutherland

boxer a rombi
Dio, fa' che non lo conosca.

chie .dio
Ma c'è?

porno mortara
Sì, vabbè, tu sei #coristaVigileF, troppo facile.

yoda blu
No. 'spe 'spe 'spe 'spetta un attimo. 
Yoda è blu? 

mamma che abbraccia bimbo powerpoint
Interessante, un bimbo-powerpoint.
Se premi F5 che succede?  

pareti effetto luna
Chissà cosa direbbe Freud

ho voglia di andarmene da questo paese
Incommentabile.
No veramente, non so cosa dire, in bilico se mettermi a piangere, abbracciarti o darti il mio numero.
Se però sei #coristaMax sappi che mi mancherai.

ggiggi
Maledettamente bello concludere così.

martedì 21 febbraio 2012

Il sacro e il profano

A cena con #collegaV, nella sua casa in affitto nella mia città senza fiume.

Una città dove lavoriamo insieme e una casa piena di ricordi non suoi, lampade e poltrone degli anni '70, lui che è mantovano e io che sinceramente non ne ho idea, tutti e due orgogliosi degli studi vissuti insieme, tutti e due filologi, tutti e due disposti a buttare sul ridere qualsiasi cosa purché non si tratti di contrappunto, ma tutti e due che sappiamo bene che la musica può essere anche solo qualcosa di molto, molto semplice.

Tutti e due stanchi dalla giornata, alla fine della cena, lui è alla terza sigaretta, io silenzio, non c'è bisogno di parlare per forza, si sta lì, non so neanche se penso, ma poi insisto, e allora lui prende la fisarmonica, si versa altro lambrusco e in una nuvola di fumo ci pensa ancora un po'. Poi mi suona tutto Battagliero a occhi chiusi, sorridendo, mettendo qualcosa di diverso in ogni nota, ed è vero, straordinariamente vero, è tutto vero, ed è bello essere amici, ed è ancora bellissimo ascoltare qualcuno che suona, o cantare con qualcuno che respira insieme a te.

"fare musica con qualcuno con cui sei in assoluta sintonia è meraviglioso"
"concordo. Sei solo suo"
"ti lasci andare"
"completamente"
"senza remore"
"e sembra di non poter sbagliare"
"già. E' proprio come..."
"dici?"
"tu che dici?"
"beh non esageriamo!"
"...uhm"
"molto simile, però no, dai...!"
"uhm no. In effetti forse non è proprio uguale"
"no. Però si avvicina"
"di molto"
"già."
"ma io e te ce la facciamo a non parlare di quello per dieci minuti?"
"no."
"vino?"
"è meglio."

Credetemi, la sensazione che si prova quando suoni o canti in situazioni di sintonia assoluta non è così acuta, ma il piacere è comunque totalizzante.
(Mamikazen lo sa.)

Lo sapeva anche #maestroG, il direttore del coro in cui cantavo da ggiovane, che certe volte mentre dirigeva Palestrina aveva lunghe e improvvise...

Lo sapevano anche i coristi.
E le coriste, che nei cori di solito stanno proprio lì davanti.

Ok però adesso basta, devo lavorare.

lunedì 20 febbraio 2012

Pa-ni-co

Panico.

Quello che ha freddato me e mia madre alle ultime scene di Forrest Gump quando mio padre si è seduto giulivo sul divano e senza aver seguito un c* del film ha candidamente chiesto "com'è la trama?".


(dopo 37 anni da orchestrale ho scoperto che ancora chiedeva al primo flauto di spiegargli la Traviata. Io d'altra parte non ho mai capito il Don Carlos, ma con Verdi ho da tempo risolto il problema all'origine. Mamika non uccidermi. Gli abbiamo intimato di fare silenzio, lui si è visto buono buono il finale senza capire una * ma poi si è impossessato del telecomando, per cui ci siamo messi a guardare lo snooker.)

venerdì 17 febbraio 2012

Manuale di zoologia fantastica #2. Il corista...

...che deve dare forfait #2 (continua).

Come avrete intuito la casistica del corista che deve darmi forfait prima delle prove è più ricca di una coltura in vetrino.

Mi vedo quindi costretta a proseguire il post precedente - anche e soprattutto PERCHE' QUALCUNO SI E' LAMENTATO della recente piega che pare abbia preso questo blog negli ultimi tempi due giorni (da raffinato documentario di quark con squisiti doppi sensi non rivelati a sboccato servizio di studio aperto con nani da giardino travestiti da giornalisti, e come potremmo noi mai dar torto a un dittatore, eh).

Il corrotto

"senti Trantor, martedì prossimo non posso venire alle prove"
"ah. Beh, ti perderai gli intrigoni di mia madre"
"... ah. uhm. ... ah. Ma..."
"pazienza, faremo senza di te. A pre..."
"un attimo un attimo un attimo, mi stai dicendo che è già martedì grasso?"
"ti sto dicendo che se non vieni perdi gli intrigoni di mia madre. Vabbè, ce ne sarà di più per no..."
"no è che sai alla fine tutto è relativo e non ricordavo fosse proprio martedì grasso ma anzi perché non l'hai detto subito!, e comunque quindi qualunquemente in fondo può anche essere che last minute mi liberi e..."
"..."
"ok vengo."
"mi pareva."


Il prolisso

[invio una mail con la data della prossima prova, giovedì. Dopo 4 minuti e 35 secondi squilla il telefono:]

"Trantor ciaoooo scusa se ti disturbo ma bblablablabla neve ghiaccio e blizzard e blablablabla preferivo chiamarti per dirti a voce questa cosa importantisssima e bl"
"sì, ok, ciao, cosa c'è? Sono al lavoro"
"no senti ti ricordi che ti avevo parlato di quel calzino bucato del corredo di mia nonna Adalgisa e..."
"dimmi velocemente!"
"certo scusa scusa scusa faccio prestissimo ma blablablabla e poi nel '25 quando mio zio emigrò in Arkansas io blablabla e poi ti avevo già raccontato di..."
"SENTI, sono. al. lavoro. Scrivimi un sms o per mail o su facebook o su skype o su viber ma c**** dimmi immediatamente cosa c..."
"ah. eh. no, è solo che..."
"DIMMI!"
"giovedì non ci sono."
"...ok!"
"o..."
Clic.


I geografi

"ok ragazzi, prossima prova mercoledì ore 21, chiesa di Little John - e non, sottolineo non, S. Ferdinando, ok?"
"ok"
"ok!"
"ok, certo"
"ma non c'è neanche bisogno di dirlo, Trantor"
"ok, ma è ovvio, no?"
"yeah, tutti in S. Little John!"
"Little John tutta la vita!"
"ok, segnato."

[Due settimane dopo un piccolo capannello di coristi morti viene rinvenuto davanti al portone rinascimentale di S. Ferdinando]


Il timido [via sms]

"ciao #corista, stasera c'è la cena del coro! Spero davvero che tu ci sia :-)"
"non credo. Non sto bene. Non sono in forma."
"mi spiace... Davvero non te la senti? Starai meglio, in compagnia"
"non credo. C'è freddo, fuori"
"il ristorante è vicino"
"sì ma c'è neve"
"ti passo a prendere io"
"no, starò da solo"
"mi spiace molto"
"non me la sento"
"ok, allora ci vediamo martedì alle pro..."
"OK STASERA VENGO"


L'assuefatto (tanto smetto quando voglio)

"Trantor. Ascolta. Ti devo dire una cosa."
"dimmi"
"stavo rivalutando la mia presenza nel coro"
"mm"
"ho paura di non riuscire più a continuare come prima"
"mm."
"sai, quest'estate dovrò andare in Sardegna a vendere un cabinato a vela"
"...?"
"vabbè, lascia perdere il cabinato a vela, comunque il punto è che starò là due mesi e poi ora che sono in pensione ho un sacco sacco sacco di cose da fare, seguire qui, andare là, brigare lì, pintrullare qua e blablablabla e poi vorrei tanto imparare a suonare il violino!, e quindi già da mercoledì prossimo ho paura che dovrò abbandonare e blablabla"
"m-mh"
"...blablablabla, e quindi capiscimi, non posso continuare a prendere in giro te e gli altri!, e blablabl..."
"...capisco. A mercoledì prossimo?"
"certo, a mercoledì."
"ok"
"ok."


Il pazzo

"ciao Trantor"
"ciao! Dimmi!
"stasera non vengo alle prove: c'è sanremo!"
"ahahahahah!" [pacca sulla spalla]
"ahahahahah!"
"ahaha. Dai, allora ci vediamo stase..."
"ahaha. No, seriamente. Stasera non vengo."
"mi spiace. Non stai bene? Macchina rotta? Domani consegni la tesi? E' il tuo compleanno? Tuo marito è gelo..."
"no, te l'ho detto; c'è sanremo."
"tu scherzi."
"no."


Il corista perfetto (#variante C) [via sms]

"prova annullata, troppa neve. Alla settimana prossima. Ciao, Trantor"
"...nnnnnoooooooooo!!!!"
"eh spiace anche a me. Buona serata!"
"...nnnnnoooooooooo!!!!"
"I miss u too, lo sai benissimo. Soprattutto quando sarai in quella cazzo di Australia"
"... eh eh."

giovedì 16 febbraio 2012

Sesso, filologie e mal di testa

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, in turno con #collegaV.

"tu ci pensi spesso?"
"sì, spessissimo"
"ma dico durante la giornata. Più di una volta?"
"ma certo, secondo te. Più volte nel corso di un giorno, ma certo"
"anche io"
"immagino"
"...perchè?"
"beh tutti dicono che gli uomini ci pensano più delle donne, in media"
"sì ma io ci penso veramente tanto"
"beh anche io"
"uhm, secondo me mai quanto me"
"...e io invece ti di..."
"sei comunque un'eccezione; qui dentro [si guarda intorno furtivo e con un gesto abbraccia tutto il conservatorio] secondo me sono poche quelle proprio che ci pensano!"
"utonte tutte caste?"
"cazzo sì!"
"dici così solo perchè #fagottista non te l'ha ancora data"
[sussurra] "no, no, qui dentro sembra di essere in un monastero cistercense"
"e sentiamo, chi sarebbe secondo te Ildegarda di Bingen?"
"..."
"..."
"..."
"..."
"...Ildegarda di Bingen, ma... ma... come... è quella badessa medioevale con le visioni mistiche che componeva musica e..."
"so perfettamente chi è Ildegarda di Bingen."
"...ah"
"si può sapere per chi mi hai presa?!"
"beh tu hai studiato Rinascimento e io Medioe..."
"lascia perdere. Guarda che fin lì ci arrivo. Intendevo in senso metaforico!"
"ah. Chi potrebbe essere Ildegarda di Bingen qua dentro, eh? Uhm. Nel senso di una col mal di testa, che scrive musica e sente le voci?"
"esatto"
"siamo circondati."

lunedì 13 febbraio 2012

Tutti gli uomini del deficiente

Allora, vogliamo parlare di questi deficienti che non hanno un cazzo da fare ma continuano a lamentarsi della neve come se dovessero tutti i giorni salvare il mondo (dalla chat di facebook, tra l'altro)?
Che palle, hanno fottutamente rotto i coglioni con le loro lamentele del cazzo, neanche fossero schiavi atzechi condannati ai lavori forzati mentre trasmettono porta a porta!

E guardate che non esagero affatto. E' tutto vero.
Vi offro un breve saggio esemplificativo, da moltiplicare per x utonti al giorno.
X è quello che volete, maggiore di 10.


#1 bastian contrario

"ciao Trantor"
"ciao #utonto! Come va?"
"bene. Hai visto che bella la neve?"
"eh sì. Anche a me la neve piace un sacco!"
[stizzito] "beh tutti i disagi coi trasporti le auto i treni i morti il ghiaccio e blablabla te li prendi poi TU allora, guarda!"

Se dico che amo il mare mi immagini in preda agli orgasmi per lo tsunami?
Se dico che mi piace la fisica nucleare significa che aspetto la sindrome cinese?
Se dico che ho studiato musicologia mi chiedi di suonarti giggi d'alessio?
Se dico che ascolto musica celtica mi vedi ai comizi della lega?
Se ho un vestito rosso mi fai domande trabocchetto sulle foibe?
Se ho un vestito nero mi fai il saluto fascista?
Se ho un vestito bianco mi sposi?
Se dico che sono di sinistra mi rinfacci di votare pd?

Io ti odio, nel frattempo. 


#2 meno male che c'è lei a ristabilire l'ordine morale 

#vecchia collega di università: "uff, che caldo. Muoio. Trantor, tu non hai caldo? Stai bene, così?"
"io sto bene al caldo. Se fosse per me vivrei 10 mesi d'estate!"
[acidissima] "beh guarda che d'estate muoiono un sacco di anziani per l'afa, umpf!" [giuro]

Te lo dico a badilate che d'inverno muoiono un sacco di anziani d'infarto perchè si sono ostinati a spalare la neve, che muoiono un sacco di poveri e di persone semplicemente sfortunate per il freddo, che sul ghiaccio si feriscono un sacco di persone tra cui almeno due miei coristi e che anche se hai la mia stessa laurea dimostri la disinvoltura logica di un tramezzino?

[Di solito queste persone - segnatamente donne - hanno la patente ma non guidano, coltivano la propria acidità ininterrottamente da circa 25 anni, a volte soffiano come i gatti e si farebbero torturare piuttosto di chiederti come stai.]

Sì, parlavo sul serio, mentre non guardi chiamo il Misterioso Papero del Giappone così trasforma tutto in un giugno perenne e avrò sulla coscienza la morte di centinaia di anziani. Ma certo.


#3 quello che dovrebbe farsi un bel mesetto in catena di montaggio a Segrate (partendo ogni giorno da Brisighella) (con trenitalia)

"ciao Trantor"
"ciao #utonto! Come va?"
"bene. Hai visto che bella la neve?"
"eh sì. Anche me la neve piace un sacco!"
[sarcastico] "ah, eh. Beh, tu dici che ti piace, ma sai quanto ci ho messo io a tornare a casa dal conservatorio, con tutta 'sta neve, ieri sera?"
"a parte che hai cominciato tu con questa storia e che anche a te stando alle tue stesse dichiarazioni farneticazioni del cazzo piace. Comunque no, ma sono quasi sicura che adesso me lo dirai."
"45 minuti. Qua-ran-ta-cin-que-mi-nu-ti, hai capito?! Per fare 20 km!"
"..."
"e tutto questo grazie alla neve!"
"sì. Beh, è inverno."
"tu non sai cosa vuol dire metterci 45 minuti per fare 20 kilo..."
"v@%$£&£$o"
"eh?"
"io prendo treni dai 2 ai 3 giorni a settimana, faccio per lavoro almeno 280 km in due giorni fra autostrade e statali piene di camion del cazzo per andare nell'Augusta Città di X dove non sanno neanche che esiste il sale, abito sulla via Emilia e guarda te mi sposto per lavoro, non per andare a studiare un'oretta in un'aula e poi tornare a casa in tempo per vedere carlo conti mentre la mamma prepara i bastoncini findus e tu confermi la tua idiozia su facebook, per cui fidati che LO SO, cosa vuol dire metterci 45 minuti per fare 20 km, maledetto idiota"
"..." [esce a coda bassa]
collega: "gliel'hai detto sotto metafora?"
"sì. Questa non è tua, comunque."

sabato 11 febbraio 2012

Incoscienti, vacca boia! (Cronache dal terremoto)

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, in turno con #collegaV.

ore 13.21
"eccomi."
"mangiato bene?"
"sì. Ci facciamo il caffè?"
"certo. 3 minuti e vado giù a lavar la moka."
"ok"
"ok"

ore 14.03
"ah cavolo, ci siamo dimenticati il caffè"
"vado subito!"
"ok grazie"
"aiuto un attimo #Utonta e vado"
"ok"
"ok"

ore 14.58
"senti, ma non dovevamo...?"
"già, accidenti. Lo vuoi ancora?"
"potrei morire"
"allora ok"
"ok"
"allora vad... Ah, ciao #utonto!"
"..."

ore 15.53
"ORA BASTA!, cascasse il mondo adesso vado a fare questo benedetto caff.."

E furono le ore 15.54.
Ecce terrae motus.

Evidentemente il lavaggio del cervello di mia madre da anni appassionata di geofisica è servito a qualcosa, dato che istintivamente sia io che #collegaV ci portiamo sotto l'architrave del muro portante, senza perdere la calma.

Altrettanto istintivamente il nugolo di utonti si precipita urlando giù dalle scale antiche (pessimo) mentre la scossa è ancora in atto (pessimo?) simile ad una massa informe di lemmings decerebrati (sì, pessimo).

E pure istintivamente noi in quei pochi secondi non ce l'abbiamo proprio fatta, a trattenerli.

ore 15.57
Dato che non è caduto nemmeno un libro e soprattutto non c'è stato alcun segnale di evacuazione io e #collegaV prima controlliamo che nessuno sia rimasto nelle sale, poi riteniamo logico presidiare strenuamente il posto di lavoro, a costo della vita.

Dopo aver appurato che le linee telefoniche del conservatorio sono andate a *** io non trovo niente di meglio da fare se non finire di registrare un prestito rimasto a metà, lui si risiede e si mette a controllare la posta elettronica, mentre nessuno dei due rinuncia a fare la cosa che in assoluto, e in qualsiasi circostanza sappiamo fare meglio; buttarla sul ridere.

Dopo 2 minuti fa capolino il #direttoreSimpatico&Sornione, il quale ci comunica - giusto un filo stupito di vederci lì a far backoffice quando tutti si sentono a Lisbona nel 1755 - che "oh veh ma c'è da evacuare, vacca boia!, si può sapere cosa fate lì, per dio?!".

Mentre si sprecano almeno 8 battute di spirito su schettino e altrettante metafore marinare seguiamo docili docili #direttoreSornione lungo i corridoi e raggiungiamo così il punto di raccolta nel chiostro, mentre #assistente del direttore tutta agitata urla "ecco i bibliotecari ecco i bibliotecari ecco i bibliotecariii ora ci siamo tuttiii" e circa 85 persone con in mano strumenti a fiato ci guardano con espressione indefinibile.

Posso comunque dire che il vero incosciente, qui dentro, è stato quel maestro che è andato avanti a far lezione come se niente fosse all'allievo minorenne? Posso?

ore 16.23
Il conservatorio viene dichiarato temporaneamente chiuso per crepe, gli allievi gioiscono, io e #collegaV - drammaticamente disoccupati 3 ore prima della chiusura - risolviamo per quel benedetto caffè, ma al bar.

La giornata finisce inoltre in un modo impensabile: con la prospettiva di una serata in discoteca a sentire la coverband di dio compro un paio di scarpe altissime, con la consulenza di #collegaV.

Really unexpected.

Cioè, unexpected questa cosa del terremoto e delle ferie improvvise e di #collegaV per negozi, perchè per il resto la coverband di dio viene tutti gli anni.

giovedì 9 febbraio 2012

Trasparente

"come stai?"
"meglio, decisamente. Decisamente meglio. A tratti. Ma meglio, anche se a tratti"
"si vede"

Sorride e si sposta per guardarmi meglio alla luce.

"si vede. Sei triste, a volte, quando non ridi. Ma sei più distesa"
"..."
"e più tranquilla. Si vede."

#collegaV mi vuole bene e non direbbe mai qualcosa di non vero, o di poco accurato, solo per tirarmi su di morale.
Triste e distesa, per ora mi basta.

Tempo fa un altro amico sfiorava la piccola ruga di espressione che mi si accentua sulla fronte quando sono preoccupata, "sei preoccupata", e io "si vede?", e sì, certo che si vede, mia cara, che credevi. 

Meno male, che si vede. Non voglio imbrogliare nessuno, in fin dei conti.

E a dicembre scorso un'altra persona amica mi guardava, sorridendo, "stamattina sei languida e stanca!", ed era vero, maledettamente languida, e profondamente stanca.

Ma va bene così.
Il giorno in cui non sarò più trasparente potrete mettermi nel bidone della differenziata, insieme agli utonti russi con pretese accademiche.

mercoledì 8 febbraio 2012

...BUMM!!

 
I casi sono due.

O la mia blasfemia ha definitivamente conquistato l'inconscio, o l'annoso problema dell'alternanza fra lettere ramiste e semivocali nella capitale quadrata dei frontespizi latini mi ha f*ttuto il cervello.

sabato 4 febbraio 2012

Troppe certezze #2

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio.

Entra Utonta bella, bionda, ggiovane, lanciata nel mondo sinfonico, simpatica e spigliata.

"ciao! Possiamo aiutarti?"
"ciao! Sì grazie. Vorrei lo spartito del concerto n. 1 op. 4 di X in la minore"
"cerco subito. (che bel vestito!). ...Uhm, hai detto la minore? Perchè qui non risulta..."
"grazie! L'ho preso da blablablabla. Come, non risulta?"
"cerco meglio, non preoccuparti, vedrai che lo trovo."
"ok :-)"
"..."
"..."
"uhm, no guarda, forse non l'abbiamo, l'unico concerto n. 1 op. 4 di X che viene fuori da qui è in re minore. Tu sei proprio sicura che sia in la minore, vero?"
"sì, sicurissima. L'ho preso in prestito l'anno scorso, qui da voi. E poi l'ho suonato!"
"ah ok. Dammi un altro minuto, controllo sui repertori"
"ok :-)"
"..."
"..."
"no, guarda, sembra proprio che quello in la minore non esista. Però facciamo così, vado a prendere lo stesso gli spartiti in re minore che abbiamo, forse è sbagliata la catalogazione"
"ma no ma no ma no! Ti dico che sono sicu..."

Sarebbe potuta finire lì.
Fin qui era tutto perfettamente normale, perfettamente civile, perfettamente cortese, perfettamente noioso; non certo materiale per un blog di sfogo lavorativo.

Lei si ricorda una tonalità, io ne trovo un'altra, potrei sbagliare io, potrebbe sbagliare lei, potrebbe essere sbagliata la scheda del catalogo online, potrebbero aver sbagliato sull'enciclopedia, potrebbero aver sbagliato sul frontespizio dello spartito, potrei non aver cercato bene io.

Tutto così plausibile e normale.
Cazzo, io commetto errori con una frequenza imbarazzante e - soprattutto - la mia memoria sta regredendo ai tempi di topolino, per cui figurati, se avesse sbagliato lei non solo avrei capito ma ci saremmo anche fatte una bella risata e magari le avrei anche offerto un caffè parlando del vestito, e...

Ma questo non le bastava.

"beh guarda, vado lo stesso a vedere a scaffale quell'altro concerto in re minore, che non si sa mai"
[acidissima] "nonononononono, ti dico che l'ho suonato, lo saprò bene in che tonalità è, no?! Se ti dico che è la minore è la minore, non re minore. Sono due cose ben diverse, sai?, e soprattutto ti dico che io l'ho suona..."
[mentre blatera a livelli decibel insostenibili vado a scaffale e prendo lo spartito incriminato]
"...OK. Eccolo. E' questo?"
"ah lo vediamo subito, il mio fa TA TA TA TAAA, RE MI SOL, FA LA DO DO D..."
"è questo?"
"...in effetti... ssì... ma che... il mio deve essere in la mino..."
"e allora perchè qui c'è il si bemolle in chiave?"

[= e allora perchè qui è in re minore, cazzo?]

Il suo bel viso praticamente sbianca, mentre gli occhi corrono incessantemente dall'incipit del concerto all'armatura di chiave e un fiume di parole bionde le muore sulle labbra.

"ah... eh... sì, già. Che scema, chissà a cosa pensavo..."
"non preoccuparti! Succede. L'importante è che l'abbiamo trovato"
"eppure l'ho suonato... Non capisco proprio come..."
"non preoccuparti"
"già, già... Forse sto perdendo colpi... Sto perdendo colpi? Ehm, scusa... Non volevo..."
"vai tra. Forget it. Ti faccio il prestito. Tessera, please. Grazie. Ecco fatto, un mese di tempo. Messo il promemoria dentro il volume. Eventualmente prorogabilediunaltromeseprimachescada. A posto. Piuttosto, quanto hai detto che l'hai pagato quel vestito?"

venerdì 3 febbraio 2012

Data stellare 5571 punto 3

Guardare Star Trek con i miei è un po' come andare a messa con Odifreddi.



(ah ma se lei muore chi c'è nella puntata dopo, la rimpiazzano? Tutti bianchi, ma non ci sono attori neri!? Ahahahahaha che orecchie ha quello, dio ma non vedi che è un travestimento? A me con quelle tutine sembrano tutti deficienti! Che volpi, pensano che basti un tatuaggio per farli sembrare alieni, e grazie al c., col teletrasporto son capace anch'io!, comodo, aggiustare tutto con i viaggi nel tempo, e poi spock, kirk, borg, ciak, brik, ma che razza di nomi sono?! Ah, che sigla, che sigla! and so on.)

giovedì 2 febbraio 2012

Lost without you

Perduto.

Lo sguardo di mio padre davanti al pc di casa, con il software del router da installare, la porta dell'unità ottica del pc verticale, nessuna scanalatura per qualsiasi cosa che non sia un cd, e un mini cd in mano.

mercoledì 1 febbraio 2012

L'abito e il monaco

I bollettini viabilità del CCISS per le autostrade in inglese.

Come avere la sensazione di una straordinaria, improvvisa e vibrante efficienza ove, di solito, tendiamo ad essere in Italia.