mercoledì 28 novembre 2012

L'UDA

L'utente UDA entrò nella biblioteca dei pazzi di conservatorio circa un mese fa.

L'UDA, dovete sapere, è un bambino di 8 anni che di altezza non arriva al bancone del front office, un po' tipo il bambino del gelato del bar di Benni.

Sulle spalle ha uno zaino più grosso di lui, e al collo l'ormai classico portachiavi-portacose-causa-fottuta-cervicale da dottorando cremonese.

L'UDA entra in biblioteca e mette la sua roba negli armadietti con la disinvoltura di un docente di Yale.

(Sapete, tipo quei film americani con i college pieni di armadietti in cui tutti ripongono la loro roba fighissimi e sgamati, e poi c'è sempre quello che aiuta la tizia ad aprire l'armadietto difettoso con un pugno e poi alla fine si sposano, ecco, noi ne abbiamo di uguali, pensate. Non di studenti, di armadietti.)

Comunque, per completare il cliché mancava almeno un accessorio Mac, ma non ci siamo formalizzate troppo su questo perché poi è successo il resto.

L'UDA si sedette alla postazione pubblica per la consultazione online del catalogo della biblioteca, trovò il libro che gli interessava (sempre da solo), ci chiese il prestito offrendo spontaneamente la tessera della biblioteca senza aspettare che gli venisse chiesta, ringraziò, infine salutò.

Sì, salutò, con la sua vocina bianca da ottenne con le figurine di Spongebob e un dottorato a Yale in calcolo differenziale.

"collegaF, ho sentito bene?"
"ti stavo per chiedere lo stesso"
"...ha detto proprio così?"
"ha detto proprio così"
"io... non sono sicura di aver capito"
"invece credo che l'abbia proprio detto."
"...ha detto buon lavoro."
"sì, ci ha detto buon lavoro"
"io..."
"..."
"ma ha 8 anni!"
"incredibile"
"ha 8 anni e ci ha detto buon lavoro"
[sguardo estatico] "l'abbiamo trovato"
"l'Utente Dell'Anno"
"l'Utente Dell'Anno."
"l'Utente Dell'Anno?"
"l'Utente Dell'Anno."

Io e #collegaF abbiamo successivamente reagito lanciando GIMP e tentando di modificare la copertina di Time inserendo la faccia di UDA al posto di Balotelli, solo che poi xp è andato in crash e abbiamo smesso.

lunedì 26 novembre 2012

Sposare Woody Allen

"stasera facciamo la carne?"
"ok. Olio o burro?"
"tu cosa preferisci, Trantor?"
"scegli tu, è uguale per me"
"l'olio è più sano, ma il burro è più buono"
"scegli tu, siamo tutti e due ma..."
"..."
"..."
"..."
"..."
"entrambi."
"per non sbagliare."
"per non sbagliare."

Poi rimescola il sugo nell'altra pentola, l'assaggia e mi passa il cucchiaio di legno con la naturalezza di Tootsie (sotto probabilmente c'è Stephen Bishop, ma nessuno dei due fa finta di essere qualcun altro).

E' poi così rilassante scambiarsi continuamente il cellulare commentando le foto di avvenenti attori uomini, essendo entrambi interessati alla stessa metà del cielo, e farlo in pigiama senza alcun equivoco.

Non c'è bisogno di decidere chi lava i piatti e chi cucina, tutto viene molto naturale, senza nemmeno doverlo dire - anche se ho trovato molto difficile non fare polemica quando ha cercato di convincermi che il principe Harry sia fighissimo, quando è invece evidente che sembra un fax di topo gigio venuto male, tra l'altro inglese.

Vede che penso e ho il viso tirato, allora mi racconta di lui, di quando comprò il pianoforte da piccolo e di come fu il giorno più bello della sua vita e di tutte le sue storie, poi disquisiamo di etimologia russa, tentiamo di allestire una raccapricciante conversazione in tedesco (lui è alla lezione 25 su 100 di questo, io l'ho studiato per anni e ora non saprei più nemmeno ordinare una pizza) e infine ricominciamo a passarci foto di Kiefer Sutherland, il che probabilmente era ed è l'unica cosa saggia da fare.

Il fatto è che l'altro giorno ho finito di catalogare più di mille libri antichi nella biblioteca di #PaesucoloBoscoso, e anche se sono contenta e sollevata di non fare più 90 km per 2 per andarci 3 giorni a settimana un po' mi dispiace.

A volte dormivo nella casa in affitto di #collegaM, il piemontese, un maniaco dei dolci più magro di me che parla russo, suona Rachmaninov, ascolta i Metallica mentre cataloga e detesta Woody Allen, mentre io di dolce tollero solo sfogliatine e cioccolato fondente, suonavo Debussy, mentre catalogo ascolto i Lunasa e Woody Allen lo sposerei (e divorzierei per sentire le sue battute in tribunale).

Ora lavorerò a tempo pieno solo nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, ma i funghi in vasetto di #PaesucoloBoscoso, M e l'adorabile capo-bibliotecaria che ha un blog di cucina, va dal parrucchiere per sé e non per gli altri ed è senz'altro più efficiente di Hal 9000 son già lì che mi mancano.

giovedì 22 novembre 2012

Mellitos oculos tuos

Alle prove del mio adorabile Altro Coro, quello di paese.

#coristaAdorabileeGnocca: [occhi da fringuello piccolo caduto dal nido] "Trantor, io sono entrata nel coro il mese scorso. Non mi sento di fare il concerto."
io: [occhi da mamma fringuello piccolo che rimette fringuello piccolo nel nido] "secondo me invece potresti cantare lo stesso i brani che hai studiato dall'inizio, e gli altri li canticchi seguendo gli altri. Su, mia cara, cora..."
[occhi da fringuello piccolo spaurito]: "...no."
"..."
"..."
[occhi da mamma fringuello piccolo che vede fringuello piccolo caduto dal nido e molto nido piccolo fringuello spaurito occhi]: "#coristaAdorabileeGnocca, abbiamo bisogno. Il nostro coro ha bisogno. IO ho biso..."
"no, ti prego."
"ok."


Il giorno del concerto, ore 19.10.

#coristaAdorabileeGnocca: "pronto, Trantor?"
io: "ciao CAEG, dimmi velocemente"
"sai, ho visto i tuoi occhi l'altra sera, alle prove."
"..."
"quando mi hai detto ho bisogno."
"..."
"stasera vengo."
"IO TI ADO..."
"'spetta. Ho mia figlia malata che lascio da mia sorella, e scappo via prima del rinfresco, non so metà dei pezzi e farò il pesce in playback vergognandomi tantissimo; però sono gnocca. Mi metto un bel vestito nero, scollato, e vedrai che sarò bella. Questo è quello che ti posso offrire, se mi prendi"
"[non sono in grado di ricostruire le fasi telefoniche successive]"


C'è un solo espediente per accalappiare coristi che io come direttore di coro non uso, non ho usato e con ogni probabilità non userò mai.

Tutti gli altri sì.

domenica 18 novembre 2012

L'uomo che fa al caso mio

"pronto"
"#pianistaPugliese?"
"sì, ciao Trantor"
"ciao. Senti, che hai da fare martedì sera?"
"niente, al momento"
"bene. Ho bisogno di un favore. Dirigeresti il mio Altro Coro al posto mio, che non posso proprio spostare la prova e sono via tutta la settimana?"
"..."
"..."
"..."
"[occhi da cerbiatto un po' umidi, anche se al telefono]"
"...ma tu pensi che io sia in grado?!"
"tu suoni come Bollani e conosci il contrappunto, e i coristi ti vogliono bene. Inoltre questa risposta fa di te l'uomo che fa al caso mio a prescindere"
"..."
"ovviamente pagato"
"..."
"il pezzo da insegnare è facilissimo, su!"
"..."
"vi divertirete un sacco"
"io..."
"ho bisogno!"
"ok."
"ok?"
"ok!"
"oh grazie infini..."
"c'è solo una cosa."
"cosa?"
"una cosa."
"cosa"
"eh."
"cosa!"
"... tutto questo significa che dovrò cantare."
"...evidentemente."
"..."
"non mi dirai che è un proble..."
"odio la mia voce"
"benvenuto nel club, darling"
"...ok."
"ok."
"...hh."
"cazziali se chiacchierano."
"eh?!"
"ho detto cazziali se chiacchierano!"
"ma sono più grandi di me!"
"ma sì, ma sì!"
"...ok."
"ok. Grazie."
"..."

Ho avvisato i coristi, obbligato gli stessi ad essere presenti tutti pena orrende ripercussioni il martedì successivo, inviato le partiture a #pianistaPugliese, dato disposizioni a #coristaOrietta per tenere d'occhio #giovaneCoristaEsagitata, posizionato le partiture di scorta nella sala prove in un luogo sufficientemente sicuro ma sufficientemente accessibile da #pianistaPugliese il quale potrebbe con ogni probabilità dimenticarsi le sue partiture a casa, messo un promemoria per ricordare a #pianistaPugliese della prova, istruito #coristaAdorabileeGnocca sull'uso d'emergenza della fotocopiatrice e istruito tutti i coristi sull'uso opportuno del mio numero di cellulare.

Non posso dire di andare in ferie tranquilla, fondamentalmente perché questa settimana non vado affatto in ferie.

Ma me le prenderò, oh se me le prenderò.

martedì 13 novembre 2012

Quello per cui sono venuta qui oggi (UH vs UIFPE vs UPM, e ne rimarrà soltanto uno)

Con l'apertura di tutti i corsi in conservatorio hanno aperto le gabbie.

Ogni tanto qualche genetta travestita da insegnante di propedeutica o più spesso qualche mangusta scema si spinge fino alla biblioteca, per abbeverarsi nel fango.

Piccolo anticipo di utonti, così è contento lo zio R. :)


#1 Utonto Highlander (UH, è dal '700 che gira indisturbato con una spada)

UH: "salve, vorrei registrarmi al servizio internet"
"ciao! Certo, mi serve solo il tuo documento."
"non ce l'ho"
"allora devi tornare, la prossima volta portalo con t..."
"è che non ce l'ho"
"beh, l'avrai a casa"
"no."
"nel senso che proprio non ne hai uno?"
"esatto."
"carta d'identità? Tessera sanitaria? Passaporto? Patente? Carta punti Conad?"
"no, mai avuto."
"..."
"..."
"mai. avuto. Scusa, ma tu quanti anni hai?"
"22."


#2 Utonto Indeciso sul Futuro della Propria Esistenza (UIFPE
(aka DSE, Dure le Scelte Eh.)

UIFPE: "salve, vorrei registrarmi al servizio internet"
"certamente maestro, ecco, si colleghi qui sulla postazione pubblica, clicchi qui, e compili questo agile e sintetico form online con i suoi dati personali."
"faccio subito!"

24 secondi.

"senta, qui, nel form." 
"sì."
"ecco, qui, vede."
[indica come se fossi molto cieca o molto stupida, non ho capito] "vedo. E allora?"
"mi chiede la professione"
"..."
"c'è una lista, tra cui scegliere."
"...eh."
"e io che metto?"
"lei che fa nella vita, scusi?"
"docente"
"...allora scelga docente."
"ma faccio anche il musicista!"
"e allora metta musicista!"
[non convinto] "...ah"
"..."
"..."
"veda lei"
"uhm."


#3 Utonta dalla Perifrasi Metaforica (UPM, aka Slash).

UPM: "salve, vorrei registrarmi al servizio internet"
"certamente signora, ecco, si colleghi qui sulla postazione pubblica, clicchi qui, e compili questo agile e sintetico form online con i suoi dati personali."
"sgnf."
"prego?"
"...sì sì, ok, lo faccio."
"ecco, bene."

5631 anni.

"sfr, hmff."
"..."
"sfrrr, ngflh!"
"...mm?"
"senta, scusi, eh!"
"arrivo, non avevo capi..."
"che è qui, che è successo, che è 'sta roba! Insomma, qui è sparito tutto!"
"c'era il form aperto, forse si è sbagliata e ha chiuso tu..."
"le dico di no!"
"è evidente che qualcuno ha chiuso e di certo non è stato il pensionato di là, comunque riapriamo su... Ma cosa. Ma che...?!"
"eh?"
"è lei che ha fatto comparire questa schermata di errore linux che sta impallando Matrix?"
"aaah io non ho fatto niente."
"sicuramente. No seriamente, che ha fatto?"
[saccente, scandendo le parole come una maestrina vittoriana] "io stavo cercando di iscrivermi."
"sì, non in senso filosofico. Le sto chiedendo concretamente come ha fatto"
[facendomi il verso] "... cercando di fare quello per cui sono venuta qui oggi."
"ok, [f*ttutissimo c*]. Mettiamola così, dove [flauto di pelle] ha cliccato, allora, maledettissimo topo da armadietto lobotomizzato?"
"ah, boh."

Niente, chiudo tutto forzando la schermata e riapro da capo il benedetto form, lasciandola in balia del difficile compito di ricopiare i propri dati personali dal documento d'identità e riscriverli in 5 campi bianchi che a fianco hanno, a scopo preventivo teneramente utopico, l'esempio for dummies.

Per capirci, a fianco del campo intitolato "data di nascita" c'è un enigmatico e fuorviante "gg/mm/aaaa".

Insomma, roba grossa.

53 secondi.

"mmmgnessenta, scusi."
"fottiti mi dica, signora."
"qui non va avanti, non va avanti, non va avanti, non va ava..."
"HO CAPITO."

Guardo, e ovviamente (ovviamente.) ha scritto 341965 - invece di, uff cosa ve lo sto a dire a fare che avete già capito perché voi non siete villici da armadietto cazzo!, 03/04/1965.

"beh, non ha compilato bene la data."
"guardi che lo so quando sono nata."
"non in quel senso. [compilo io] Vede, va scritta come nell'esempio a fianco. Giorno e slash, mese e slash, anno."
"[occhi grigi come le terre di Dagorlad]"
"vede l'esempio a fianco?"
"eh prima non c'era."
"sì col quarzo che prima non c'era maledetto roditore, e io sono la badante di bondi no guardi, c'è sempre stato."
"sicura?"
"sì."
"ah."
"beh comunque così è sistemato, vede? La sua data di nascita con gli sla..."
"embè e io prima che ho fa..."
"no."
"...ok."


Ora, per stare di nuovo bene, ci ascoltiamo tutti quanti lo slash di 6.49, e vorrei farvi notare che c'era anche prima, prima di bondi, prima di Highlander, prima del 3 aprile 1965, prima di Dagorlad.



[il quarzo è copyright di Valeren.]

sabato 10 novembre 2012

BUMM architettonico

ore 19.02

"Trantor, qual è la chiesa del concerto di stasera?"
"san #architettura a cazzo"
"l'idea di entrare lì mi uccide"
"non dirlo a me che ci devo cantare"
"più brutta è difficile"
"già."
"ti pagano, almeno?"
"no."


ore 23.35

"mamma, papà, grazie di essere venuti a sentirmi. Avete visto la chiesa?"
"mamma mia"
"madonna."
"l'architetto andrebbe perseguito"
"è così perché è stata ricostruita negli anni '60, era stata bombardata"
"e adesso è pronta per esserlo di nuovo."

(a volte certe battute se le cercano).

domenica 4 novembre 2012

Scenes from an italian restaurant #2. aka Delfini blu, the cap was on the table, logica formale, rezdore

Puntata #2 dei tentativi di festeggiamento/saluto a #collegaV, amico di vecchia data e collega di lavoro fino a poco tempo fa, il quale andrà in Inghilterra e ci starà per 3 anni.


Qui la puntata #1, in cui litighiamo cortesemente con un tragattino che vende manoscritti miniati senza saperli datare e la #3, in cui gozzovigliamo con i coristi, i camerieri ci odiano e l'impero colpisce ancora.


ore 20.30

Onde festeggiare ci rechiamo nella tranquilla #cittadina di D., ove consumeremo gnocco fritto, tigelle, salumi, lambrusco e lardo in conchetta ascoltandoci un concerto di musica tradizionale.

E' una specie di sagra, con tavoli alla buona, tipiche rezdore emiliane che servono ai tavoli, clima da festa dell'Unità.

Siamo io, #collegaV, l'altra #collegaT che lavora con me nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, cugina Lurker Lucy, mrBlueSky e una sesta persona portata da V, l'inquietante Amphibius.


ore 21.07

Per un po' niente da segnalare, se non che mangiamo come scemi e, come spesso succede in questi casi, io e V iniziamo a litigarci la Nikon fotografandoci col macro le scarpe.

E' probabilmente per reazione a tutto questo che mrBlueSky prende il quadernino da cronista e si mette a fare ad Amphibius una serie interminabile di domande di lavoro, di fatto uscendo entrambi dall'universo conosciuto.


ore 21.56

"Amphibius"
"dimmi Trantor."
"mi passi l'acqua, per favore?"
"sai, di giovedì adoro trovare nelle bottiglie uno sciame di delfini blu"
"..."
"ce ne sono sempre così tanti"
"..."
"solo il giovedì, però"
"..."
"a volte escono allo stato brado, bisogna poi stare molto attenti a non calpestarli"
"io volevo semplicemente l'a..."
"solo che sono scivolosi, i delfini blu"
"..."
"maledettamente furbi"
"..."
"alcuni poi ti confondono con abili battute sarcastiche"
"..."
"non si fanno prendere"
"non sono scemi, vorrei che tu te ne rendessi conto."
"lo so, V me lo ripete costanteme..."
"ne ho visto uno l'altro giorno (mi passi l'acqua per favore?), faceva gpl prima di me e mi ha pure fatto i fari mentre usciva (l'acqua, grazie)"
"..."
"solo che io poi gli ho suonato cazzo, (l'acqua), lui è blu, mica può permettersi! (sì basta che la prendi in mano e me la passi, da bravo)"
"in effetti fanno così"
"se escono dalle bottiglie, sì (l'acqua.)"
"..."
"oddio guarda quello, è enorme!"
"..."
"lo vedi o non lo vedi?! Si acquatta dietro i pla..."
"...ti passo l'acqua."
"ecco, sì."
"..."


ore 22.34

Non è chiaro cosa abbia spinto la tipica rezdora emiliana in quel momento intenta nello sparecchiamento del tavolo a considerare il tappo della mia Nikon lì, da solo, un oggetto nemico.

Nell'ignoranza generale del fatto ella considerava dunque l'inutile orpello alla stregua delle bucce di salame scartate da #collegaV, dei vuoti di lambrusco seccati da #collegaV, e anche dei 354 mozziconi di sigaretta abbandonati morti da #collegaV, buttando quindi il tutto in un ridente pattume.

#collegaT, l'unica che sgomenta si è accorta della cosa, ritiene indispensabile lasciare passare 4 minuti e 22 secondi prima di agire.

La scena seguente vede 5 persone rovistare febbrilmente nel cesto del pattume passandosi l'un l'altra piatti sporchi di mostarda e avanzi sbocconcellati di tigelle grondanti lardo, 5 persone di cui una particolarmente scurrile e un'altra particolarmente sarcastica.

Amphibius finisce con calma di rollarsi la sigaretta, l'accende, assiste interessato alla scena come un biologo di Atlanta assiste il martedì all'accoppiamento delle amebe e considera molto più utile continuare ad analizzare la cosa sotto l'aspetto epistemologico.


ore 22.51

La rezdora sparecchiatrice, informata del tragico fatto, reagisce con gli occhi a palla e un irrefutabile "ma era sul tavolo!", affermazione che ha come conseguenza immediata lo scatenarsi di un acceso e insopportabile dibattito di logica formale, sempre fra la persona scurrile e la persona sarcastica.

L'unico modo per risolvere la questione senza insultare troppo spesso san tommaso ("santo cielo, che idiota") è recarsi sul retro della sagra e scaraventare tutto il pattume, che per la cronaca consisteva in un cesto più alto di me.

Comunque ritroviamo il tappo, puliamo, informiamo la rezdora del lieto fine e siamo costretti ad annotare nuovamente che sì, l'inutile tappo di un obiettivo Nikon che costa tipo 170 euro "dopotutto era sul tavolo".


ore 00.35

Dopo ore di ridicole obiezioni convinco #collegaV a non tornare a Mantova e a venire a cantare nel mio Altro Coro il mattino seguente, visto che saremmo dovuti andare a cantare ad un matrimonio ed ero sono sarò sempre in deficit di tenori.

Dopo che mezza #provincia si è soffocata dal ridere alla timida idiota proposta "uhm potrei comunque partire adesso per Mantova e domattina essere da te alle 9", io e cugina Lurker Lucy convinciamo V a dormire con noi due, da me, in mansarda.

Nel senso, ha accettato tutto questo solo perché gli ho promesso di pagarlo.

Lui comunque reagisce ammorbando tutti con una disquisizione sui sottoinsiemi tipografici della princeps di #raccolta fattizia di #grande interesse musicologico, battibeccando con me - nell'ordine - sul concetto di esemplare a stampa, sul concetto di editio princeps, sul concetto di raccolta, sul concetto di fattizia e sul concetto di concetto, e infine raccontando (di nuovo) la storia dei cigni.

(l'audio, che è già un classico della Naxos.)


ore 00.58

Ce ne andiamo, ma prima lo abbraccio, principalmente per impedirgli di raccontare di nuovo cosa potrà fare a Cambridge con quei fottutissimi cigni; facciamo finta di salutarci ma tanto lo sappiamo benissimo che ci vedremo martedì, per cui amen, lui porta a casa Amphibius e io torno alla macchina con gli altri.


ore 02.00

Dopo che V ha portato Amphibius in un night in #città, dopo che V non conosce affatto la viabilità di #città, dopo che V è riuscito in qualche modo a raggiungere casa mia dove nel frattempo io e cugina Lurker Lucy stiamo preparando i letti (i, plurale), dopo che V mi telefona da sotto casa annunciando che Amphibius è riuscito a dimenticare il suo cellulare in macchina, dopo che V torna in #città a 15 km da me alla ricerca del quartiere del night, del night e di Amphibius in mezzo alla folla del night, dopo che non ha trovato nessuna delle tre cose e io tento di guidarlo al telefono consultando contemporaneamente google maps e avendo dall'altro capo del filo uno che come massimo indizio dice "qui boh c'è un caseggiato giallo", dopo che V se ne fotte finalmente del cellulare di Amphibius e torna da me, dopo che è salito in casa togliendosi le scarpe e alle 02.45 i miei si sono svegliati completamente, dopo tutto questo

"Trantor, Lucy. Cazzo. Devo comprare le sigarette"
"tu sei scemo"
"fumare fa male!"
"no no, devo proprio"
"scemo, adesso?!"
"fumare fa male!"
"scendo e vado in paese a trovare un distributore"
"sei un * **"
"non fumare non fumare non fumareee"
"spero sia uno dei tuoi soliti scherzi del cazzo, io tra 6 ore devo dirigere il coro ad un matrimo..."
"devo!"
"ma è cancerogeno!"
"uhm, se non la fumo mi dai un bacio?"
"NO."
"piantatela. Cazzo vai a prendere queste cazzo di sigarette e fai presto"
"ok"

C'è bisogno che continui?

ore 03.05

"allora, le hai prese o no?"
"no."
"yeeeeeee!!!!"
"scusa?"
"sono lombardo"
"..."
"..."
"ho la tessera sanitaria lombarda"
"..."
"qui le puoi acquistare solo con la tessera sanitaria di un emilia..."
"ADESSO DORMIAMO"
"ok."
"ok."


La foto con i miei occhi la mattina dopo mentre alle 8.58 andavo a prendere #pianistaCalabro in stazione per andare al matrimonio è nel prossimo post.

giovedì 1 novembre 2012

E invece affatto

Nella biblioteca di #paesucoloBoscoso, ore 20.47, catalogando libri antichi con il nuovo #collegaM.

(Non vado più a catalogare nella biblioteca dell'Augusta Città di X, ho sostituito le ciliegie con i funghi.)


"#collegaM, mi decifri per favore questa nota manoscritta su #pregiato volume rilegato alla c*zzo?"
"ma certo, Trantor. Sembra... C'è scritto... Pietro De Franceschi."
"quel fottuto bastardo!"
"scusa?"
"è lo stesso che a fine '800 ha smembrato tutti questi volumi riuscendo a rilegare i fascicoli in ordine completamente sbagliato"
"bastardo"
"maledetto"
"lo odio."
"se potessi lo soffocherei con un rotolo egizio"
"probabilmente era berlusconiano"
"sì, credo anch'io"
"già all'epoca"
"sì, di solito fanno così"
"catturalo e fondilo"
"...fatto."
"...che bastardo."
"bene. Cena?"
"sì. Uscia... Ehi, ma che c*..."
"ma cosa...! Che è 'sto bordello?!"
"sono quelle vecchie ciabatte nella sala di là, stanno organizzando la sagra della castagna"
"cazzo ma blaterano come scimmie urlatrici!"
"già"
"infatti."
"che palle"
"senti, usciamo."
"sì."
"stasera ci beviamo la China Martini."
"calda."
"col limone."
"e ci mangiamo i porcini."
"ok."
"ok."
"meglio."
"credo anch'io."
"sì."


Voi credete che i bibliotecari che catalogano le edizioni veneziane del '500 siano raffinati e posati bibliofili che vivono in tinello fumando pipe o discorrendo di epicureismo con l'Herald tribune sulle ginocchia, un po' come faceva Joseph Haydn coi nipotini.

No, è più così.