giovedì 19 dicembre 2013

Fenomenologia della Corista col Porto d'Armi #1

E' un mondo che non conosco, 'sta cosa dei tiri al poligono e del porto d'armi.

Lascio a voi le disamine terminologiche, dato che per me se una dice "porto mio nipotino al poligono così spariamo tutti e due tanto lo fa già nei videogiochi ed è uguale" è grave a prescindere.

Comunque, come annunciato ha avuto luogo il famoso concerto-rassegna del mio coro di sparaventose insieme ai due cori delle direttrici Puffetta e Ape Maia (qui e qui il prequel).

Come sapete nel coro di Puffetta c'è una corista di capelli bianchi, vestita da #città-bene, perennemente incagnenta con alcuni momenti di fanatico entusiasmo per cose del tutto irrilevanti, appartenente alla specie peggiore (il corista sapientino), che ha tranquillamente dichiarato di andare a sparare al poligono e di farlo col nipotino perché tanto lui eccetera.

E' la Corista col Porto d'Armi (CcPA).

Dato che oltre a dirigere gli sparaventose in questo concerto canto anche nel coro di Puffetta per dare una mano fra i soprani, giovedì scorso vado da loro per le prove, con una certa angoscia.

Alle ore 21 e zero zero entro nella sala prove e indovinate chi mi saluta sbracciando e mi branca per farmi cantare vicino a lei.

CcPA: "Trantoooor bravissima! Che bello vedertiii vieni a cantare qui vicino a meeeee!!!!!"
"ah! mm, h. ok."

Mi metto mogia vicino alla CcPA, con la morte del cuore.


Alle 21.03 la CcPA ha già stracciato il cazzo eseguendo ripetutamente e in ordine sparso le seguenti attività:

1) scartabellare avanti e indietro nel raccoglitore delle partiture perché ha inserito male le pagine 2) parlare ad alta voce perché non trova la battuta giusta mentre gli altri stanno già cantando 3) criticare Puffetta, il direttore 4) pronunciare White Christmas di Berlin uoaaaaaic krrstkchrrismasssss e altre amenità, soprattutto in corrispondenza del semplice passo E'en so here below, below, let steeple bells be swungen 5) indicarmi tutta pedagogica col ditino dove si sta cantando ("ecco, siam qua, battuta 56, vedi vedi vedi vedi vediii") quando io sto cantando a prima vista, dirigo due cori e comunque siamo a battuta 30 6) criticare Puffetta, il direttore 7) mandare salutini e "ma sgnauuuzz pataciuuuffolooo!" al cane in un angolo che lei stessa ha portato in sala prove facendo andare giù di testa Puffetta e motivando la cosa con un logico "se no si sente solo" 8) criticare Puffetta, il direttore 9) attaccare "Deck the hall" quando tutti attaccano "Magnificat" 10) criticare Puffetta, il direttore 11) messaggiare su whatsapp con qualcuno di indefinito, ma molto stupido.


Alle 21.17 Puffetta ripete casualmente l'intercalare "ma... ma..." e la CcPA ritiene logico girarsi verso di me di colpo e iniziare a ballare sul posto dimenandosi "ma ma maaa, ma ma, ma maa maa ma ma maa, ma ma, ma maa maa ma ma maa" eccetera, ma sì dai che avete capito qual è, è quella, su.

Il tutto guardandomi negli occhi aspettandosi qualcosa come io che mi metto a ballare con lei come tipo si potrebbe fare in prima media con l'amichetta del banco per fare le sceme, così, solo che ricordiamo sempre che io ho una laurea specialistica e lei al martedì tira al poligono col nipotino.


Alle 22.03 la CcPA critica Puffetta, il direttore, perché "qui nessuno sa le parole inglesi!", e indovinate chi proprio dice minchiate al posto di God rest you merry gentlemen, tipo.


Alle 23.01 usciamo dalle prove.

Io pregustavo un giro da sola per le vetrine di #città mentre torno alla macchina, e invece la CcPA, un genio del male, mi prende sotto braccio e mi trascina in piazza duomo all'urlo di "ma cos'è questa musicaaaaaaah".

Insomma pare ci sia 'sta musica che esce da qualche parte, anche tipo chissenefrega invece la CcPA la deve proprio sapere 'sta cosa, per cui mi trascina fin davanti ad una banca e scopriamo che in quel mentre dentro c'è un concerto.

Un concerto lì, davanti agli sportelli, mentre la banca è comunque aperta.

Un piccolo capannello di persone ascolta il coro dalle poltroncine del promotore finanziario, fra una felce finta e Doris che disegna un fagiolo.
Mai vista una roba simile, comunque carino, dai.

Sto dicendo "adesso vado a ca" che ovviamente la CcPA vuole entrare a sentire, per cui entriamo in questa * banca usando le normali porte girevoli con altoparlante che, mentre il coro da dentro esegue un delicatissimo White Christmas a cappella, mi intimano di tornare indietro e depositare la bomba nucleare nell'apposito armadietto.

Alle ore 23.19 sono ancora lì in questa cazzo di banca ad ascoltare pezzi stranoti di fianco ad una pazza che spara al poligono ma non lascia a casa il cane per due ore da solo e se lo tiene in una sacca sporca sotto braccio, quindi decido che adesso vado a casa e basta.

Non ho visto nessuna vetrina, ho freddo e la CcPA mi saluta animatamente, sbracciandosi.

"domenica cantiamo vicine veroooooo?!?!"
"eh hh, m. sì, sì. Se Puffetta dice che va be..."
"YAIIIIIIII"
"..."

Torno a casa, con la morte nel cuore.

Il peggio non è questo, comunque.
[segue.]

martedì 17 dicembre 2013

Le chiamo un taxi

"pronto? Biblioteca"
"[sciabordio confuso]"
"questa è la biblioteca, signora"
"[sciabordio confuso]"
"no, questa è la biblioteca."
"[sciabordio confuso]"
"non chiamiamo i taxi, signora."
"[sciabordio confuso]"
"insomma le ho detto che... Comunque. Mi faccia cercare il numero"
"[sciabordio confuso]"
"le ho detto che lo sto cercando, porca %$£&@ç@"
"[sciabordio confuso]"
"se mi desse il tempo di cercare, cazzo. Ecco, è pronta? Ha la penna? Prontotaxi, #numero. Poi c'è anche Prontotaxi2, #altro numero. Ecco. Ha scritto?"
"[sciabordio confuso]"
"NO NON NE CONOSCO ALTRI DI NUMERI DI TAXI PORCA *"
"[sciabordio animatissimo]"
"LE HO DETTO CHE... Oh insomma se lo cerchi da sola! Buongiorno!"

Ascoltare le telefonate che ricevono i colleghi delle biblioteche civiche paga sempre.



(siamo tutti sopravvissuti alla corista col porto d'armi di cui al post precedente; seguirà resoconto demenziale. Nel frattempo, l'interfaccia windows stile lumia fa veramente schifo. End.)


lunedì 9 dicembre 2013

Coristi armati

L'altra sera, a cena con altre due direttrici di coro (le famose due che adorano inviarsi filmini di matrimonio quando tecnicamente staremmo organizzando un concerto insieme).

(In realtà la direttrice Puffetta è adorabile, mentre la direttrice Ape Maia sembra è una beghina di parrocchia vestita con un pile color fungo trifolato che si è subito esibita nella gustosa gag "e tu e Zicchi [lì presente con me] come mai non siete ancora sposati?!", ovviamente seria. Insomma, un carro di cazzi tuoi e di "non tutti sono cattolici"?).

Dopo un altro gustoso siparietto di deliziosa illogicità ("e tu Zicchi cosa fai, oltre a #lavoro?" "suono il basso in un gruppo rock" "ma... E quindi Trantor tu come l'hai trovato?!?!" "... ... come, come l'ho trovato? Lo sono andato sentire perché il gruppo è di amici comuni e lì l'ho conosciuto" "[fa due occhi tanti] ma ma ma, quindi ascolti musica rock?!!" "ma wtf ma che c'è di strano, scusa?" "...!" "e comunque sì, ascolto rock pop et similia da anni, quanto e forse più della musica classica" "...! Ma e allora come vi intersecate?!?" "scusa?" "io con la direttrice io mi interseco benissimo") ci scambiamo le rispettive esperienze corali.

"Trantor, sono disperata. Una corista l'altra sera mi ha offesa davanti a tutti dicendo che non so fare il mio lavoro, non so la musica, non so dirigere, non so scegliere i pezzi, che odia cantare ai concerti e che lei canterebbe solo alle messe, che sono una scema ad accettare i concerti quando ci chiamano!"
"sì, ma questa deficiente chi è?"
"una tizia in pensione che non legge la musica"
"ah ecco. Un classico. Dille che esistono altri cori al mondo, oltre a circoli di cucito per lobotomizzati"
"e invece ieri sera alle prove mi ha portato un regalo. Dice che si scusa e che devo dimenticare tutto, così, che ho interpretato male le sue critiche costruttive"
"ma che str***a"
"infatti. Non ho accettato il regalo."
"hai fatto bene."
"solo che dopo ha raccontato a tutti che ha preso il porto d'armi."
"eh?!"
"ma cosa..."
"ma chi, la corista?"
"sì. Dice che va al poligono tutti i martedì e che ci porta pure il nipotino così impara, tanto dice che lo fa anche nei videogiochi e che quindi non è molto diverso"
"ma cosa cazzo..."
"dice che ha ottenuto il porto d'armi da poco"
"..."
"..."
"..."
"Dio santo. Ma l'ho vista, io?"
"sì, c'era anche in quel concerto che abbiamo fatto io e te insieme. E' questa."

Guardo la foto della tipa.
Avrà 60 anni, i capelli bianchi, la faccia incagnenta di chi è acido fin nel midollo.

"cazzo, quando dirigevi tu ci cantavo di fianco!"
"sembrava innocua, ma quando ha fatto quella sfuriata..."
"Puffetta, ascoltami. Ascoltami, ok? Martedì prossimo tu prendi il regalo. Prendilo e dille che la perdoni, che è tutto dimenticato. Ok? Chiaro fin qui?"
"sì"
"poi accantona tutto, fai il concerto con me e Ape Maia, fai quelli di Natale, poi sospendi le prove"
"ok"
"lascia un mese libero ai coristi, con l'elaboratissima motivazione che così fanno vacanza"
"ok"
"ok?"
"ok."
"bene. Poi chiudi il coro. Creane un altro, di stessa gente ma con nome diverso. Di' che è specifico per i concerti e non per le messe. Chiama gli stessi coristi senza l'idiota col porto d'armi. Poi istituisci tassativamente l'audizione per entrare, e cambia nome."
"ok, farò così."
"ok, ottimo"
"ottimo"
"ottimo."

E così sarà, giuro.

Bisogna pur difendersi, eh.

Ah, per la cronaca: quelli che si stupiscono perché sto con un musicista che non fa musica classica hanno rotto il cazzo (e non sono pochi, ve l'assicuro).

giovedì 5 dicembre 2013

Il cappottino rosa!

Ed ecco il post agognato sul perché e il percome del cappottino rosa che guarda porno zoorasti in orario di lavoro.

Ho scoperto con orrore che la realtà supera la fantasia (nel senso, ma le anguille?) e che una esasperata stanchezza trasuda dalle parole di #collegaAdorabile.

#collegaAdorabile, ti vogliamo bene.
Grazie per la foto del gilet, è una finezza; credo che renda l'idea.
besos.

mercoledì 27 novembre 2013

Sotto il cappottino rosa


Al telefono con #AdorabileCollegaBibliotecaria di Paesucolo Boscoso.

"ehi cara! come stai?"
"bene, anche se la mia collega pazza è fissata con i porno con gli animali."
"... come, ma quella pazza col cappottino rosa?"
"esatto."
"quella che dice che va fuori #in altro ufficio e poi la trovi in paese che sta provando delle scarpe in un negozio?"
"quella."
"non quella registrata come sordomuta che fa finta di essere sorda"
"no, quella che scroccava i caffé a #collegaM."
"ma quella che porta la parrucca?"
"esatto, quella che si scopa il suo ginecologo."
"ok. Porno con animali"
"porno con animali."
"ma wtf."
"mi sono anche informata, si chiama zoorastia"
"e ha il cappottino rosa."
"il cappottino rosa, sì."
"sì."
"..."
"..."
"..."
"senti, vieni via di lì"
"non posso"
"vabbé, ma almeno facci un post"
"ok."


L'attendiamo, eh.

venerdì 22 novembre 2013

Il Pazzo Della Paglietta (aka Il Grande Equivoco)

Bene, ora che ci conosciamo è giusto che sappiate che nella biblioteca dei pazzi di conservatorio in cui lavoro più o meno due volte all'anno abbiamo in visita Il Pazzo Della Paglietta.

Il decorso è tipo herpes, che ti viene due volte l'anno / una e nel frattempo tu te ne dimentichi, ma quando ce l'hai bestemmi finché non viene già una delle statue di S. Pietro.

Il tutto comincia la sera del famoso folle concerto delle palline (un panettone speciale a chi si ricorda), nell'ormai lontano giugno 2012.


sera del concerto delle palline, ore 23.10

Al termine del concerto delle palline, nel quale ho diretto uno dei miei cori in situazioni improbabili, mentre smonto i leggii e gli ultimi spettatori lasciano la sala (i coristi superstiti sono già al rinfresco a gozzovigliare da 75 anni) mi avvicina un tizio con una paglietta, apparentemente normale, bianco, italiano, tipo 45 anni, un po' timido stile uomo che non ha mai avuto una donna: è il PDP.

PDP: "complimenti, molto bello"
"grazie, molto gentile!"
"che bello, veramente. Lei è bravissima."
"ma grazie!"
"ancora complimenti, davvero."
"...lei è davvero gentilissimo"
"siete voi che siete bravi"
"io, beh. Grazie" [sorrido - PRIMO GROSSO ERRORE]
"che bravi, che brava. Quando cantate ancora?"
"presto, tenga d'occhio il sito internet del coro e..."
"ma non mandate mailing list?"
"mi dimentico a causa della mole di cose da fare purtroppo non riesco mai a..."
"sa che sono regista?"
"ah dai, complimenti, interessa..." [SECONDO GROSSO ERRORE]
"mi piacerebbe molto tornare a sentirvi."
"sì, per questo le dicevo, abbiamo il sito aggiornato e la pagina faceb"
"devo rivedervi."
"sì, sul sito trova tutte le date."
"bisogna assolutamente che io vi riascolti!"
"... sì, ok. Ma il sito. Sul sito ci sono le date, ok?"
"facciamo una cosa. Lei - bravissima! - mi dia il suo cellulare, così io la chiamo quando voglio sapere se fate un concerto."
"come, prego?"
"mi dia il suo numero. Poi sa, se mi dà - mi dai - massì, mi dai - diamoci del tu! ;) - dunque se tu mi dai il tuo numero di cellulare io ti chiamo così puoi venirmi a vedere quando faccio teatro."
"..."

Non mi lascia più la mano (è anche sudaticcio) e io la sfilo via immediatamente.
Non accenna a togliersi dai maroni e mia madre, allarmata, si avvicina.

"non do il mio numero di telefono così, e poi è sufficiente che lei controlli sul nostro sito se vuole risentirci."
"allora dammi il tuo numero di casa"
"cosa?! Ma proprio no, ok?"
"ma allora come fai a sapere quando io faccio uno spetta..."
"MI INFORMO IO, se mai. Grazie e arrivederci."

Mi volto e torno a chiudere i leggii mentre mia madre dice ad alta voce "Trantor ora andiamo", più chiaro di così si muore ma lui no.

Sta ancora lì mezzo minuto incerto sul da farsi a mezzo metro da me, io e mia madre raccogliamo tutto e ce ne andiamo di fretta.
Lui ci segue lentamente a coda bassa.

Raggiungiamo la macchina guardandoci le spalle.


Il giorno dopo, ore 10.31, nella biblioteca dei pazzi di conservatorio

Entra qualcuno, alzo gli o...

PDP: "salve buongiorno!"
"... ...ma cosa..."
"ho chiesto a #maestroBifono [l'organizzatore del concerto] dove lavoravi e lui mi ha detto che lavori qua."

Lo guardo.
Somiglia ad un cane che ha appena riportato il fagiano e aspetta tremolando una pacca sulla testa, mentre io farei volentieri fare la fine del fagiano a #maestroBifono e butterei il PDP nel radon.

"sì, a quanto pare lavoro qua. Posso aiutarla?"

Non sorrido più, se no questo chissà cosa capisce.
Bofonchia due tre nomi di compositori estinti nel Rinascimento moldavo e alla fine si fissa su di una song di Purcell, bellissima eh la song di Purcell solo che ovviamente l'abbiamo solo in vinile e quelli non li prestiamo.

Ora, di solito questa cosa del vinile scoraggia gli utenti: noi diciamo "glielo cerco in cd in un'altra biblioteca" e loro si rassegnano, e nessuno chiede di ascoltare i vinili in biblioteca.

Ovviamente lui sì.

#collegaF vede che lui mi fissa insistentemente e allora lo serve lei, gli accende piastra e impianto, mette su il vinile con questa benedettissima song di Purcell e gli dà delle grosse cuffie lasciandolo al suo destino.

Alle 10.44 il PDP si mette le cuffie SOPRA LA PAGLIETTA.

Non si toglie nemmeno la giacca, non so se mi spiego.
Ogni tanto guarda verso il nostro front office, mentre noi riprendiamo a catalogare con un'occhiata di intesa.

Tempo 3 minuti e l'importantissima song di Purcell è finita, quindi torna da me e si ferma davanti al front office, fissandomi col vinile in mano.

"ha fatto? Tutto a posto?"
"sì. ..." 

Bofonchia qualcosa e inizia a tirare fuori dal borsone un cartoccio tipo Louis Winthorpe III decaduto che tira fuori il salmone dalla giubba sporca.

"..."
"ecco, questo. L'ho preso per voi. Ne volete?"

Tenta di darmi in mano il cartoccio con una vistosa macchia di unto trasudato e sia io che #collegaF ci ritraiamo istintivamente, "è un bombolone" "ma sta scherzando?!" "...no, grazie." "...ah.".

Se ne va mentre diciamo "arrivederci", molto mogio.

Un po' spiace ma santo cielo, questo mica è un bar dove ci provi con la tipa scosciata che beve whisky da sola offrendole la tartina salmonata - che poi vorrei dire a tutti che non succede mai, in Emilia, 'sta cosa del bar americano.


dicembre 2012

Come l'herpes torna, sei mesi dopo.
Entra in biblioteca, mi vede e fa un sorrisone che fa quasi pena, io saluto e mentre sto parl--

"ti ho portato 4 dvd miei in cui faccio le regie!"
"... ah. Ma chissenefrega. Beh, grazie, li controlliamo e se sono conformi al nostro patrimonio o di interesse musicale li inseriamo nel catalogo della biblioteca"
"no, li avevo portati per te. Li guardi e poi mi dici cosa ti sem..."
"mi spiace ma non sono interessata, e poi non ho tempo. Grazie per il dono alla biblioteca dei pazzi di conservatorio, arrivederci."
"nmflh."


giugno 2013

Come l'herpes torna, sei mesi dopo.

Per fortuna io sono in ferie e se lo sciroppano le colleghe per tipo 5 giorni di fila, povere.

giorno 1, entra, non mi vede, chiede quando ci sono e se ho guardato i dvd dell'anno scorso.
giorno 2, chiede quando ci sono.
giorno 3, chiede quando ci sono.
giorno 4, chiede quando ci sono e se le colleghe hanno guardato i dvd dell'anno scorso.
giorno 5, dona altri dvd a me alla biblioteca.
giorno 6, entra ma non chiede niente. Poi non resiste e chiede quando ci sono. Le colleghe mi scrivono allarmate mentre io sono a Rodi. Io dico di buttare i dvd nel vulcano di Mordor. Lui esce, mogio.


nowadays

Fra 8 giorni è dicembre e tornerà, me lo sento.

Ora, diciamolo tutti in coro (Mika, so che mi capisci): voglio che il Grande Equivoco venga finalmente chiarito, che diamine!

Su, tutti in coro! Pronti? Via!

Caro PDP e cari Analoghi di Cui è Pieno il Mondo (Ad-CEPIM), non è che se sono gentile in conseguenza al fatto che voi siete stati gentili, o meglio non è che se io sono di mio civilmente cortese SIGNIFICA CHE VI AUTORIZZO A PROVARCI INSISTENTEMENTE QUANDO ANCHE UN BOTOLO DEL BORNEO CAPIREBBE CHE NON E' NE' IL CASO NE' LA SITUAZIONE NE' VOI PROBABILMENTE MI INTERESSATE, OK?

Tutti in coro, su, da bravi, ancora una volta per scrupolo. Caro PDP eccetera, one more time!
Ecco, bravissimi.

Il Grande Equivoco ha stracciato il cazzo.





(non ero morta, ma ho un concerto importante con gli sparaventose domani e gli impegni si sommano sempre di più. Ma torno, eh. Non andate via!)

martedì 5 novembre 2013

Con la porta aperta

Il piemontese #collegaM è un amico.

Fu un santo l'anno scorso quando per lavoro condividevamo un appartamento freddo, spoglio e pieno di mobili anni '60 molto brutti a #PaesucoloBoscoso.

Io piangevo, allora bevevamo china martini e ascoltavamo Rachmaninov.

Adesso sto bene, e lui mi è venuto a trovare nella biblioteca dei pazzi di conservatorio della #città senza fiume, che non aveva mai visitato.

Né la biblioteca né la città, dico.

Innanzitutto appena entrato in biblioteca si becca l'epica scena di #UtontaPassenger che ha architettato un elaboratissimo piano il cui scopo finale era non portare la tessera della biblioteca rovistando in cambio fra tutti gli scatoloni del trasloco per mostrarmi il passaporto

("ciao, posso aiutarti?"
"ciao sì vogliofareunprestitomanonholatessera perché l'ho dimenticata a casa mentre gli alieni rapivano la sbiriguda e speedy gonzales mangiava la [fuffa a piacere] ma poi il mogwai ha ruttato sticazzi e bla." 
"vabbé, te lo faccio lo ste..."
"nonononomaaspetta!, per dimostrare che sono intelligente ci ho pensato davvero proprio un sacco perciò ti ho portato il passaporto." 
"il passaporto?!"
"il passaporto, sì. Pensavo andasse bene anche un altro documento, poi però ho pensato che col passaporto ero più tranquilla. Sì." 
"ma che cazzo c'entra sì ma mica siamo un'agenzia di viaggi, bastava la carta d'"
"no ma prendilo il mio passaporto, ti do il mio passaporto eccoilmiopassaporto!, il mio passaporto, eccolo, voglio che tu lo tenga lì così sono più tranquilla. Prendilo, il mio passaporto. Passaporto. Ecco. Passaporto." 
"ok ma guarda che ho già visto che sei tu" [vuole a tutti i costi che prenda in mano il passaporto]
"nu. Ti ho chiesto prendi il mio passapo"
"ADESSO BASTA"
"pff.").


Dopodiché, mentre #M è impegnato a vomitare risate in un cassetto dello schedario, entra #maestro911 - non sto qui a ripetervi la solita scenetta demenziale di lei che blatera a vanvera mentre nel frattempo percepisce 3 volte quello che prendo io per fare esattamente un terzo delle ore mie, nel contempo fregiandosi del titolo di "maestro di conservatorio" che boh, prima o poi bisognerà pur vietare a chi usufruisce di un TSO, non credete?

#M si accartoccia nel cestino mentre 911 mi fa tirare giù tutte le opere di Chopin per poi prendere quelle di Beethoven e poi va in bagno (le due cose credo siano collegate).

Dopo 5 minuti #M ritorna dal bagno tutto rosso come una iena col singhiozzo.

"non ci credo, avevi dannatamente ragione!"
"su cosa, mio caro?"
"su 911!"
"sì, beh. Lo so."
"non capisci, sono andato in bagno e l'ho trovata che stava facendo pipì con la porta spalancata! Con la porta spalancata, capisci?!"
"oddio. Sì, capisco."
"come l'ho vista ha anche fatto tutta la scena che uuh un uomo l'aveva vista e qui e là eccetera, e poi si è chiusa la porta come avessi cercato di filmarla"
"non ho parole"
"che schifo"
"hai visto com'è lavorare al pubblico?"
"e io che non ci credevo"
"dovremmo istituire delle visite guidate, qui, stile diorama educativo"
"sì, come esempi negativi, tipo i diorami dei campi di concentramento"
"sarebbe giusto"
"sarebbe il minimo"
"non ci sono parole"
"e io che non ci credevo"
"non ci sono parole"
"non ci sono parole."

Quando volete venire apriamo le visite guidate: l'ingresso è gratuito, è sufficiente depositare gli ombrelli fuori dalla biblioteca, non dare confidenza al CRC e ciappi a #maestro911 e portare il passaporto.

Vi aspetto.


(ero sparita, ma ogni tanto vado in Svizzera a spendere soldi alle terme di Vals - soldi maledettamente ben spesi, sapevatelo!)

sabato 26 ottobre 2013

La ztl di Gotham City ora è salva!, aka Fenomenologia dell'Utonto Facebook #4

Bene, è giunta l'ora di continuare con la dolorosa ma necessaria disamina sull'utonto facebook.
So che vorreste evitare questi tristi momenti, ma dobbiamo, capite?
Dobbiamo.
Qui le puntate precedenti.

(Segnalate altri casi, miei fidi, e possibilmente prima sparate a vista, così siam tranquilli.)


I gattari

Sì, certo, i gatti sono tesori.
I cani sono meglio perché sono tesorissimi, ma comunque certo che sono tesori anche i gatti.

Sì, certo.
Piacciono anche a me, i gatti.
Sì, una due tre foto le faccio sempre anch'io, ai gatti.
Bellissimi, i gatti.
Grazie per i gatti, sono belli i gatti.
Meno male che esistono, certo.
Sì.

Però ecco, c'è un limite.

I gattari, e potrei tranquillamente piantarla di usare il maschile e rivolgermi solo ad un nugolo di fighe decerebrate, passano il tempo osannando gatti scattando foto, condividendo foto, creando vignette, condividendo vignette alla frequenza di 6458953 elementi al minuto, insomma il tutto con questo buffissimo tono con cui si esaltano i gatti nel contempo adulandoli come se a non farlo loro si offendessero e boh, tipo minacciassero di rifiutare il cibo - il gatto intanto è uscito dal balcone a trombarsi una.

Insomma prima compaiono condivisioni ossessive di ironicissime vignette tipo questa, un vero graffiante capolavoro di satira ("non scordare di perdere pelo ovunque!", e tutte le bambine dell'asilo riunite intorno al libro cartonato giù a ridere, eheheh uhuhu yeeee!), o magari questa (sì, la protagonista è una donna, guarda te); poi ecco le foto di gatti sorpresi a fare cose che solo voi umani, solo voi umani nel senso che essendo gatti le hanno fatte per caso - come questa, dove l'imbarazzante didascalia è BUONGIORNO A-MICI... =^.^= !!!!! <3, oppure questa, drammatico esempio di come un ignaro discendente del leone venga piegato agli oscuri bisogni della setta PAG-GATTO - o magari questa, dove dopo un diabete e un picco iperglicemico sorprendete gente (aka donne) commentare buongiorno tenerezza <3, dai torna a fare la nanna che hai gli occhietti che ti si chiudono da soli, smaaak tesssoro pucci pucci pù (esatto, gente che a km di distanza attraverso un social network con sede in California mentre tecnicamente è al lavoro percependo uno stipendio parla con un gatto che sembra stia lavorando al computer esattamente come loro che sono davanti al computer [oooh!] ma che - il gatto - è stato messo lì apposta da qualcuno che nel frattempo è uscito a chiavarsi una, il gatto non lo so).

COROLLARIO
Un corollario interessante della gattara su facebook è poi la gattara da smartphone.

Ella per prima cosa si compra uno smartphone, poi installa whatsapp, successivamente vi individua dopo mesi che non vi sente ed è allora che - prima ancora di dire ciao - inizia a inviarvi foto di gatti sugli alberi, gatti nella lavatrice, gatti in un tombino, gatti con golfini, gatti a Nuova Delhi, gatti sulla neve, gatti nel water, gatti con gatti, gatti dentro i cestini dell'uva (ce li han messi, non è che ci vanno da soli), gatti messi in modo da far sembrare che facciano gesti umani quando in realtà stanno [omissis].

Guardate, non è grave, solo che dopo 7 foto di gatti e nessun come va cancellate il numero.

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nomecognomephotography aka Prisencolinensinainciusol

Quelli che mettono nomecognomephotography in ogni foto (aka Prisencolinensinainciusol, segnalati da Fabio13fanno tenerezza.

Caaari, loro.
Piiccoli!
Oh! <3

Sì perché sapete, tutti quando facciamo foto carine e poi le mettiamo su facebook scriviamo il nome in filigrana, ma certo.
Solo che loro, oh, che tesori. Oppalalai, adorabili loro, cuuuccioli!
Ma picci, tutti impegnati lì a mettere la filigrana nomecognomephotography come scolaretti di terza elementare, caari!

Anche perché certo, non vorrete mica rovinare tutto svelando che non è che se scrivono "PierferdinandoCaccamoPhotography" invece di "foto di Pierferdinando Caccamo" la foto è più figa e sembra di Getty, eh?
Ma vergognatevi, bbrrutti kattivi!
Via, sciò, e a letto senza cena!

______________
Quelli che paventano la perdita di privacy impegnati stile Watergate 

Quelli che paventano la perdita di privacy impegnati stile Watergate, che d'ora in poi chiameremo amichevolmente I Watergate, sono i nuovi paladini della libertà di stampa, delle libertà civili, del diritto di opinione, dei diritti dei tonni del Baltico e della ztl di Gotham City.

I Watergate innanzitutto vennero con voi, in quanto amici comuni, in una ridente gita fuori porta a cui voi faceste varie fotografie.
Fotografie di amici che fanno gli stupidi e anche no, cose piuttosto comuni, al grido di "mettiamole su facebook!".

Dato che i vostri amici sono tutti su facebook e è da circa il '74 che venite subissato da messaggi quali "metti le foto su faceboooook" ebbene, un bel giorno mettete le foto su facebook.

Tempo 24 ore ed è allora che scatta il bat-segnale de I Watergate!, i quali vi scrivono immediatamente una lunga mail dall'oggetto NO NOSTRE FOTO SU FACEBOOK.

Buffo, perché I Watergate sono su facebook. Comunque.

Ad ogni modo seguono 45 righe di "nononono facebook è cattivo", "sai che facebook tiene in memoria le foto e non le cancellano più dai loro server per milioni di anni??!?!", "dovresti iniziare a pensare alle conseguenze di azioni come queblablablabla", "brrr, Instagram!", "moriremo", "vogliamo comunque le foto", "uffi".

Certo che è buffo, perché I Watergate sono su facebook. Comunque.

Fumando un maalox cancellate quelle stramaledette foto e rispondete alla gentile bat-email de I Watergate, scusandovi per il disguido a causa del quale Zuckerberg, finalmente in possesso della foto di Lei de I Watergate con un cappello blu mentre indica Lui de I Watergate facendo una boccaccia davanti ad una pizza, si arricchirà oltre ogni immaginazione sterminando i pacifici Na'vi e chiudendo il centro storico di Cirò Marina, e chiedendo come quindi inviare queste *cazzo di foto*, proponendo - ad esempio - dropbox:

"dropbox"
"nunununu ma scherzi?! Gneeee preferiremmo non usare dropbox, non mi fido :P" [giuro]
"e allora cosa"
"chiavetta, porta il computer il giorno x"
"ma fottiti il giorno x non ci sono. ciao."
"mpf."

Ta-nanananà!
La ztl di Gotham City ora è salva!

lunedì 21 ottobre 2013

Quelli che I commercianti

Ci si stupisce del perché certi negozi chiudano, ma insomma.

#1

Sabato sera, enoteca fighetta della #cittàdicuinontrovoilcentro, siamo io, Zicchi, #coristaSirCornista, #coristaRinascimentale e un collega di musicologia (CM).

[Tralascio il fatto che nel primo locale in cui eravamo entrati c'era un tavolo libero e quando abbiamo chiesto di sederci ci hanno risposto dispiasenti "eh no è tutto pieno", giustamente un po' scocciati perché volevamo proprio essere clienti loro invece di andare da un'altra parte, ma certo, eh.]

Insomma quindi entriamo in #enotecafighissima e il collega di musicologia ordina "un passito con cantucci".
Gli portano un passito e una ciotolina con cinque cantucci cinque, di cui uno mangiato da lui e 4 sbafati da me e #coristaSirCornista a passito finito.

Al momento del conto ci fa lo scontrino un cinquantenne lampadato magrissimo capello grigio al vento che vuol fare il giovane imprenditore delle enoteche milanesi nei quartieri fighi, solo che nessuno gli ha detto che non siamo a Milano e che se mai ha la bocca a culo di gallina.

Culo di Gallina (CG): "sono 78 euro."
"pagheremmo separati"
"no qui purtroppo noi non lo facciamo", con voce finto-affettata e come se avessimo chiesto un'eliografia di 15 metri x 20 ad un venditore di carote.

Comunque interdetti mettiamo sul bancone la nostra parte mentre lui ci guarda ancora credendosi milanese dei navigli quando invece ha solo la bocca a culo di gallina.

"senta, ma qui sono segnati due piatti di formaggi ma noi ne abbiamo preso uno"
CG: "ah. ... [chiede alla cameriera] va beh, allora sono 68."
"ok. ... [scorriamo la lista e qualcosa non torna] senta, ma come 'passito con cantucci' 10 euro? La tartare di carne costa 9 e il passito con cantucci 10?!"
CM: "io avevo ordinato un passito che costava 5 euro, pensavo che i cantucci fossero inclusi!"
[scocciatissimo] "no beh allora dovremmo smettere di far l'enoteca, eh!"

Nessuno coglie il senso logico della frase, CM protesta perché la cosa non era chiara (non so, 1 euro a cantuccio, e io per lezioni di solfeggio dovrei prendere 600 euro l'ora), CG si altera.

Paghiamo per farla breve e usciamo sentendoci salutare con un "ma guarda che roba" di Culo di Gallina quando i primi ad aver sbagliato i conti erano loro, ma vabbè.

#coristaRinascimentale, che vive in quella città lì, decide definitivamente di trasferirsi in un'altra provincia.


#2

Stamattina vado in città per cercare un fotografo che mi stampi una foto.

Il primo è registrato su google senza aver indicato gli orari ma una volta lì scopro che tiene chiuso tutto il lunedì, un genio.

Il secondo (un bugigattolo che non viene pulito dal '74 tappezzato di belle stampe fotografiche) è aperto ma è deserto.
Alle 12.08 entro; sul bancone campeggia un cartello "SUONARE" scritto probabilmente da un utente di asilo nido destro costretto a scrivere con la sinistra, io aspetto buona buona e da brava suono il campanello, fiduciosa nel mondo e nel futuro.

Passa un minuto, risuono.
Ore 12.13, risuono.
Ore 12.14, suono.
Ore 12.15, suono.
Ore 12.17, suono tenendo premuto per un cazzo di eone.
Ore 12.18, prendo il numero di telefono del negozio e chiamo il negozio da dentro il negozio.
Il telefono squilla da qualche parte in un comodino al piano di sopra, nessuna risposta.

Potrei prendere quel Nikon 50 1.4 e andarmene, ma dato che sono stupida suono di nuovo.

Ore 12.20, sento scalpicciare e arriva un tizio sciupatissimo con un cappello da pescatore in testa che alle 12.20 di un lunedì mattina mi dice "buonasera", io faccio "buongiorno, dovrei stampare questa fo..." "eh noi non facciamo stampe" "ma co..." "vada da #altroFotografo" "ok".

Allora esco e chiamo #altroFotografo (una donna che si rivelerà una bertuccia grassa con felpa di pile infeltrita e il negozio tappezzato esclusivamente di foto di prime comunioni contenenti cinni sdentati) per assicurarmi che alle 12.23 sia ancora aperto e mi aspetti.

"eh prontooo."
"ehm, pronto, è il fotografo?"
[stupita] "sì, perché?"

La prenderei e la soffocherei nell'acido della camera oscura.

"beh, chiedevo. Siete ancora aperti? Quando chiudete?"
"beh all'una, no?"
"all'una un cazzo, tutti chiudono alle 12.30 e se tu chiudi all'una dimmi per quale cazzo di motivo io dovrei darlo per sicuro maledetta sfigata devota bene. Dove siete esattamente, che vengo subito?"
[sempre scocciata come se chiedessi in che anno siamo] "prima del ponte X, no?"
"senta, non ci sono mai stata e chiedevo, ok?"
"..."
"vabbé, arrivo subito"
"..."
"BUONGIORNO"
"...sì."

Giuro.
Insomma sarei andata lì solo per ucciderla nell'acido bevendo passito mentre muore nel contempo riprendendo la scena con una full frame in vetrina che avrei successivamente rubato - e poi ovviamente andare a farmi fare la stampa da qualcun altro -, solo che avevo fretta.

Dopo 5 minuti passati dietro una punto euro 0 guidata da un mediorientale che sgasa andando avanti indietro ad un incrocio senza togliersi dai maroni bloccando il traffico da lì a Piacenza (lui l'avrei ucciso collegandolo alla batteria, ma dopo avrei comunque usato l'acido), parcheggio ed entro in questo cazzo di FOTTUTO NEGOZIO.

Vengo accolta dalla bertuccia cosparsa di croci e dalle 6 milioni di foto di prime comunioni, allora le passo la pennetta con su la foto e commetto l'errore di chiedere "mi dica lei, che ha occhio, se magari è da sistemare un po' prima di stamparla".
Mi guarda come se avessi detto "sono di scientology e ora le spacco tutta la vetrina per il gusto di farlo" e risponde farfugliando qualcosa di completamente illogico, una roba tipo "fsgfhse voleva il formato 35x40 doveva dirlo", che oggettivamente non c'entra un cazzo.

Insomma, dopo 10 minuti ho in mano questa CAZZO DI FOTO e torno a casa.
Nessuno si stupisca se poi certa gente chiude.
End.

sabato 12 ottobre 2013

Comunque io pessicurezza guaddo sempre addestra e assinistra

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio.
Sapete, ricominciano i corsi e le gabbie si aprono.

#1 pizza mafia mandolino

Entra #utontoCantanteLirico, uomo, bianco, phisique du role del tenore lirico, capello sciolto al vento, età 25, cantante lirico, ripeto: cantante lirico.

"ciao, possiamo aiutarti?"
"sì, vorrei prorogare questo libro."
"uhm. ... Non posso, mi spiace, è scaduto. Le proroghe sono vietate per gli scaduti"
"quindi?"
"...quindi lo devi riconsegnare e lo puoi riprendere fra minimo una settimana"
"ah."

Mi guarda interdetto, poi fa un sorriso piacione.

"beh vabbé, ma non è che non riesci proprio a farla, no?" [occhiolino]
"in che senso?"
"il programma te lo fa fare, se vuoi" [occhiolino]
"..."
"cioè, non è che proprio non puoi" [occhiolino e sorriso da macaco che seduce la bertuccia]
"se voglio posso, ma non voglio"
"ma mi conoscete da tanto!"
"sì, ma c'è una regola cazzo!"
[offeso] "ma io sono un cliente di lunga data"
"utente, se mai, comunque se c'è una regola c'è una regola"
"ma insomma, io sono #cantanteLirico!"
"e io non voglio creare un precedente"
"uffiii"
"scusa, ma se tutti facessero così?"
"umpf."


#2 Io pessicurezza guaddo addestra, assinistra e verso il sole perché potrebbe arrivare Armageddon

Entra Pierferdinando Catrame, sì, esatto, quello che credeva non mi ricordassi di aver diretto #grande coro del Nord Italia e che pensava di aver ragione lui, esatto.

"ciao ragazze"
"ciao, Pierferdinando"
#collegaF: "ciao, Pierferdinando."
"ciao. Ecchemipozzomettere alla pottazzione intennet?" [parla così]
"certo, Pierferdinando" [lo chiede ogni santa volta, non ci sarebbe bisogno ma almeno è educato]
"bene. Oh certo che qui a #cittàsenzafiume guidano tutti male, eh"
"guideranno bene nella tua ah, ma davvero?"
"essì nessuno sa usa' le rotonde!"
"vabbé, su questo concordo"
[urla] "io non capisco, non capisco, non capiscononcapiscoNONCAPI"
"Pierferdinando, sssh! Siamo in biblioteca!"
"aggià, scussa. No ma non capisco, laggente non le sa usablablablablabla patente ritiblablabla e io già alla prima lezione di zcuolagguida mi hanno insegnato a dare la precedenza addestra, e assinistra!"
"ma cosa..."
"come a destra e a sinistra"
"essì, addestra, e assinistra, nelle rotonde!"
"ma nelle rotonde vengono tutti solo da sinistra"

Silenzio.
Rimane a bocca aperta, con gli occhi di un totano smorto.

"... ... ..."
"nelle rotonde è senso unico, no?"
"... ..."
"sai, le roto..."
"mannò, mannò, nelle rotonde pozzono arrivare da qualsiasi patte!"
"...guarda, non so che rotonde hai visto ma fìdati, no"
[scocciato e saputello] "essì vi dico, nelle rotoblablablablabl..."
"basta"
"insomma ti dico di no, cazzo!"
"...lablablablavabbéh. Comunque io pessicurezza guardo addestra e assinistra. Anche addestra. E assinistra. Ecco."
"vabbé."
"buon pro ti faccia"
"ok."


Tralascio il fatto che nel frattempo sono entrati anche #maestroIntolleranza70 (il settantenne idiota che voleva fare il direttore d'orchestra ma che alla prima occasione buona litigò con l'orchestra), il quale da due ore scatarra nella sala di là e #utonta che si sta ascoltando un cd nello stereo con le cuffie e ci canta sopra imitando un theremin, come quando ti distrai un attimo e due o più dingo entrano in cucina dalla porticina del gatto a razziare il frigo, ecco, allora entra #maestro 911.

(Ricordate, la pazza che dovrebbe seriamente aver diritto ad un TSO ma che grazie al marito avvocato è stata reintegrata come insegnante di pianoforte di ruolo, stile taormina che difende la franzoni solo che qui poi suo marito ha vinto.)

"ehi salveeeee!"
"salve, maestro 911. Posso aiut"
"oh ma che bel vestitooooo"
"eh, grazie. Posso aiut"
[urla] "ooooh ma che fastidio questi nuovi smarfon, mio marito me ne ha regalato uno ma io non lo usoooo"
"ma che pecca..."
"no ma sa. Sa cosa? Sa cosa? Eh? Sa, pesa un chilo e mezzo. E' pesante, in borsetta."
"un chilo e mezzo? Ma è sicu"
"beh ma poi non capisco mica io come si fa a scrivere lì, è SCOMODISSIMO"
"io ci rie"
"eh ma lei non è mica pianistaaaa!"

Silenzio, la guardo.
Lei mi guarda a sua volta come se stesse dicendo "eh ma 2+2 fa 4" ad un bambino che continua a dire 5.

"veramente io sono pianista. Cioè, lo sono sta..."
"eh ma mica concertista che suona in tutta Europa!!!"

Mi sfugge il profondo senso logico della questione.

"scusi, ma proprio perché uno sa usare le dita, come lei, dovrebbe riuscire a digitare sulla tastie..."
"eh ma vabbé io non c'ho mica tempo!"
"senta, ma lei non è mica qui per un prestito?"
"'sti smarfon secondo me non li usa nessuno."
"eh? Ma che sta dicendo!"
"mai visti in giro, io."
"guardi che ce l'hanno tutti."
"nononononononono, nononono, ah nonono, mica vero. Ah poi i pianisti, secondo me non è fatto per i pianisti, proprio. Ah no."
"ma non è che solo perché lei non lo sa usa..."
"ah nonono nessun pianista li usa, soprattutto se girano il mondo. Non c'han mica tempo i pianisti, eh, per queste cose, sa signorina? Altroché signorina!"
"ma io ne conosco centina..."
"beh adesso ho lezione scappo salveeee bel vestitooooo!!!"
"..."

Avete capito?
Gli smarfon sono scomodi, pesano un chilo e mezzo e intralciano le tournée dei pianisti in giro per il mondo (per questo loro non li usano, mentre i sassofonisti sì), e poi nelle rotonde arriva gente da destra perché sono clienti da un sacco.
Non so come ho fatto a vivere fino ad ora.
Datemi il cordless di Michael Douglas, presto.

mercoledì 9 ottobre 2013

Devi guardare la madre

Chat su facebook fra tre direttrici di coro.

Io, Puffetta e Ape Maia.

"carissime Trantor e Ape Maia, vorrei organizzare un concerto-rassegna con i nostri tre cori il giorno X. Ci sareste?"
"certo!"
"yeah!"
"bene. Mi darete poi l'elenco dei pezzi. Dobbiamo pensare al minutaggio totale. Inoltre dovremo decidere l'ordine. Poi serviranno locandina e programma di sala, ma ci pensiamo. Ah, poi mettiamo l'evento su facebook e scriviamo ai giornali. Servirà il comunicato stampa, ma c'è tempo. Mi direte anche se vi serve il pianista e quanto pagarlo. Ci vestiamo tutti uguali? Vabbé, ne parleremo. Ah, ma chi registra? Comunque mancano due mesi. Nel frattempo, organizziamo il rinfresco?"
"sìììì"
"sono sicura che i miei coristi non avranno problemi a preparare tor..."
"sìììì!"
"sìììì"
"sìììì!"
"sìììì"

[ad libitum]
[intervallo temporale di circa 36 ore] 

"ciao a tutte, scusatemi, ma in sostanza chi fa la locandina?"

[nessuna risposta]
[intervallo temporale di circa 3 giorni]

"rieccomiii. Ho prenotato il pullman, e tutti sanno del rinfresco!"
"yea!"
"yea!"
"yea!"
"yea!"
"yea. Però ecco, se decidessimo tipo la scaletta."
"..."
"..."
"nel senso, noi faremmo 5 pezzi, X Y Z W e J"

[nessuna risposta]
[intervallo temporale di 53 ore]

"vi mando foto di mia figlia a 2 mesi, è trooooppo bellaaaaa"
"ma cosa f*ttuto cazzo sì, bella."
"uuu che amore!!! Cucciolaaaaaah"
"guarda quest'altra foto! Con la cuffietta azzurrina sul litoralino del laghetto di Como!!"
"cucciolaaaaah!"
"e guarda questa mentre sbauscia sul passeggino sul vialetto della casetta delle fatine!"
"nuuu cucciolaaaaah!"
"e guarda que"
"scusate se interrompo, ma il pianista c'è o no?"
"noi porteremo del salame milanese!"
"ho già contattato i miei contralti, avremo delle torte salate"
"sì, ma dovrei saperlo perché a me serve il pianista se non tutti i pezzi sono a cappella"
"beh meglio portare anche torte dolci, se no c'è solo salato"
"OVVIO"
"anche piccoli panini"
"dolci"
"dolci e salati"
"ottimo, ottimo."
"sì, ma il pianista."
"vabbé al massimo suona mio marito"
"figo, tuo marito!!!"
";) ;) ;) ;)"
"uuu ma hai anche il filmino del matrimonio??"
"sìììì!"
"sìììì!"
"sìììì!"
"adoro i filmini dei matrimoniii!"
"sìììì!"
"..."

Non lo so, ho come il sospetto che anni di direzione di coro alla lunga non facciano bene.


(chi indovina chi dei tre direttori sarà l'autore di locandina comunicato stampa programma di sala scaletta fotocopie mail ai giornalisti registrazione audio ed evento su facebook vince un kindle)

mercoledì 2 ottobre 2013

Vorrei una ragazza con gli occhi verdi (aka Grosso guaio a Chinatown)

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, Festival della Logica V edizione (oppure Un mondo di idioti, come meglio si intona ai vostri occhi).

Splendido carteggio via mail fresco fresco fra l'utente #Ibrahim Achzem'g'hamal (o quello che è) e le mie colleghe.

mail 1 da Ibrahim:

"Salve un'informazione per entrare alla conferenza del 5 ottobre corrisponde un cifra per entrare oppure basta solo la presenza e la passione"

[proprio così, senza punto interrogativo, come a Roma antica]

risposta da #collegaT:

"Gentile utente,
l'incontro di sabato 5 è a ingresso gratuito.
La aspettiamo. Cordialmente, 
#collegaT."

risposta da Ibrahim:

"Lei sa dirmi come si chiama la bibliotecaria con gli occhi azzurri vicino alla signora mora"

risposta da #collegaF:

"Ma WTF Gentile utente,
non abbiamo tra il nostro personale una collega dagli occhi azzurri. Per sua informazione riguardo ai nominativi del personale può far riferimento alla relativa pagina all'interno del sito della biblioteca.
Cordialmente, #collegaF"

risposta da Ibrahim:

"Mi scusi la curiosità allora non volevo violare nessuna per via del nome e cognome in senso di privacy spero quindi non ne abbiate avuto a male visto il mio ricordo circa una ragazza le pongo le mie scuse e la ringrazio per l'informazione e i requisiti per i consigli da lei proposti nei miei confronti"


Ora, le colleghe sono convintissime che intendesse me (occhi castano sporco-verdi, ma i più chiari di tutti).

Dopo il Pazzo con la Paglietta che continua imperterrito a donare DVD di teatro e ascolta i vinili mettendosi la cuffia sopra il cappello (prossima puntata) li attiro tutti io, mi pare di capire.
Se il 5 non torno entro mezzanotte chiamate il presidente (o Jack Burton - o Bauer - o entrambi, non ho mai deciso bene quale sposare).

sabato 28 settembre 2013

Cantantibus organis & SAQ (un giorno alle prove #2)

E' un po' che non capitavano assurdità tali, per cui nel caso non lo ricordiate oltre a lavorare in due biblioteche io dirigo anche due cori, uno adorabile di paese e l'altro di gente pazza (di città).

Chi ha avuto la ventura di vedere dal vero i miei coristi pazzi sa che è tutto esattamente così (se possibile più così - segnatamente, i lupi sono i coristi).


alle prove, ore 22.03

Stiamo provando da un'ora un pezzo intitolato Cantantibus organis, un pio mottetto dedicato a S. Cecilia scelto fondamentalmente perché ho una corista che si chiama Cecilia.

Dopo circa 20 minuti di tolleranza ardua rottura di maroni nei confronti di risatine soffocate nel reparto tenori pongo fine a questa sofferenza con l'ormai Classica Domanda (TC-CC).

"tenori, cazzo. Che c'è?"
"mpfff!"
"ihihih"
"uhuhuh!"
"pffff."
"eh eh!"
"ohohoho"
"mpfffffuahauah!"
"basta. Ditemi immediatame "
"mpfffuauahaha no no no è che è buffissimo!"
"AHAHAHAH"
"rotolo"
"muoio!"
"insomma BASTA, cosa ca..."
"no dico, sai il titolo del mottetto? Cantantibus organis?"
"eh. Che c'è che vi fa ridere"
"no niente. AH-AH! Ecco. Niente, ci stavamo immaginando di cantare tutti vestiti da organi."
"..."
"MUAHAUAHAHA!"
"tipo io la milza."
"io il polmone!"
"t'immagini? E la Cecilia vestita da santa come la Marchesini!"
"io posso fare il pancreas? Sì?!"
"e il cazzo? Chi fa il cazzo?"
"io!"
"io!"
"io!"
"io!"
"io!"
"io voglio fare il ca..."
"lavoriamo."


ore 00.12, in birreria 

Dopo aver appreso che #solareCoristaInsegnante si è addirittura fatta cambiare l'orario a scuola per entrare un'ora dopo il giorno dopo le prove con l'esplicito fine di andare a bere con i coristi il martedì, #coristaVigileF e #coristaFrauD rispolverano l'ormai solita annosa questione (SAQ) che viene periodicamente tirata fuori con fervore da prima crociata (aka ogni martedì sera).

"insomma, ti dico che quell'aspetto è marginale!"
"non credo. Sono più per una visione concreta della cosa"
"sì, ma tu non stai tenendo presenti i fattori B, C e D"
"secondo me semplicemente non hai conosciuto mio cugino"
"sì ma ho ragione io!"
"no, io perché mi baso sul metodo scientifico"
"insomma."
"guarda che io una volta ho prova..."
"INSOMMA! Tutti sanno che la donna con la sola penetrazio..."

Silenzio
Tutti gli altri tavoli del locale si voltano

Silenzio

Silenzio.

"e blablabla non bastano le dimensioni per far venire una donna! eblablabla"
"ma che c* dici"
"di cosa stiamo parlando!"
"diciamolo!"
"ma di cosa stiamo parlando!"
"ti dico di sì"
"ti dico di no"
"ti dico di sì"
"ti dico di no"
"ma sì!"
"ma no"
"ma insomma, sì" 
"ragazzi."
"mia personale esperienza!"
"mia personale esperienza!"
"A, B, C e D!"
"ma tu che ne sai delle do..."
"ragazzi."
"BLABLABLABLA"
"ragazzi"
"blaaaaa"
"ragazzi, ci stanno guardando."
[urla] "a me se è grosso non intere--"
"..."

Non lo so, dopo poco il locale si è svuotato e siamo rimasti solo noi, boh.

Alle ore 01.35 invece ci alziamo per andare a casa.

La scena relativa comprende #coristaVigileF e #FrauD che ancora dibattono della solita annosa questione mentre pagano un conto di tipo 5 birre a testa, n. 3 cartellette di parti dimenticate come bambini sui tavoli della birreria che io come con i bambini devo raccogliere e portare a casa stile mamma oca che porta a casa col becco i paperottoli in fila, n. 2 vasetti di marmellata fatta in casa donatami da #coristaDucale, n. 1 piatto di mirtilli di montagna donatimi dal figlio di #coristaDucale, n. 4 coristi ubriachi e n>13 resti di boccali di birra, Zicchi sconvolto e #collegaV che si rolla una paglia mentre seduce la cameriera.

Questo è quanto.
Non oso pensare a quando festeggeremo il mio trentesimo compleanno (fra poco, eh).

giovedì 19 settembre 2013

Un mondo di idioti

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio.

(capitano sempre quando sono in turno con #collegaG, non capisco perché ma è bello perché ridiamo).

#1 Ph.D. for dummies

Entra Utonta Smiley.

US: "ciao Trantor, cercavo #libri e #cose su Benjamin Britten, devo farci sopra la tesi"
"oh certo, allora blablabla ti consiglio #biografie, #repertori, questi #articoli, ascoltati questi #cd e per prima cosa leggi questi #saggi"
"uh grazie. Gentilissima!"
"dovere cara! :)"
":)"
":)!"
"..."
"..."
"e senti. Non è che mi dai qualche dritta, tu che sei musicologa?"
"in che senso?"
"sai, è da consegnare lunedì."

La guardo. E' seria, la faccia riposata, paffuta e giuliva.
Sorride, fiduciosa nella vita e nel futuro.

"come, lunedì?"
"lunedì, lunedì. Sono stata dal mio relatore, dice che la mia idea non va bene ma di portargli comunque la tesi lunedì"
"ma oggi è venerdì."
"sì, perciò te lo chiedo."
"...ma è una tesi"
[inizia a insospettirsi] "sì, ma tu non sei mica musicologa, scusa?"
"certo che sono musicologa. Di tesi ne ho fatte due, e ti assicuro che per una ci ho messo più di 6 mesi, per quella seria più di un anno"
"...ah."
"senti, ma tesi o tesina da conservatorio?"
"tesina da conservatorio"
"ah. Quante pagine?"
"50"
"hai già letto qualcosa su Britten?"
"no."
"ma che cazzo..."
"cioè, ho suonato due suoi pezzi con la chitarra, una volta"
"..."
"..."
"..."
"..."
"..."
"cioè nel senso. Cosa scrivo? Che argomento scelgo?"
"a me lo chiedi? Ma ci sei o ci fai? Lo devi decidere tu col relatore, poi lo svisceri e nella migliore delle ipotesi dopo qualche settimana inizi a scrivere. E comunque 50 pagine non è che le riempi in un weeke..."
"ah. E io che la devo consegnare lunedì?"
"tesoro, scegliti un brano e analizzalo."
"ah. Vabbé ok. Grazie."
"...prego."

E' diplomata in #strumento, #cantante, ha un titolo che vale più del mio.
Io dopo ho mangiato dei ringo.


#2 Il numero di telefono di Umberto Eco

Telefono a #libreria, nostro fornitore, per acquistare un libro che interessa la biblioteca.

"pronto?"
"pronto salve, vorrei ordinare #libro di #autore"
"ok, un attimo che controllo. ... eh no, non c'è ancora in catalogo. Impossibile."
"veramente è uscito nel 2011"
"boh, non lo trovo."
"peccato, ci servire..."
[insofferente] "beh ma telefona all'autore che te ne dà uno, no?"

Certo, succede sempre infatti. Siamo sommerse dai numeri di telefono di Michael Crichton e Alessandro Baricco infatti, tanto che arrivano ogni giorno camion di loro libri dall'America e dalla camera da letto di Baricco, infatti, autografati dal vincitore del Pulitzer con annessa foto di Dickens nudo e dentro i capelli sporchi di Umberto Eco, infatti.


#3 Non gioco piùùù uffi!

In biblioteca, sto tranquillamente parlando con #utente quando entra trafelata #utonta Scimmia Urlante all'Asilo (SUA):

"E SENTA SALVE DEVO CONSEGNARE QUESTO LIBRO"
"..."
"..."
"HA CAPITO DEVO CONSEGNARE QUESTO LI..."
"sì ma io stavo parlando con l'altro utente, comunque"
"...AH."
"comunque mi dia il libro, se deve solo consegnare facciamo pre..."
"no no. no no no no."

Si rintana all'angolo del front office stringendo il libro al petto e facendo un misto fra l'offesa e la finta remissiva cortese.

"senta, se mi dà il libro facciamo prestissimo e la lascio andare"
[offesa] "ah no no, sa, deve parlare con quell'utente"
"sì, il maestro di pianoforte del conservatorio di Brescia, peraltro. Comunque le ripeto che se mi dà il libro riesco lo stesso a..."
"nu."
"vabbé, come vuole."
"mpf."


#4 E' buono qui, è buono qui

Sono venuta in biblioteca ma non sono in turno, lavoro autonomamente come se fossi utente.

Alle 16 faccio una pausa e vado all'ingresso del conservatorio, alle macchinette dei caffé, dove incontro Gatto Silvestro.

(Gatto Silvestro è un utonto noiosissimo, è laureato in filosofia e passa il tempo ad appiopparci pezze galattiche disprezzandoci perché non abbiamo letto quell'opuscolo rarissimo di Rousseau o perché io non ho fatto il classico, il tutto sputacchiando esattamente come Gatto Silvestro - solo con la voce di Paperino).

Sto guardando buona buona la bacheca degli annunci per la compravendita dei violoncelli mangiando patatine quando

"THalveee! Ma shstate chiudendo?? La biblioteca è chiusha?! Che suxhglshede?? O avete apettho adessho?!?"
"eh? No, ma veramente chiudiamo alle 19 come tutti i gio..."
"ah no pecché ho vishto che shta facendo una pausa un po' lunga."
"..."
"e allora pensciavo fosshe chiusha!"
"no, ma veramente sono qui autonomamente, per cui faccio la pausa che mi pare" [e comunque potrei essere in pausa pranzo adesso, per quanto ne sai tu, cazzo]
"aaah. Mi ero peoccupato! Quindi lei è lì a lavora..."
"ma cosa cazzo... lei non si preoccupi, ok? Son lì da utente anch'io"
"aaah. Capishco."
"bene."
"e senta e perc..."
"son lì per fatti miei"
"aaah. Ma allora..."
"allora?"
"alljlllora non è una pausha the!"
"..."

Lo guardo.
E' giulivo, finalmente ha il viso rilassato di uno che ha capito tutto.

"no, sto evidentemente mangiando patatine"
"aaah! Io the, vede, ahahah!"
"... ah-ah."
"bene arrivederscghgli!!!"
"..."

Capite? Siamo così efficienti che se ci beccano in piscina il sabato pomeriggio chiamano la visita fiscale.

sabato 14 settembre 2013

FUF #3 (il giorno della Grande Ironia Femminile)


Continuano le disamine sulla gente che popola facebook senza autocancellarsi inavvertitamente (Fenomenologie dell'Utonto Facebook).

Le puntate precedenti sono qui e qui, tesori.


Le Adorabili Vecchie Canaglie dello Stato Enigmatico

Le Adorabili Vecchie Canaglie dello Stato Enigmatico (AVeCSE - ma si può dire anche AVeXe, che fa tanto virus ebola) sono innanzitutto donne.

Esse, a quanto pare ogni santo anno, amano divertirsi sentirsi grandi fighe ironiche (GFI) pubblicando sul proprio status facebook del giorno frasi come "ho il reggiseno giallo", "mi piace farlo sui campanili", "stamattina le porto bianche a pois ;)" o, come nel caso dell'epidemia di quest'anno, "andrò in Florida 10 mesi!!!!!". 

Chiariamo subito, onde evitare spiacevoli disguidi, che NON ME NE FREGA UN CAZZO SE ALLA BASE DI QUESTO C'E' L'ALIBI DI UNA BUONA AZIONE, perché anche io sono contro il cancro e ossessionata dal cancro e sovvenziono a mio modo la lotta al cancro e non vedo l'ora che gente che conosco e non conosco smetta di morire di cancro, ma capite anche voi che mettere in 6 miliardi di donne su facebook una frasetta del tipo "mi piace farlo sulla lavatrice ;)" e dopo 1,3 millisecondi tornare indenni alle proprie attività senza aver concluso proprio un cazzo contro il cancro ma potendo dire "ah ma l'ho fatto per sensibilizzare il mondo sulla lotta al tumore all'utero" beh, fa ridere, no? Ma proprio letteralmente, mi fa ridere.

(se non capite di cosa sto parlando, foto - o link [adoro quando si arriva a "teneteli sulle spine ^^"]).

Insomma, nel giro di due giorni dalla comparsa del virus la popolazione di facebook si sarà divisa in 1) gente (femmine, le AVeXe) che ovunque avrà scritto "andrò in Germania 64 mesi!!" o "andrò a pArIgi 13 mesi" o "andrò in Papua Nuova Guinea 92 mesiiihh!!!!" et similia, 2) gente del tutto ignara del fatto e che basita sta lì a commentare "eh?" "ma quando?", "eh?", "ma veramente?", "ma perché partite tutte???" "ma dai anche tu in Germania come la Paola!", "oh ma bravissimaaaa!!!!", "sìsìsì sono stata in Papua Nuova Guinea l'altr'anno per cui vacci che ti dico dove mangiare", "yea!", "eh?", 3) voi.

Voi, nella fattispecie, potrete immediatamente dividervi in quelli che a) dopo lunghe disamine e attente considerazioni arrivano alla difficile e sofferta soluzione di iconizzare tutto e uscire nel mondo reale, b) quelli che comunque non stanno aprendo facebook dal 2009, c) quelli che commentano immediatamente con argomentazioni logiche scegliendo di rigettare questa ingiusta visione che relega gli uomini a bizzarri animali stupidi disorientati come cani con la lingua fuori a cui si getta una scatola di ciappi per poi svaligiare la casa mentre quelli slappano via tutto e voi gli fate pure il pat pat sulla testa mentre portate via l'argenteria, il tutto sotto senso metaforico, mentre appunto il gruppo di AVeXe sgamate ironiche e ah! sensibilizzate contro il cancro sorride divertito per cotanta adorabile canagliata nei confronti di "uomini che ci cascano" - no dico, il tumore all'utero a un uomo non dovrebbe interessare? No? Perché non ha l'utero? Ah ma pensa, scema io, dove sono vissuta tutti 'sti anni, nel Borneo?

Ed è a questo punto che - vedrete! - una delle massime ideatrici/suffragette/adepte/entusiaste/teoriche delle AVeXe nei commenti risponderà, col piglio di Donna in Carriera Adorabilmente Intelligente, l'illuminante "è una cosa contro il cancro ;)", oh yea, con l'occhiolino, uei mica pizza e fichi qui, mica come quelli che comprano le arance, qui c'è Grande Ironia Femminile, man!.

Insomma.
Ora voi direte, ma mica fanno qualcosa di male, no?
Ma infatti no, chi dice qualcosa.
Sono contro il cancro, no?
Perché, c'è qualcuno che non lo è?

E' però buffo pensare di stare sensibilizzando la gente su qualcosa di molto importante di cui però non si parla, non si forniscono links a - chessò - notizie di qualche interesse, articoli di enciclopedia, semplici regole per difendersi, prevenire o autoesaminarsi (che - mi dicono - a volte salvino la vita, visto quanta gente sia sostanzialmente ignorante e poi va a finire che per sapere come abortire scrive alla posta di Cioè) e per la quale non si invita nessuno - dico, nessuno - a FARE I CONTROLLI, e nello stesso tempo pensare di sostituire tutto questo con lo stato "oggi le porto viola di pizzo ;-)".

Appunto, fa ridere.
E infatti siam qua apposta.

(Poi voi direte che siamo qui a parlarne e quindi hanno raggiunto lo scopo. E invece no, perché qui mica stiamo parlando di come prevenire il cancro; se mai stiamo parlando del fenomeno delle catene di sant'Antonio, mi sa).

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Q-FS #2

Cazzo, nonostante il mio post c'è ancora della gente che scatta foto storte.

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I Bizantini delle Notizie (aka i Giornalisti della Domenica, aka Oh no, more lemmings!)

I Bizantini delle Notizie (aka i Giornalisti della Domenica [GD], aka Oh no, more lemmings! [OHnml!]) insomma, si sentono così fighi quando succede qualcosa. 

Cioè hanno eletto il papa e si chiama Francesco, vacca oh dammi il telefono che lo scrivo subito sulla bacheca di facebook così do la notizia prima di tutti, estiqaatsi!

Nel senso, 'sta gente sente una notizia tipo il terremoto e subito, invece di mettersi al riparo sotto i muri portanti o tipo pensare a come sta il figlioletto a scuola, per prima cosa prende lo smartphone e condivide la notizia finché la bacheca di facebook non diventa una nenia ininterrotta di "il terremoto!" "terremotoooo" "terremoto!!!" "ecco ci risiamo, il terremoto :( :( :(" "il terremoto noooo" "aridaje il terremotoooo" "TERREMOTO" "ehi il terremoto!" "ho sentito il terremotoooo" "terremoto" "terremoto!" e "tErrEmOtO… O_o". 

(Gli altri non compaiono perché nel frattempo si sono salvati).

Stessa cosa con l'elezione del papa, basta guardare com'era messa la home di facebook di quel giorno là per trovarsi di fronte a Francesco Francesco Francesco Francesco Francesco Francesco! Francescoooo Francesco Francesco Francesco Francesco Francseco francesco Francesco!!! Francesco. E' Francesco! Francesco :)))))) Francesco Francesco Francesco Farncecso FRANC3SC0 Francesco Francesco Uh mi piace Francesco! Francesco Francesco, Francesco.

Nel senso, quando l'ansa ha recepito la notizia basta, grazie.

E in tutto questo c'è ancora gente che scatta e condivide foto storte.


Nella prossima puntata!
Quelli che ti Aggiungono a Gruppi del Cazzo (GAG-c), Quelli che Paventano la Perdita di Privacy stile Watergate (Q-PPP-W) ed il relativo sottoinsieme Giulia&Michele: Coloro Che Ti Avvisano Di Quanto E' Cattivo Facebook E Sono Su Facebook, i Kriptici, i Taggatori Folli.

Insomma adesso però devo andare a studiare che più tardi suono ad un matrimonio, capitemi.
(Mi pagano).

sabato 7 settembre 2013

Aristide, Collega Fissato coi Concorsi (94 sfumature di scenetta)

Interrompiamo un attimo le trasmissioni relative alle FUF (Fenomenologie dell'Utonto Facebook, a cui torneremo presto con nuove emozionanti avventure) per dedicarci a qualcosa che mi preme ha veramente stracciato le palle.

Aristide, Collega Fissato coi Concorsi (CFC).

Tralasciamo il fatto che Aristide, Collega Fissato coi Concorsi mangia a bocca aperta biascicando e facendo "cic cic slap ciomp", una cosa che no, grazie.

A parte questo ignominioso fatto il primo giorno di lavoro riconoscerete subito Aristide, Collega Fissato coi Concorsi dal fatto che egli tipicamente ama barricarsi dietro scrivanie su cui non viene fatto ordine dal '76.

Dal momento che saltuariamente voi, piccolo catalogatore freelance ultimo arrivato, venite piazzato a catalogare manoscritti proprio nella sua scrivania, vedrete che sarà molto buffo dover convivere con bollette, libri di diritto privato, caricatori di nokia, vhs in scarto, scotch accartocciato con tracce di miele misto a sangue, spore, muffe e funghi che invadono il vostro spazio vitale rovinandovi addosso non appena commettete l'errore di muovere il mouse.

Altrettanto buffo quando Aristide, Collega Fissato coi Concorsi inizia a gironzolarvi intorno nonostante debba in realtà trovarsi in sala lettura a sorvegliare i lettori di Topolino fingendo di cercare una pratica importantissima (in realtà vuole far pesare che siete al suo posto e che la scrivania è sua nonostante voi lì ci stiate lavorando per conto della stessa biblioteca ma comunque rimarrete sempre di passaggio anche se sì anche lui è precario e il suo contratto sì scade a dicembre MA COMUNQUE quella è la sua scrivania), cercando di ritrovare un interbibliotecario che ha perso in febbraio (questo è vero) oppure facendovi la morale perché a fine giornata la settimana scorsa gli avete malauguratamente spento il computer e uffiii, no!.

Altrettanto buffo quando lo sorprenderete scrivere su facebook "ah bello non avere una scrivania propria" oppure "eh c'è chi è privilegiato e chi deve dividere la sua scrivania con altra gente" oppure "umpf anche oggi scrivania usurpata!", quando il vostro unico errore è stato quello di farvi assumere dalla soprintendenza per i beni librari della regione al fine di catalogare un fondo di manoscritti che tipo sta lì e obbedire alla responsabile che vi ha assegnato proprio la scrivania di Aristide, Collega Fissato coi Concorsi quando lui è al prestito, ma guarda te che errore imperdonabile.

(No, ma infatti non ho mai detto che è intelligente.)

Ma comunque insomma, convengo con voi che mangiare a bocca aperta facendo cic ciac slurp ciomp sia gravissimo, ma ecco comunque il punto è che Aristide, Collega Fissato coi Concorsi è fissato coi concorsi.

La cosa implica il ripetersi ossessivo e preoccupante della scenetta seguente (calcolate che io lavoro nell'Augusta Città di X a catalogare manoscritti antichi alla scrivania di Aristide, Collega Fissato coi Concorsi due volte a settimana, per facciamo 47 settimane all'anno = 94).

#1
A, CFC: "Trantor, per caso tu stai studiando per il concorso per il posto di bibliotecario a Brisighella, in ottobre?"
"no"
"ah. Ma perché no?"
"perché sono già assunta presso #azienda, ho due biblioteche in cui lavoro e anche volendo non saprei quando studiare visto che sono fuori tutte le sere"
"ah. No te lo chiedo perché magari hai qualche dritta"
"..."
"o conosci qualcuno"
"..."
"o sai se è truccato"
"..."
"o sai se c'è da studia..."
"NO"
"ok."


#2
"Trantor, per caso tenti il concorso per il posto di capo bibliotecario alla certosa di Pavia, in dicembre?"
"no."
"ah. No, perché mi chiedevo se fra i manuali di riferimento previsti dal regolamento sia compre--"
"non ho mai fatto un concorso in vita mia"
"ah."
"..."
"..."
"..."
"..."
"non so cosa dirti"
"ok"


#3
"Trantor, per caso domani tenti il concorso di San Lazzaro e Santa Maria in Calchera sul Tagliamento di Sopra?"
"no, Aristide."
"ah. No, perché magari conosci qualcuno"
"..."
"oppure sai se quella clausola inserita nel regolamento del concorso sia forse stata messa per sistemare la segretaria del fornaio dello zio del sin..."
"Aristide, non ne ho idea. Non ne ho idea, ok?!"
"ma strano, dovresti provarli, i concorsi. Come fai a trovare lavoro, scusa?"
"veramente sto già lavorando"
"…"
"..."
"..."
"..."
"ok."


#4
"Trantor, ma per ca..."
"no."


#5
"Trantor, per caso tenti il concorso per il posto di bibliotecario nel capoluogo del Sulcis Iglesiente nel 2015, dove blablablabla quadro D del comune di blablablaba forse truccato ma l'Italia funziona coblablablablabla e segretaria bionda del sindaco! blablablavolume sulla storia del decreto amministratiblablabla, bla?"
"secondo te?"
"io non ti capisco"
"pazienza."
"ah."
"."


#6
"Trantor, ma per ca…"
"quanti ne hai fatti nella tua vita, Aristide, di concorsi per il posto di bibliotecario nelle regioni meridionali dell'Eurasia?"
"circa 27" [non scherzo]
"bene. E non ti chiedi come mai non passi tipo mai ti ho già detto tipo che non faccio alcun cazzo di concorso, Aristide?"
"..."
"vedi, tu puoi parlarmi di quadri, regolamenti, prove, orali, trucchi e segretarie bionde del sindaco con la barba fin che vuoi, ma io non so neanche cosa vuol dire quadro D ad inserimento sociale, ok, Aristide?"
"..."
"hai capito quello che ti sto dicendo? Hai capito?"
"…"
"ti ho chiesto, hai capito?"
"... sì."
"bene. E ora scusami ma devo tornare al lavo…"
"ehi ma quello di Vicenza a settembre lo provi??"
"…"


Ma il meglio è stato questo, cari. Sedetevi.


#7
"…"
"..."
"Trantor" 
"mm."
"scusa. Ho visto che il conservatorio in cui lavori l'anno prossimo riaprirà le graduatorie per insegnare lì"
"ma che dia..."
"il tuo conservatorio. Quello dell'altra biblioteca in cui lavori."
"… sì, ok, ma allora?"
"ci sarà il concorso!"
"ma cosa cazzo… ma che concorso, cosa!"
"il concorso per insegnanti di conservatorio!"

Lo guardo. 
E' grasso, sudaticcio tipo il cattivone di Jurassik Park che muore subito, mangia a bocca aperta.

E' serio e sta iniziando a guardarmi sospettoso, come se volessi tenerlo all'oscuro di qualcosa al fine di tentareilconcorsoamiavoltaerubargliilpostoingraduatoriavenendoassuntaprimadilui.

"… Aristide. Quello è un concorso per INSEGNANTI DI CONSERVATORIO. Hai idea di cosa significhi?"
[sguardo vacuo e ironia sgarbata] "certo, non sono mica scemo!"
"stai cercando di dirmi che sei diplomato in uno strumento o in canto lirico o in direzione d'orchestra e composizione o in musicologia o in direzione di coro o al DAMS, magari con una tesi sull'analisi funzionale?"
"no"
"allora lasciami lavorare, cazzo"
[piccatissimo] "chiedevo solo, eh!"
"ma secondo te. Ma secondo te cazzo! Un concorso per insegnanti di conservatorio!"
"uffiiii! E blablablabl..." [si allontana bofonchiando]
"..."

Credo che lo avvelenerò stile nome della rosa, una volta.