mercoledì 30 gennaio 2013

16%

Allora dunque, siam qui.
Come promesso ecco me in qipao lungo - Nessuno mi spiace, non è il modello che ti interessa, vedi bene che il mio è rosso, è rosso, vedi? - e i connotati sfocati quanto basta perché non si sposti l'asse terrestre.

Sullo sfondo, coristi.

(E' stato buffissimo magnificare l'immagine in Photoshop, sfumare il volto, tornare a 16% e constatare che non era cambiato un pratico cazzo, ma vabbè, amen, tanto mica c'è scritto il mio nome.)

Quando sarò di nuovo in vena mi prenderò altri qipao.
Blu.
O rossi.
Con fenici d'oro, oppure fiori di ciliegio.
O draghi.
D'oro.
Non neri, probabilmente.

Come diceva Borges, questo è il mio Oriente.
E' il giardino che ho perché il tuo ricordo non mi soffochi.


(il tuo è a piacere. Quel ristorante di carne vicino Orvieto, per esempio. O un film di fantascienza che vidi da bambina e non sono più riuscita a trovare. O il mio vecchio cane. O il profumo di qualcuno che ti rimane nei capelli. Il profumo, non lui proprio. O le cinquecentine trafugate da dell'utri. O quel cazzo di cd della biblioteca che non trovo più, dio santo. Oppure le ferie. O Borodin. Oppure basta, tanto lo so cos'è.)

(foto Lurker Lucy)

venerdì 25 gennaio 2013

Sugli Dei

Mentre elaboro la mia fotografia in qipao per voi, mentre scrivo il resoconto della visita a Mamikazen, mentre scrivo il resoconto del capodanno più assurdo che abbia mai vissuto, mentre un corista è già la terza volta che mi propone di accompagnarlo in un'orgia stile Eyes Wide Shut in una villa veneta nei mesi prossimi (indovinate quale corista è e no, non sto scherzando), mentre avrò mai tempo per me cazzo?, mentre tutto questo ecco due utonti recenti.

(anzi, un'utonta e una utente corista, per esser precisi. La corista l'adoro.)


Utonta Skywalker (o Milagros)

US o UM: "salve. Vorrei iscrivermi al servizio internet wifi"
"certo. Mi servono un documento e il codice fiscale"
"...ecco. Avrei fretta. Le detto io i dati, così facciamo prima?"
"se vuole, certo"
"allora nome Utonta cognome Skywalker"
"nata il?"
"#bla"
"nata a?"
"Venezia"
"eccetera eccetera?"
"#eccetera #eccetera"
"bene. Ora il codice fisca... Un attimo, il sistema mi genera un codice completamente diverso"
"... non può essere"
"invece sì"
"non può essere!"
"le dico di sì"
"no."
"è evidente che c'è un dato sbaglia..."
[piccata] "io le ho dettato tutto correttamente, guardi"
"mi faccia controllare. Scusi, ma lei non è nata a Venezia"
"..."
"lei è nata A PORTOGRUARO."
"..."
"è sul documento. Ma scusi, non lo sapeva?!"
"io..."
"..."
"..."
"..."

[occhi sgranati]
[bocca aperta]
[risata di Lord Casco da fuori]


Utente che è anche Mia Corista (UMC)

UMC: "ehi ciao, #MiaCorista!"
"ciao, Trantor."
"tutto bene? Come st..."
"a-hem. Bene. Ecco, coff, restituisco questo libro. Coff."
"ok. Faccio su..."
"non mettermi sugli dei!"
"... eh?"
"non mettermi sugli dei."
"ma cosa."
"non mettermi sugli dei non mettermi sugli dei non mettermi sugli dei!"
"senti, guarda che l'ho visto che il prestito era scaduto da 23 giorni, ma solo per questo non..."
"non mettermi fra gli utonti! Non sugli dei, nonsuglideinonsuglideiiiii"
"..."
"non mettermi."
"..."
"no-blog."
"..."
"non voglio finire sugli dei!"
"..."
"ti pregoooo"
"..."
"nientedeinientedeinientedeinientedeinientedeinientedeinietnede..."
"BASTA."
"non sono utonta!"
"questo lo so"
"adesso vado. Comunque non mettermi sugli dei. No no no no no. No. Ti prego, no. Ok? No. Vuoi un caffè? Niente dei. Domaniserapromettochevengoalleprovedelcoro ma non mettermi sugli de..."
"niente dei, d'accordo."
"niente dei?"
"niente dei."
"allora niente dei, me lo segno."
"niente dei."
"niente proprio"
"tranquilla, niente. Però vieni alle prove, eh?"
"uh. ah. Ok. Cià."
"..."

[ho successivamente composto il numero di John Landis, poi - mentre lui prenotava il volo per venire qui e io pensavo a quanto tempo è che non rivedo Spie come noi - ho valutato l'ipotesi di passare le ferie a Portogruaro.]

domenica 20 gennaio 2013

Stalking cantata

Aperitivo con vecchio compagno di studi, #One.

"hai più sentito #lui?"
"quello che mi piaceva da morire e mi ha piantato con un discorso del cazzo dopo essersi scopato l'ex?"
"esatto"
"che stronzo. No"
"meglio così"
"cioè, sentito. Beh, in un certo senso."
"…?"
"l'altro giorno l'ho richiamato."
"non dove…"
"aspetta. Sai che odia i toni alti, no? Odia gli acuti, le frequenze alte, gli squilli telefonici"
"sì"
"come tu odi i rebbi della forchetta che strisciano sulla tovaglia"
"sì, sì. E allora?"
"beh. L'ho chiamato 27 volte, tipo"
"…"
"sapevo che era a casa"
"…"
"gli ho fatto 20, 30 squilli di 3, 4 secondi l'uno"
"…"
"sul telefono di casa"
"…"
"ho fatto così tutto il pomeriggio"
"…"
"mettevo giù prima che rispondesse, poi lasciavo passare 3 minuti e di nuovo squillo"
"…"
"lo odia!"
"…"
"lo so che non si dovrebbe fare, dopotutto non sono mica vendicativo."
"…"
"che diamine, io mi occupo di tradizione manoscritta nella cantata profana del secondo Seicento!"
"hai tutta la mia stima, per questo"
"per gli squilli?"
"per la cantata profana del secondo Seicento"
"mi rendo conto che non sia ortodosso, ma mi ha dato soddisfazione"
"la cantata profana del secondo Seicento?"
"anche."
"oh la cantata profana del secondo Seicento anche a me, sempre"
"mi rendo conto che non sia bello da fare, ma mi è piaciuto"
"già."
"ora sono a posto, mi sono vendicato, con #lui ho chiuso. Trovi sia stato infantile?"
"d'altra parte lui era uno stronzo."
"già."

mercoledì 16 gennaio 2013

The Mantova files (aka Tanti vestiti grigi)

Prima di Natale, come annunciato, sono andata a trovare #collegaV nella sua Mantova.

Lo sapete, a settembre è emigrato in un college di Cambridge e per tre anni rimarrà là.

Più che due amici che si ritrovano sembravamo due Woody Allen che giravano a braccetto sotto i portici parlando tipo così, come se lui sapesse chi è Woody Allen, ovviamente (cazzo, guarda solo i film di Mel Brooks e quelli di Harry Potter. Comunque).

Il nonsense non mi ha perforato l'esofago unicamente perché ormai sia io che lui ci siamo da tempo assuefatti, ma in un paio di momenti siamo stati a un passo dal metterci a parlare di delfini blu, cosa che comunque funziona sempre in molte situazioni, ricordatelo sempre!

Infine, credo sia rilevante il fatto che io non abbia scattato nemmeno una fotografia.
Ma non so, non c'era bisogno.
Terremo i ricordi della giornata per noi.

Oppure c'era una bruttissima luce.


ore 13.45, a pranzo in un'osteria tipica

"non posso non prendere i ravioli in brodo!"
"infatti non potresti, a dire il vero. Comunque chiuderò un occhio perché sei tu."
"che dia..."
"sarebbe un piatto da uomini. Un tempo prendevano la scodella, correggevano il brodo col lambrusco, si mettevano contro il muro e lo mangiavano così. Solo gli uomini, ovviamente."
"ma io sono un uomo. Per 2 o 3 versi, almeno"
"vero. Ok allora prendilo."
"poi me lo correggi tu col lambrusco"
"ma non eri quasi aste..."
"correggimelo col lambrusco ho detto!"
"non ti riconosco più"
"nemmeno io."
"di secondo?"
"scegli tu quello che vuoi"
"dividiamoci uno stracotto con polenta. Ah no cazzo, costa 10 euro!"
"e allora?"
"nonononono, non posso chiederti questo, nonononono, costa troppo cazzo, nonononono, sarebbe ingiusto da parte mia approfittare!, nonononono."
"lo sai che oggi offro i..."
"allora sì."
"..."
"..."
"io invece ti riconosco benissimo"
"lo so. Ma tu bevi."


ore 14.12

"dai raccontami ancora dei tuoi compagni di dottorato"
"potresti smettere di parlare con accento milanese?"
"ah ti dà fastidio?"
"questa t'è uscita mantovana"
"è imponderabile"
"cazzo scegline uno"
"cremonese?"
"non t'azzardare."
"è imponderabile"
"..."


ore 14.35

"ma veramente alle cene del college dovete vestirvi con il mantello tipo Harry Potter?"
"con la nostra meravigliosa e adorabile traditional gown, vorrai dire."
"puoi smettere di tirartela 5 secondi?"
"no."
"fammi bere il caffé almeno"
"te l'ho già detto che il mio college è il migliore d'Inghilte..."
"smettila. Ma quindi alle formal halls bisogna venire vestiti eleganti?"
"sure"
[occhi] "mi porti?"
"certo! Quando verrai, quindi, non dovrai fare altro che vestirti come ti vesti sempre tu :)"
"pciù. Ma quindi, nessuna indicazione particolare?"
"no."
"nessun riferimento?"
"no."
"niente niente niente? Tanto per orientarsi"
"no."
"ma tipo?"
"tipo cosa?"
"ci sarà bene"
"cosa."
"tipo come"
"tipo come cosa"
"tipo come qualche linea guida cazzo"
"ma tipo come qualche linea guida cosa, cazzo!"
"insomma ci sarà bene un'etichetta anche per gli ospiti!"
"ma cosa..."
"cazzo!"
"cosa!"
"cosa cazzo!"
"ma che ca..."
"insomma tipo la gonna corta non mi dirai che va bene, e già escludo mezzo armadio!"
"cazzo, tu vestiti normale"
"mi viene da piangere"
"passami il lambrusco."
"...uff."
"...uffff."
"..."
"..."
"..."
"...cioé, tipo. Ora che ci penso. Ecco, magari non colorata."
"scusa?!"
"non rossa"
"che diavolo..."
"non rosa shocking come fai tu! Non verde, non viola, non giallo canarino, non arancio blogger, non con quel maledetto qipao con fiori blu alberi di ciliegio e fenici d'oro, Dio santo!"
"e tu cosa cavolo aspettavi a dirmelo, maledetto #sifone"
"NON VENIRE VESTITA DI ROSSO"
"che paese del *"
"vieni con tanti vestiti grigi."
"che paese del *"
"color fumo di Londra, ce la puoi fare"
"che paese del *."
"sì."


ore 15.07, sotto i portici

"... ed è uno scandalo!, lo scorso capodanno ho visto dei ragazzini che buttavano dei petardi vicino la basilica romanica di san Lorenzo e blablablabla!, trovo inammissibile che la poliblablabl..."


ore 16.34, in caffetteria

"che fai il 31?"
"niente. Tu?"
"niente."
"potrei sempre passarlo con #tizia, ma riflettevo"
"cosa."
"non sono, fondamentalmente, del tutto sicuro che lo prenda in bo..."
"non è decisamente il tipo"
"allora anche tu hai avuto la stessa impressione...!"
"figurati se è una che [quinto emendamento]!"
"allora boh."
"quindi non farai niente"
"probabilmente no."
"..."
"..."
"dai, portami in quella chiesa."
"sì, entriamo in quella chiesa."


ore 16.52, entrando in san Lorenzo

"... ed è uno scandalo!, lo scorso capodanno ho visto dei ragazzini che buttavano dei petardi vicino la basilica romanica di san Lorenzo e blablablabla!, trovo inammissibile che la poliblablabl..."


ore 16.56, al custode di san Lorenzo

"... ed è uno scandalo!, lo scorso capodanno ho visto dei ragazzini che buttavano dei petardi vicino la basilica romanica di san Lorenzo e blablablabla!, trovo inammissibile che la poliblablabl..."


ore 17.04

"questa è la basilica di san #tizio?"
"brava. Vuoi entrare?"
"non è un po' tarda, per noi?"
"sì, infatti. Barocco. No, non entriamo."
"no no no no. Portami via"
"assolutamente"
"andiamo via!"
"presto"
"via!"
"ora"
"dammi la mano"
"non voltarti"
"scappa"
"corri!"


ore 17.34, con una conoscente incontrata per caso

"... ed è uno scandalo!, lo scorso capodanno ho visto dei ragazzini che buttavano dei petardi vicino la basilica romanica di san Lorenzo e blablablabla!, trovo inammissibile che la poliblablabl..."


ore 18.32

"anche a te capita di vedere le grate dei vecchi tombini in marmo ed essere assalito dalla folle certezza che il tuo iphone ci cadrà sicuramente?"
"io ultimamente ho la para del portafoglio, chiudendolo e mettendolo in tasca lo tengo strettissimo e lo giro solo in senso antiorario perché altrimenti so che uscirà la carta di credito"
"e finirà nel tombino"
"già."
"già."
"già."


ore 19.14

"e quindi lei blablabla e poi blablabla, ma io non mi sento convinto di blablab..."
"..."
"e dopo che le ho scritto allora lei blablabl..."
"..."
"... cazzo ma mi stai ascoltando o no?!"
"ma sì, ma sì"
"cazzo passano due cani al guinzaglio e ti distrai come un cocker davanti al ciappi"
"ho solo guardato un attimo i cani ma ti ascoltavo benissimo, le tue ultime parole sono state blablabl..."
"lascia stare quei f*ttuti cani!"
"ok dio santo!"
"dio santo"
"...uff."
"allora, dicevamo."
"dai, finisci."
"..."
"allora lei cosa?"
"..."
"tu le hai scritto e lei allora cosa."
"mm."
"cosa?"
"non mi ricordo."
"ehi ma quello non è un piccolo adorabile basso..."
"basta"
"ti vengo a trovare in febbraio"
"ok."
"ok."
"non ci vediamo più, quindi?"
"no."
"allora abbracciami."
"sì."
"..."
"..."
"ti voglio bene"
"sì, anche io"
"sì."
"..."
"ci vediamo presto"
"sì"
"e non vestirti di rosso."

venerdì 11 gennaio 2013

COMPLOTTO! aka Biblioteche come noi

Utonti polemico-dietrologi del venerdì

#1

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, entra utonto M-SCUD-CS.

Uomo, bianco, melomane, 65 anni, in pensione, cappello da vecio in testa.

"ecco il suo libro, signor M-SCUD-CS"
"ci rivediamo il 7, allora."
"esatto signor #Melomane Sospettoso Come Un Dingo Che Sputa (M-SCUD-CS), arrivederla il 7!"
"sgrunt."
"prego?"
"e quindi fino al 7 gennaio avete chiuso. Eh."
"sì, è esatto, da domani 23 dicembre al 6 genna…"
[si mette il cappello e borbotta] "che roba. Che roba. Eh, il 7, dice lei. Che roba, che roba!"
"ma che problema c'è?"
[scocciatissimo] "eh però la biblioteca comunale è aperta, scusi!"
"… la biblioteca comunale ha i suoi orari, noi i nostri"
[indignato] "ma loro tengono aperto!"
"sta cercando di insinuare che loro lavorano e noi no quando lei è in pensione da 15 anni? E' questo che sta dicendo?"
"voi dovreste tenere aperto, cara la mia signorina."
"mi rendo conto che la cosa non si riveli chiara a sufficienza nonostante l'utenza di in media quindicenni che viene qui a fare i compiti trascini faticosamente misteriose custodie a forma di contrabbasso (oppure bare, non si è mai capito) e tutto questo accade mentre di là una ignota orchestra di fiati stia suonando dalle fottute 14.30 la sigla dell'Eurovisione, ma nonostante a lei possa sembrare tutto perfettamente normale questa è una biblioteca di conservatorio, caro signore. Si situa dentro il conservatorio, dipende dal conservatorio, e il conservatorio (ma solo fino a quando lei non ci fornirà una sosprendente ed epocale prova di confutazione filosofica, ovviamente) è una scuola. Io credo di ricordare con sufficiente lucidità che tutte le scuole chiudano, per le vacanze di Natale, ma sa, sono passati solo 10 anni, potrei dopotutto aver perso parte della mia infallibile obiett questa è una f*ttuta scuola."
"sì ma blblblbl-blo, blblbl-blo, blblblblblbl-blo, sgrunf, che roba!, umpf e blablabla blabl…"

[borbotta indignato]
[brandisce l'ombrello]
[esce]
[fade out]
[titoli]


#2

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, entra Utonto COMPLOTTO! (UC!).

Uomo, bianco, sposato, caucasico, 40 anni, grado di scantataggine con le apparecchiature elettroniche inferiore a Tesla ma superiore al mio tappeto dell'Ikea (6/10), apparentemente dotato di un livello di intelligenza pari alla mangusta, in realtà più simile a un panda nato male.

"…ecco a lei COMPLOTTO!, il suo libro su Beethoven!"
"bene! Che bello. Per un mese è mio, giusto? Oh poi certo, sarebbe bello anche averlo in formato elettronico. Sul kindle, tipo."
"eh già!"
[ammicca] "…ma voi non li avete qui, immagino. [risatina complice] eh eh eh!"
"… eh? No, no. [ma wtf?!] Il conservatorio già ha pochi fondi in genera…"
"no ma dico. Nel senso. Voi non li avete, qui. [occhiolino]"
"ma che dia…"
"io vi ho capiti, sa. Voi non li guardate certo di buon occhio, eh…!" 
"... mi perdoni, ma non capisco"
[esasperato] "è chiaro, state cercando di boicottarli!"
"ma chi, i libri in formato elettronico?!"
[orgasmo] "SÌ!"
"…"
"…"
"…no."
[trionfante] "ma sì, ma sì! Voi, voi delle biblioteche avete paura che l'elettronico vi rubi il lavoro! Per questo le biblioteche come voi non l…"
"VERAMENTE E' PIENO DI BIBLIOTECHE CHE PRESTANO CONTINUAMENTE LIBRI ELETTRONICI E PERFINO KINDLE ATTRAVERSO UNA PIATTAFORMA ONLINE SPECIFICAMENTE DEDICATA CHE ORA LE APPUNTO CON GRAZIA SU QUESTO ADORABILE BIGLIETTINO"
"…"
"…"
"…"
"si informi, se le interessa. Ecco"
"…"
"prima di tutto questo, dico."
"…"
"informarsi prima di pensare ad un complotto oscurantista di matrice repubblicana, dico."
"e allora perché voi non…"
"questa è una biblioteca di conservatorio"
"…h"
"non abbiamo 50 sfumature di vomito, non abbiamo Maigret, non abbiamo Mazzantini, non abbiamo Topolino, non abbiamo soldi. E' più chiaro, adesso?"
"ehm sì. Coff. A tra un mese, coff."
"a tra un mese"
"ehm, sì"
"sì."

[tossisce]
[silenzio]
[rumore di pioggia sullo sfondo]

[tossisce]
[esce]

[dissolvenza]

[oscar]


martedì 8 gennaio 2013

Madeline Kahn e Mel Brooks (ho i capelli rossi, a Milano)

L'altro giorno, quasi per caso, sono passata da Milano.

Nel pomeriggio, quasi per caso, ci siamo trovati io, #collegaV - che quasi per caso anche lui quel giorno era a Milano, prima di ripartire per l'Inghilterra -, Mika Ela che no, non si può dire che fosse a Milano per caso e Valeren, il dittatore del mondo, il quale invece era a Milano per prendersi un vasetto di funghi.

(Il fatto che io fossi a Milano per caso si riferisce a trenitalia).

#collegaV è elegantissimo, come sempre: cravatta verde, giacca e cappello da A qualcuno piace caldo, cosa che Valeren si ostina a non capire ed a considerare f*ttutamente anziano.

Solo che Valeren tiene il giaccone sulla spalla e gira con una maglietta a mezze maniche.
In gennaio.
A Milano.

All'obiezione "veramente non sei nella posizione per commentare alcunché" risponde "fa un f*tutto caldo, qui.", poi "tu hai più capelli bianchi di me", "io almeno non sono nato nel '700 e non studio sgorbietti su papiro" e allora niente, basta, che vuoi farci, niente.

Prendiamo un caffè e salutiamo dunque #collegaV, il quale scappa ad un convegno di musicologia - fa sempre così, il martedì pomeriggio, da anni - e salutiamo anche Mika Ela, alla quale affido un prezioso sacchetto di pappardelle al tartufo perché ne abbia cura e lo faccia studiare all'università, un giorno.

Rimaniamo quindi in due, e allora Valeren, il dittatore del mondo, in maglietta estiva e giacca sulle spalle mi porta in giro per Milano.


Chiede educatamente se per caso volessi fare shopping, registra il mio cortese diniego se mi induci in tentazione ti ammazzo con un bastone con invisibile ma tangibile approvazione, e intanto il sole filtra fra gli alberi che occultano Villa Reale.

E' una bella giornata, non fa freddo; c'è una splendida luce per fotografare, le foglie e i miei capelli diventano rossi, i parchi sono pieni di pozzanghere e tutti conoscono S. Babila, ma nessuno vede S. Babila!

Mi soffio il naso e il piombo è nero per davvero, però vediamo un vecchio naviglio diventato giardino che conoscono solo i milanesi che si perdono. Oltre a Salvatores, ovviamente.

E a Valeren, che ci portava le ragazze.

Non mi sono ancora messa i guanti, è gennaio, fa freddo, e invece non fa freddo.
Luce.

Un puttanone su Toyota imbocca sgasando una rotonda contromano, poi si butta su corso Buenos Aires senza guardare.

Non fa freddo, la luce filtra anche fra i capelli di Valeren e lui mi racconta le vere storie dei palazzi di Milano, di un vetraio povero morto ricco e cocainomane grazie a questo, e dei quartieri di cemento intorno a Centrale; io fotografo e ascolto, felice.

Non ho ancora messo i guanti, ed è pieno di cani.

Valeren: "beh dai, #collegaV si veste come un bancario del Minnesota nel '600 ma l'ho trovato bene. Si vede che è felice. Evidentemente a Cambridge si sta bene"
"già."
"tu stai bene?"
"ma certo!"
"piantala. E' assolutamente, incontestabilmente e inequivocabilmente chiaro che ti manca da morire"
"si vede tanto?"
"se si vede tanto? Eh, ragazza mia."
"%£$&*h."
"lo so, lo so. E' così. Dopotutto, ti è venuta a mancare la tua spalla comica."


Sì, è vero che i mesi passano più veloci del previsto e che c'è Ryanair, e che sarebbe stato molto peggio se il dottorato #collegaV l'avesse vinto in Colombia, in Australia con quell'altro o nello Utah, senza centri storici.

Ma io sono Stanlio, e Ollio è appena emigrato nel Commonwealth.

sabato 5 gennaio 2013

Una bella serata

Al telefono con #collegaV, temporaneamente in Italia.

"e quindi la serata con #lei com'è andata?"
"bene."
"..."
"..."
"non sono scema"
"sgrnuf."
"cioè?"
"siamo andati al cinema"
"ah dai, bello!"
"...no. Siamo andati a vedere quel cazzo di film, quello del tizio accusato di pedofilia dalla bimbetta che poi blablabla e il villaggio blablabla"
"ah quindi triste"
"vacca boia"
"che due maroni"
"esatto"
"io non vado a spendere 8 euro per uscire devastata"
"eh, pure io, ma #lei voleva andarci"
"vabbè, ti sarà stata gra..."
"ha pianto tutto il tempo"
"..."
"per ore"
"..."
"anche dopo"
"..."
"dice che non ha mai pianto tanto per un film in tutta la sua vita"
"..."
"cazzo io volevo vedere Lo Hobbit!"
"beh. Dopo però si sarà fatta consolare, immagino"
"..."
"almeno."
"no."

mercoledì 2 gennaio 2013

Su questo no.

Mentre scrivo il resoconto della visita a Mamikazen, mentre scrivo il resoconto della visita a mia cugina Folle e Bellissima (FB), mentre scrivo il resoconto della visita a #collegaV nella sua Mantova tra una Cambridge e l'altra, mentre non so decidermi sulla graduatoria di assurdità spaziale delle tre suddette esperienze (ma come sempre vince V, e io che ci sto anche a pensare) (e poi comunque Mamikazen più che assurda se mai vince il premio "adorabile"), qualche simpatica vignetta in tema.


#1 Logica

In stazione; cerco di prendere un biglietto per la città delle arance.

"salve, vorrei un biglietto sul frecciargento delle x per la città delle arance"
"ok."
"quant'è quello che costa meno?"
"70 euro la seconda classe"
[la tizia fa per stampare il biglietto senza che dica niente] "scusi, ma non c'era un'offerta a 39?"
[stupita] "AH. Lei prima non me l'ha chiesto."
"le ho chiesto qual era il biglietto più economico"
"non mi ha chiesto se c'erano offerte."
"sta scherzando"
"no."
"ho capito, ma se ha le opzioni lì dava..."
"non possiamo comunicare spontaneamente le offerte a meno che lei non ce le chieda"
"ma se le ha lì dava..."
"lei non me l'ha chie..."
"ma se le ha lì dava..."
"lei non me l'ha chie..."

[ho interrotto il loop solo perché Leibniz mi stava rovinando la giacca vomitandoci sopra]


#2 Imponderabilità

Sul frecciargento; cerco di collegarmi ad internet.

"#controllore, scusi: ma non c'era il wi-fi anche su tutti i frecciargento?"
"sì"
"e allora perché non mi colle..."
"su questo no."


#3 Satira

"il treno regionale veloce uno sette nove tre di Trenitalia virgola delle ore quindici e cinquantatré virgola arriverà con un ritardo previsto di venticinque minuti. Ci scusiamo per il disagio"


Sapete, dopo tutti questi anni io voi di trenitalia ormai vi conosco abbastanza bene.

Avete veramente rotto il c*.